Aruba Cloud commenta i dati dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico con focus su sovranità digitale, AI e Cloud repatriation.
La nuova fotografia del mercato Cloud in Italia arriva dall’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, giunto alla sedicesima edizione, e mette in luce tre driver sempre più centrali: sovranità digitale, Intelligenza Artificiale e Cloud repatriation.
Nel 2025 il mercato italiano del Cloud vale 8,13 miliardi di euro, in crescita del +20% rispetto all’anno precedente. A trainare l’espansione è ancora una volta il Public & Hybrid Cloud (5,83 miliardi, +21%), con l’Infrastructure as a Service (IaaS) che raggiunge i 2,63 miliardi (+23%), spinta dall’esigenza di ambienti dedicati allo sviluppo di applicazioni di Intelligenza Artificiale.

Bandinelli (Aruba Cloud): “La sovranità digitale è un fattore competitivo”
“La sovranità digitale non può più essere considerata un tema marginale o confinato alla sfera normativa: è oggi un fattore determinante nelle scelte tecnologiche delle imprese e nella loro capacità di competere sui mercati” ha dichiarato Massimo Bandinelli, Marketing Manager di Aruba Cloud, commentando i dati dell’Osservatorio.
Secondo Bandinelli, le aziende non si limitano più a chiedere protezione, ma “esigono certezze sulla localizzazione dei dati, chiarezza nelle responsabilità operative e garanzie di piena aderenza regolatoria”.
Proprio per questo motivo cresce il Private Cloud, che segna un aumento del +23%, attestandosi a 1,39 miliardi di euro.
“I risultati della nuova ricerca dell’Osservatorio confermano quanto sia ormai imprescindibile proporre servizi sovereign-by-design. Un approccio di questo tipo non è solo un requisito tecnico, ma diventa un vero fattore competitivo per le aziende: abilita le scelte strategiche future, genera valore concreto e consente di evolvere con agilità quando le esigenze cambiano” ha sottolineato Bandinelli.
Un modello che, per Aruba, deve basarsi su infrastrutture di proprietà con data center localizzati in Europa, governance esercitata all’interno dell’Unione Europea e architetture aperte e interoperabili, in linea con iniziative come il progetto SECA API.
AI e Cloud: un binomio indissolubile
Il Cloud resta l’infrastruttura abilitante per l’Intelligenza Artificiale. Nel 2025, secondo l’Osservatorio, il 25% delle grandi imprese dichiara di utilizzare API di AI-as-a-Service, il 23% adotta applicazioni pronte all’uso e il 16% piattaforme per sviluppatori.
“L’Intelligenza Artificiale e il Cloud sono inseparabili. La nuvola è il motore che rende possibile l’AI, ma per coglierne i benefici le imprese devono imparare a coniugare innovazione e governance dei dati” ha spiegato Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio.
”Permane un vuoto di governance preoccupante: il 59% delle organizzazioni non ha ancora introdotto policy per contrastare la perdita o l’uso improprio di informazioni sensibili da parte dei dipendenti che utilizzano strumenti di AI Generativa”.
Il ruolo dei provider locali e la Cloud repatriation
In un contesto in cui il 46% delle grandi organizzazioni ha adottato strategie ibride, la sicurezza e la conformità normativa assumono un peso crescente: il 72% delle imprese ha avviato progetti di cybersecurity e gestione dei rischi, mentre il 39% lavora all’adeguamento a nuove normative europee come NIS2, DORA e AI Act.
“In questo scenario i provider locali assumono un ruolo distintivo e strategico. Non siamo meri erogatori di servizi tecnologici, ma interpreti e mediatori tra le esigenze dei mercati nazionali e i quadri normativi europei” ha osservato Bandinelli.
Un altro fenomeno che si consolida è quello della Cloud repatriation: il 35% delle organizzazioni dichiara di valutare progetti di rientro dei workload, in crescita rispetto al 20% del 2024, per avere più controllo, più sicurezza o costi più sostenibili.
“Sempre più realtà stanno passando dall’entusiasmo del Cloud first alla ricerca di soluzioni più mirate ed equilibrate. La Cloud repatriation rappresenta un’evoluzione verso una maggiore personalizzazione del servizio che rispecchia i principi di sovranità” ha concluso Bandinelli, sottolineando come l’obiettivo sia garantire controllo, performance e sostenibilità economica nel tempo.
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