I rincari delle bollette stanno mettendo in ginocchio gli alberghi: a rischio la settimana bianca e l’intera stagione invernale.
A causa degli aumenti record in bolletta anche la settimana bianca è a rischio. L’intera stagione dello sci potrebbe essere in pericolo visto i rincari degli ultimi mesi. Serve un intervento immediato da parte del governo o il numero di alberghi costretti a chiudere a causa degli eccessivi costi dell’energia salirà in modo esponenziale.
A lanciare l’allarme è il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, in merito al caro bollette che rischia di mettere in ginocchio il settore dell’ospitalità. «Il caso degli alberghi del Salento non sarà l’unico - spiega - e nel prossimo mese ne vedremo tanti altri. La situazione per il nostro settore è drammatica e non possiamo permetterci di aspettare il 2024».
Settimana bianca a rischio, colpa delle bollette
A temere la situazione dei rincari dell’energia e degli aumenti in bolletta sono soprattutto gli operatori turistici di montagna che si preparano alla nuova stagione. La settimana bianca è a rischio: «Serve un intervento subito per il governo che si andrà a insediare, ma anche per quello ancora in carica: trovare una soluzione per il costo dell’energia deve essere una assoluta priorità. Ci deve essere un intervento come per il Covid».
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Cresce la preoccupazione negli impianti e nelle strutture in montagna: «Se ci fermiamo noi, rimangono fermi tutti. Chiudere gli impianti funiviari significa ammazzare la montagna: è già successo una volta e non credo che nessuno voglia ripeterlo. Detto questo, le bollette andranno poi pagate» spiega a Il Messaggero la presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari, Valeria Ghezzi, che aggiunge: «Noi non possiamo farci nulla, se non studiare i bilanci sulla base dei nuovi costi. Negli anni passati, in media, il costo dell’energia incideva tra l’8 e il 15%. Oggi superiamo il 30%».
Aumenti di prezzi per far fronte al caro energia
La bolletta energetica degli alberghi italiani ha raggiunto il livello record di 3,8 miliardi di euro, con un costo medio di circa 120mila euro per ciascuna struttura (94mila per l’energia elettrica e 26mila per il gas), che aumenta con progressione geometrica. In media, il conto del mese di luglio 2022 è risultato più che triplicato rispetto a luglio 2021. Questo l’allarme lanciato in un comunicato di Federalberghi.
Il presidente Bocca sottolinea che «per far quadrare i conti dovremmo aumentare in modo consistente i prezzi. Ma molte aziende e intere località, non disponendo di spazi di manovra, sono costrette a valutare alternative dolorose. Chi va incontro alla bassa stagione, caratterizzata dal calo dei prezzi e del tasso di occupazione delle strutture, dovrà anticipare il momento della chiusura. E anche tra le aziende che solitamente rimangono aperte tutto l’anno, c’è chi sta considerando seriamente la possibilità di chiudere durante l’inverno, prima che l’accensione dei riscaldamenti faccia saltare del tutto i conti».
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