Tripadvisor sotto inchiesta: l’Antitrust indaga sulle recensioni false

Simone Casavecchia

21/05/2014

21/05/2014 - 11:23

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Indagini in corso sul social network dedicato a viaggi, hotel e ristoranti. L’accusa è di pratica commerciale scorretta per influenzare i clienti

Tripadvisor sotto inchiesta: l’Antitrust indaga sulle recensioni false

Aperta un’indagine su Tripadvisor il social network (e la App collegata a Facebook), dedicato alle mete turistiche, ai viaggi, agli hotel e ai ristoranti, insomma a tutte quelle attività commerciali legate al settore del turismo che, con l’avvento dell’era digitale, sono diventate oggetto di commenti, valutazioni e recensioni da parte di utenti e avventori ma, probabilmente, anche da parte degli stessi operatori commerciali interessati a screditare i concorrenti, in modo scorretto.

Dopo aver puntato l’attenzione su Expedia e Booking, lo scorso Lunedì, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha annunciato di aver aperto un’indagine su Tripadvisor per la vicenda delle recensioni false pubblicate dal sito web. La decisione è stata presa in seguito al gran numero di segnalazioni arrivate sia da parte dell’Adiconsum (Associazione per la Difesa dei Consumatori), sia da parte di singoli utenti privati, sia da parte degli stessi esercenti.

Il procedimento in corso è volto a indagare se si siano realmente verificati casi di pratica commerciale scorretta e cercherà di stabilire se la società che gestisce il portale e il social network collegato, utilizzi delle misure adatte per prevenire e limitare la messa online di recensioni fasulle. Gli aspetti che verranno indagati sono soprattutto la qualità delle informazioni pubblicate e la sicurezza e veridicità delle procedure di registrazione al servizio, dal momento che, negli ultimi anni, Tripadvisor è diventato una vera e propria agenzia di rating delle strutture turistiche, in grado di influenzare pesantemente la scelta dei consumatori stessi che, preferiscono uno specifico ristorante, piuttosto che un determinato albergo, proprio in base ai giudizi che hanno letto in proposito, utilizzando la app di Tripadvisor presente sul loro smartphone.

Sulla vicenda hanno preso posizione diverse associazioni ed enti, nonché la stessa Tripadvisor. Secondo Federalberghi il problema più grande dei commenti digitali è costituito dalla possibilità di utilizzare la forma anonima, un escamotage che consentirebbe a chi sa muoversi a livello professionale in certe piattaforme, di inquinare il mercato. E poco vale la cosiddetta reputazione online o author ranke, dal momento che la “credibilità” digitale di chi scrive i commenti è apprezzata e considerata solo da altri utenti esperti e non dalla maggior parte delle persone che utilizzano la app proprio nel momento in cui devono scegliere un ristorante o un albergo piuttosto che un altro.

Considerazioni analoghe sono state svolte dalla Federazione dei pubblici esercizi (FIPE) che ha affermato di aver cercato, in passato, di coinvolgere Tripadvisor nella ricerca di una soluzione che arginasse il problema delle recensioni fasulle. Un’impresa che, a detta della Fipe, non è però riuscita a produrre risultati apprezzabili.

Per mezzo del suo ufficio stampa, Tripadvisor ha invece chiarito come la società sia sempre stata impegnata a combattere i tentativi di frode con un sistema di monitoraggio che analizza ogni recensione, acquisendo il nome di chi l’ha pubblicata, l’oggetto, le specifiche modalità e i tempi.

Vedi anche:
Come difendersi dalle recensioni negative su TripAdvisor

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