Votare su Rousseau rispetta la Costituzione?

Isabella Policarpio

3 Settembre 2019 - 09:30

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La Piattaforma Rousseau, ideata dal M5S, è una forma di democrazia partecipativa e diretta dei cittadini; ma rispetta i principi della Costituzione italiana? Ecco le zone d’ombra.

Votare su Rousseau rispetta la Costituzione?

Oggi, 3 settembre 2019, è il giorno in cui i cittadini iscritti alla Piattaforma Rousseau potranno votare “Sì” o “No” in merito alla formazione del Governo Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

Questo metodo di voto è espressione della democrazia diretta e partecipativa dei cittadini, uno dei capisaldi dei pentastellati. Ma votare su Rousseau rispetta i principi costituzionali?

La Nostra Costituzione non vieta espressamente il coinvolgimento diretto dei cittadini, tuttavia, secondo l’ex Presidente della Corte costituzionale, Giovanni Maria Flick, si tratta di un metodo molto lontano dai principi della Costituzione, in quanto rende “privata” una consultazione che invece dovrebbe essere istituzionale.

Votare su Rousseau, inoltre, presenta anche altre “zone d’ombra”, tra queste la tutela della privacy dei dati immessi dai votanti e la validità effettiva dei voti espressi.

Votare su Rousseau rispetta la Costituzione?

Sulla correttezza costituzionale della votazione effettuata tramite la Piattaforma Rousseau, ideata dal Movimento 5 Stelle, non si possono ignorare le considerazioni dell’ ex Presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, intervistato da Repubblica.

Secondo il parere dell’esperto, il metodo elaborato dai pentastellati non è incostituzionale di per sé, in quanto la Costituzione non lo vieta, tuttavia è da considerarsi contrario allo spirito e ai valori della Carta costituzionale. La spiegazione è semplice: questo metodo delegittima uno dei momenti più significativi della vita politica e istituzionale del Nostro Paese, ovvero la formazione del Governo.

La Costituzione, precisamente all’articolo 92, affida la formazione dell’Esecutivo al Presidente del Consiglio incaricato dal Presidente della Repubblica, il quale nominerà i Ministri da lui proposti. La votazione su Rousseau, invece, “privatizza” questo momento che dovrebbe essere il più istituzionale possibile.

Votare su Rousseau: le zone d’ombra

Oltre alle considerazioni sulla costituzionalità o meno del voto su Rousseau, vi sono altre considerazioni da fare, potremmo dire delle “zone d’ombra” che minano la trasparenza di questo metodo di voto.

Senza dubbio, rimettere il voto nelle mani dei cittadini è una decisione mossa da un nobile ideale - quello, appunto, della democrazia diretta - tuttavia sono presenti dei “difetti” del sistema che possono rendere poco chiara la procedura di votazione.

Primo fra tutti, la questione legata alla tutela della privacy dei cittadini iscritti alla Piattaforma, questione emersa in diverse occasioni. Il Garante della Privacy Antonello Soro, difatti, ha definito il sistema di votazione elaborato dai pentastellati “troppo semplice”, tale da rendere possibile la manipolazione dei voti espressi e delle consultazioni.

A questa considerazione si deve aggiungere anche la multa che è stata inflitta nel 2018 al M5S per non aver indicato con chiarezza dove finissero i dati anagrafici degli utenti registrati su Rousseau, cosa che contrasta con il principio di segretezza del voto, costituzionalmente sancito.

Dopo le critiche e le sanzioni emesse, c’è da dire che la sicurezza della Piattaforma è stata migliorata, anche se per il Garante delle Privacy ci sono ancora delle carenze strutturali tali da esporre i votati a potenziali violazioni dei dati personali.

Ma i problemi legati a questo metodo di voto non finiscono qui. Infatti, in questi ultimi giorni, è stata riportata in auge una questione aperta nel 2017 sulla concreta validità del voto espresso. Secondo Marika Cassimatis, l’articolo 4, lettera d, dello Statuto del M5S, permette ai vertiti del Movimento (quindi Grillo e Di Maio) di indire una nuova votazione, annullando di fatto il risultato precedente, quando non è stata raggiunta la maggioranza assoluta degli iscritti ammessi al voto. Secondo la Cassimatis, però, è impossibile risalire al numero esatto di iscritti sulla Piattaforma.

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