Versamento di somme sul conto corrente di un familiare: illecito fiscale o reato?

Manuela Margilio

26 Maggio 2014 - 12:06

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Vediamo a cosa va incontro il contribuente che effettua movimentazioni bancarie su conto corrente prive di giustificazione.

Versamento di somme sul conto corrente di un familiare: illecito fiscale o reato?

Secondo quanto ritenuto dalla Corte di Cassazione con una recente sentenza, non è sufficiente, per la sussistenza del reato di evasione fiscale, che l’Agenzia delle Entrate abbia rilevato, sul conto corrente del contribuente, dei versamenti ingiustificati.
Tale operazione può al massimo comportare un accertamento fiscale ma non automaticamente l’instaurazione di un processo penale seguito da indagine penale.

La movimentazione bancaria senza alcuna giustificazione può configurare un’ipotesi di pagamento in nero ma per l’accertamento del reato di evasione fiscale sono necessarie ulteriori prove a carico del contribuente.

Secondo la sentenza della Corte di Cassazione n.10811/14 l’accertamento tributario è diverso dall’accertamento della responsabilità penale.
Se dal punto di vista del Fisco un versamento sul conto corrente può far presumere la sussistenza di un reddito non dichiarato e quindi in nero, per l’accertamento del reato di evasione fiscale e l’applicazione di una sanzione penale sono necessarie prove più consistenti.

A cosa va incontro il contribuente che effettua versamenti sul conto corrente altrui?
Con la sentenza n. 25884 del 20.11.2013. la Suprema Corte ha affermato che ogni prelievo o versamento dal conto corrente bancario deve essere singolarmente giustificabile dal contribuente. In mancanza di idonei riscontri, le predette movimentazioni in entrata o uscita vanno considerate come maggiori ricavi suscettibili di tassazione.

Cosa può fare il contribuente per evitare accertamenti del Fisco?
Qualora si voglia effettuare un versamento a titolo gratuito sul conto corrente di un parente, è bene formalizzare il trasferimento del denaro con una scrittura privata avente data certa per attestare che trattasi di regalo o prestito tra familiare. Altra soluzione valida può essere quella di utilizzare, per il passaggio del denaro, uno strumento tracciabile quale il bonifico bancario.
I suggerimenti indicati potranno consentire al contribuente, in caso di sospetti e presunzioni ravvisate dall’Agenzia delle Entrate, una prova contraria per contestare l’accertamento fiscale effettuato, evitando inconvenienti spiacevoli, oltre alla eventuale tassazione del denaro ricevuto. Nella pratica si dovrà essere in grado di giustificare il denaro ricevuto e vincere le presunzioni del fisco.

Si dovrà infatti sempre tener presente i nuovi e attuali strumenti di controllo a disposizione del Fisco, in grado di appurare tramite il redditometro il volume di spesa sostenuta dai contribuenti, e, tramite l’anagrafe tributaria, di monitorare le movimentazioni bancarie in entrata o in uscita dal conto corrente.

Quanto sopra è sicuramente valido per le donazioni di denaro ma lo è, a maggior ragione, nel caso le somme vengano versate a titolo di prestito personale per le quali è necessario fornire una prova contraria in grado di superare le presunzioni da parte dell’amministrazione finanziaria.

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