Banco BPM è sottovalutato secondo gli analisti e ha ampi margini di crescita. Ecco perché il titolo è entrato nella top list della banca d’affari e fino a dove può arrivare il prezzo.
Banco BPM nella top list di BofA. Giudizio analisti e target sono migliorati. Gli analisti di Bank of America hanno promosso la banca italiana da “hold” a “buy” alzando il target price a 7 euro. Nel corso dell’ultima settimana le azioni Banco BPM hanno guadagnato oltre 11 punti percentuali, raggiungendo a 5,648 euro il livello più alto dal 2016.
Il fermento attorno a Banco BPM è alimentato anche da rumors che suggeriscono possibili movimenti nel settore bancario italiano. Le indiscrezioni riguardanti una potenziale aggregazione con Unicredit, affiancate dall’uscita della Fondazione CRT dalla compagine azionaria di Banco BPM, hanno catalizzato l’attenzione degli operatori di mercato. Tuttavia, Deutsche Bank esprime cautela riguardo a questa eventualità, giudicandola poco probabile.
La decisione di BofA di inserire Banco BPM nella propria lista “Europe list 1” è motivata dalla solida posizione della banca nelle ricche regioni del nord d’Italia, che la rende ben posizionata per beneficiare di eventuali operazioni di fusione o acquisizione nel settore. Inoltre, gli analisti sottolineano che il prezzo attuale delle azioni è sotto valutato rispetto alla capacità di generazione di capitale e di distribuzione della banca.
Le previsioni di BofA sulla distribuzione di capitale e sull’utile netto indicano un aumento significativo rispetto alle stime precedenti, confermando il potenziale di crescita di Banco BPM nel medio periodo. Il consenso degli analisti, evidenziato dal consenso Bloomberg, mostra un’ampia maggioranza di giudizi positivi sul titolo, con un target medio di 6,13 euro.
Banco BPM: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Banco BPM ha inviato un segnale di forza all’inizio della settimana con il superamento della resistenza in area 5,40 euro. Il titolo - scambiato ora a circa 5,52 euro - si mantiene a ridosso dei massimi pluriennali dimostrando di possedere ancora energie per estendere il rally verso target a 5,90 almeno. Eventuali discese sotto 5,36 euro potrebbero invece rinviare le attese di crescita e favorire ulteriori prese di profitto verso 5,20 e 5 euro.
Per operare long su Banco BPM potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC9CVT1. Il certificato ha come sottostante Banco BPM e presenta una barriera distante attualmente il 19,14%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD0WX58, avente una barriera distante il 9,03% come sottostante Banco BPM.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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