Un nuovo decreto ministeriale per smaltire i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

Daniela Masella

4 Settembre 2014 - 13:37

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Si chiama “Uno contro zero” il nuovo decreto ministeriale che aiuta i consumatori a smaltire i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Un nuovo decreto ministeriale per smaltire i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

In Italia nel 2013 sono state smaltite più di 225.931 tonnellate di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), pari a circa 3,8 kg a testa. Per aiutare i consumatori a liberarsi di essi, a marzo è stato approvato un decreto legislativo, il numero 49, che recependo la normativa UE ha dato vita al cosiddetto “Uno contro zero”. 

In sostanza il decreto prevede la possibilità di consegnare in negozio un piccolo elettrodomestico da smaltire, anche se non si acquista nulla. Dall’altra parte tutti i punti vendita con una superficie superiore ai 400 mq sono obbligati al ritiro gratuito di apparecchi di piccole dimensioni anche quando il cliente non ne acquista uno equivalente. Per i negozi più piccoli, invece, questo servizio è a discrezione del titolare.

Si considerano piccolissimi rifiuti Raee quelli il cui lato più lungo misura massimo 25 cm, come telefoni, cellulari, cuffie, tablet, calcolatrici, lettori mp3.

Se non smaltiti correttamente o se sono abbandonati per strada, i Raee sono pericolosi per l’ambiente e per la nostra salute perché disperdono sostanze inquinanti: i televisori o i monitor a tubo catodico contengono polveri fluorescenti inquinanti; nei frigoriferi sono presenti pericolosi gas refrigeranti ozono; nelle lampadine a risparmio energetico si trova il mercurio.

Gestire bene i Raee significa anche risparmio energetico: saper ben recuperare le materie prime, infatti, eviterebbe l’estrazione di nuovi materiali dalle miniere. Per questo è prevista anche la nascita di centri accreditati di raccolta che separeranno i Raee inutilizzabili da quelli ancora in buono stato e funzionanti. I primi saranno avviati al riciclo, gli altri potranno essere riparati ed riutilizzati come prodotti usati. Il riutilizzo è preferibile al riciclo perché comporta ovviamente un maggiore risparmio di energia e di risorse naturali.

Al decreto poi si accompagnano, oltre al moltiplicarsi delle azioni per incrementare la raccolta, le restrizioni sulle esportazioni illegali e una maggiore attenzione sulle ispezioni: tutte manovre necessarie per assicurare una corretta gestione dei rifiuti tecnologici e per ottenere un sistema efficace e virtuoso. 
 
Secondo i dati di ReMedia, il Consorzio Nazionale per la gestione sostenibile dei rifiuti tecnologici, in 5 anni la raccolta annua di Raee dovrebbe passare da 4 a 16 kg a testa. Un obiettivo ambizioso che richiede prima di tutto la collaborazione di ogni singolo cittadino, da cui deve partire la sensibilità e l’attenzione per una corretta raccolta differenziata.

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