Bollette del gas, ecco perché stanno per aumentare (di nuovo)

Luna Luciano

27 Agosto 2023 - 18:43

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Nuova corsa al rialzo delle bollette del gas, previsti aumenti nonostante siano calate le domande. Ecco cosa sta accadendo e perché le bollette aumenteranno di nuovo.

Bollette del gas, ecco perché stanno per aumentare (di nuovo)

Previsti vertiginosi aumenti per le bollette del gas a settembre. L’estate 2023 ha in riservo amare sorprese per i cittadini europei.

Se per settembre è previsto l’aumento della spesa per le famiglie di circa 1.600 euro a causa del rincaro dei prezzi, a gravare ulteriormente sarà l’aumento delle bollette del gas.

Si preannuncia una nuova corsa al rialzo dei prezzi che potrebbe portare ad aumenti per famiglie e piccole imprese con la revisione della tariffa prevista a inizio di settembre. L’aumento delle bollette sarebbe stato causato da due fiammate a giugno e metà agosto che hanno causato l’aumento dei prezzi del gas fino al 60%.

I futures sul Ttf - mercato di riferimento continentale presso la Borsa di Amsterdam - mostrano un trend al rialzo, che va dai 35,4 euro al megawattora per settembre, per poi passare a 40 euro per ottobre, 48 euro a novembre fino ai 52 euro a dicembre.

Ma a cosa sono dovuti questi aumenti? Ecco quali sono le ragioni e perché l’aumento improvviso del gas è completamente diverso da quello del 2022.

Bollette del gas, perché gli aumenti di quest’anno sono diversi da quelli del 2022?

L’aumento improvviso delle bollette, dovuto alla corsa al rialzo dei prezzi del gas del 60%, raggiungendo i 43 euro al megawattora, non ha nulla a che fare con gli aumenti registrati nel 2022. L’anno scorso, infatti, a fine agosto 2022 le quotazioni dell’indice Ttf avevano raggiunto lo storico prezzo record di 340 euro al megawattora.

Un aumento, però, causato da ragioni politiche ed economiche comprensibili e ben evidenti. Infatti, in seguito all’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022, l’Europa aveva dato avvio a nuove manovre per ridurre il più possibile la dipendenza dal gas russo, arrivato a coprire oltre il 45% delle forniture nei paesi europei. Una decisione che ha portato inevitabilmente a un aumento di domanda, in particolare di Gas naturale liquefatto (Gnl), che giungeva in Europa via nave, provocando l’aumento inarrestabile del prezzo del gas.

Come spiega anche un articolo di Repubblica l’estate scorsa, ad agosto 2022, i prezzi erano stati gonfiati” dai singoli governi, sotto le pressioni della Commissione europea, “impegnati a riempire le riserve strategiche e chiudere nuovi contratti di approvvigionamento” per non lasciare i cittadini europei al freddo per l’inverno 2022-2023. La ragione invece degli aumenti di quest’anno sono completamente diverse.

La corsa al rialzo del gas negli ultimi tre mesi non è stata trainata dall’aumento improvviso della domanda - come invece accaduto nel 2022. Anzi, la domanda è addirittura diminuita. Infatti, stando a quanto emerso dai dati del Forum degli esportatori di gas, nei primi sei mesi dell’anno, i consumi sono scesi del -10,6% pari a 21 miliardi di metri cubi rispetto alla prima metà del 2022.

Il calo della domanda è frutto in parte del riscaldamento globale che ha portato a un inverno con temperature più miti e in parte alle politiche di risparmio dell’Europa che ha portato alla riduzione dei consumi di tutti i paesi membri. Tali fattori hanno fatto sì che l’Europa raggiungesse con due mesi di anticipo l’obiettivo di riempimento degli stoccaggi al 90% prima dell’inizio dell’autunno. Un fattore che a sua volta ha contribuito a limitare la domanda del gas.

Bollette del gas, ecco perché stanno per aumentare di nuovo

Nonostante, quindi, la domanda sia diminuita, i prezzi del gas continuano ad alzarsi, raggiungendo addirittura un aumento del 60%, provocando l’incremento delle bollette. Un aumento che deve pur essere spiegato.

Stando agli analisti, gli aumenti sarebbero causati unicamente da movimenti speculativi. Come spiegato dagli esperti un mercato “volatile” e gli scambi ridotti di questi mesi possono favorire “fiammate improvvise”. Un esempio concreto? Poche settimane fa, lo sciopero dei lavoratori negli impianti di liquefazione del Gnl in Australia, primo fornitore della Cina, ha comportato rialzi del 20% in una sola seduta.

Le famiglie dovranno quindi prepararsi a possibili rialzi delle bollette nei prossimi mesi. Un fattore che di sicuro graverà ulteriormente su famiglie che devono far fronte alla stangata sui prezzi prevista per settembre. Senza considerare che al momento il governo Meloni non ha rinnovato gli aiuti contro il caro-energia che termineranno a fine settembre con il rischio che luce e gas - quest’ultimo ha sconti consistenti - potrebbero riprendere ad aumentare durante l’autunno.

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