Trading: ecco come pensano e agiscono i professionisti

C. G.

9 Ottobre 2018 - 15:53

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Trading: agire come un trader professionista? Ecco i comportamenti e le considerazioni degli esperti

Trading: ecco come pensano e agiscono i professionisti

Nel 2016, Gregor Klinger ha pubblicato la sua tesi magistrale alla Vienna University of Economics and Business con il titolo “Anomalie nel Trading su Securities”.

Contiene alcune interessanti informazioni ed esperienze di trader professionisti, che Marko Gränitz sintetizza in questo articolo.

All’interno di questo articolo, evidenzieremo gli aspetti fondamentali della tesi di master rilevanti per i trader. In particolare, queste sono le informazioni raccolte su come pensano e agiscono i trader professionisti. Con oltre 100 pagine, l’originale copre anche altri aspetti che non analizzeremo in dettaglio in questa sede.

L’approfondimento è a cura di TRADERS’ Magazine Italia

Interviste con gli esperti

La parte della tesi magistrale che ha maggiore importanza per i trader è quella che documenta le interviste con i professionisti. È stato distribuito un questionario con vari argomenti:

  • Informazioni: quali sistemi informativi usa l’esperto (fondamentale, tecnico)? Come li affronta e come li usa per il suo trading? Questa parte riguarda l’euristica del riconoscimento di schemi.
  • Affrontare profitti e perdite: c’è un orientamento sul prezzo di acquisto, oppure l’esperto lascia che le posizioni fluiscano assieme mentalmente? Successivamente, vengono proposte frasi sugli effetti psicologici, come l’effetto di propensione o la responsabilità mentale.
  • Gestire situazioni con alternative multiple: ad esempio, come si comporta il trader se, dopo aver chiuso una posizione, il prezzo si sposta nella direzione giusta?

Gli intervistati hanno un’età compresa fra 28 e 52 anni ed hanno un’esperienza di trading di almeno otto anni. Due degli esperti sono parzialmente attivi nell’area istituzionale con account gestiti, e hanno sviluppato dei sistemi di trading automatici. Un altro esperto è anch’esso un trader istituzionale, e lavora per un’azienda di asset management il cui cliente più grande è un fondo pensionistico.

Gli altri sono trader privati. Solo un intervistato non ha come fonte di reddito principale il trading. Incidentalmente, però, offre segnali di trading e training. In totale, tre dei trader sono attivi come fornitori di training, webinar e coaching.

Le risorse oggetto di trading sono: indici, forex exchange, commodities, contracts for difference, futures e mercati sui tassi di interesse. Il periodo di trattenuta medio va da pochi secondi a circa una settimana. Perciò, tutti i convenuti sono trader prevalentemente sul breve termine.

Euristica

Tutti gli intervistati si affidano alla tecnologia grafica - sia nel trading manuale che in quello automatico. Diversi esperti assegnano particolare valore alla rappresentazione di diverse unità temporali. Questa procedura dovrebbe fornire una buona panoramica della situazione generale sul mercato.

Tre dei trader sottolineano di concentrarsi su situazioni nelle quali possono insorgere dei movimenti. La posizione degli ordini sulla borsa gioca qui un ruolo importante. I dati fondamentali, d’altra parte, non sono rilevanti per nessuno dei trader - né per l’analisi né per il trading stesso.

Tuttavia, le notizie importanti basate su forti movimenti di prezzo vengono prese in considerazione, in modo da non prendere posizioni nel mercato durante questi periodi. I dealer usano l’euristica per gestire l’abbondanza di informazioni. Per alcuni trader è importante scoprire dove si verificano gli errori degli altri partecipanti al mercato, così da guadagnare un vantaggio.

I trader intervistati sembrano specializzarsi in schemi ripetibili che, con l’andare del tempo, diventano una seconda natura. Uno dei trader ha affermato che, nel contesto del trend setup, ha senso fare hedging in maniera più netta ai profitti accumulati dopo delle salite rapide, poiché ogni movimento di trend è seguito da delle correzioni e viceversa. Due dei dealer sottolineano l’importanza di stop e controllo rischi.

Tutti gli esperti enfatizzano l’importanza di avere un piano di trading chiaro, una strategia solida che sia completamente affidabile. Anche la stabilità mentale gioca un ruolo essenziale.

Effetto propensione

Il vecchio adagio del mercato azionario, lasciare correre i profitti e limitare le perdite, è stato visto in maniera parzialmente critica. Il punto fondamentale sta nel determinare quanto a lungo sia opportuno fare correre i profitti, perché se i profitti non vengono mai incassati, alla fine vengono perduti.

Un trader afferma che è importante generare profitti in maniera consistente e non attendere profitti enormi. Tutti quanti si trovano d’accordo nell’affermare che una buona strategia di gestione di rischio e capitale riduca il rischio di esposizione all’effetto propensione.

Prezzi di costo

Il prezzo di costo non gioca un ruolo particolarmente importante per nessuno degli esperti. Tuttavia, due dei trader privati credono che essere in grado di fare hedging su un trade a prezzo di costo sia comodo, se questo si sviluppa positivamente. Ciò suggerisce che questi trader abbiano una sensibilità decrescente in caso di profitti.

I trader istituzionali non provano quasi alcuna emozione, in quanto il loro sistema detta tutto quello che c’è da fare e gli ordini di Take profit sono programmati. È questo approccio rigido che elimina le problematiche causate dall’emotività.

Uno dei dealer ha confermato che all’inizio aveva delle posizioni che erano andate così tanto in rosso da non importargliene più nulla. Parlava di un “punto di non ritorno”, che non deve essere superato. Se questo accade, le perdite per lui sono troppe.

Responsabilità mentale

È stato fatto un tentativo di affrontare la questione della responsabilità mentale, con domande correlate all’approccio del trader quando ci sono posizioni multiple aperte. Due trader affermano che non si dovrebbe superare un certo rischio complessivo, e perciò le posizioni dovrebbero inevitabilmente essere raggruppate assieme.

Tuttavia, un altro esperto enfatizza che un trade non dovrebbe influire su un altro. È importante separare mentalmente le posizioni, specialmente con orientamenti di trade differenti, o con periodi di trattenuta di diversa lunghezza,. Dato che ciò è spesso problematico, raccomanda anche di mantenere account di trading separati, come ad esempio uno per il trading a termine più lungo ed uno per il day trading.

Per un altro dei trader intervistati, molto dipende dal target giornaliero; quando questo viene raggiunto, ha senso chiudere tutte le posizioni. Tuttavia, egli sottolinea la necessità di aderire rigidamente ad un piano di trading reimpostato. Se non si rispetta, il trader deve chiedersi perché - deve lavorare su se stesso.

Nel trading privato, quindi, trade diversi non dovrebbero essere raggruppati mentalmente. Nel trading istituzionale, d’altra parte, questi sono raggruppati assieme; anche in questo caso non c’è però una deviazione dalla strategia.

Dissonanze cognitive

Per quanto riguarda la scelta fra alternative simili, tre dei trader assegnano importanza alla liquidità, e perciò scelgono quella più liquida. Se l’alternativa non selezionata si sviluppa meglio, causerà dei guai, ma i trader non cambieranno il comportamento. Per quattro esperti, un ritorno al mercato è una soluzione importante, purché il setup risulti ancora idoneo.

Uno degli esperti sceglie il principio first-come, senza inseguire nessun’altra alternativa, e questo non gli crea fastidi. Secondo lui, i principianti si concentrano troppo sul trade singolo. Egli raccomanda ai trader privati che vogliono ottenere il loro reddito primario del trading di scegliere un pagamento dei profitti non mensile, ma trimestrale, poiché in questo modo i trade individuali si spostano sempre più in lontananza in prospettiva.

Evitare rimorsi

Qui sono state esaminate le domande sull’opportunità di trading mancate e sulle emozioni. Tre degli esperti indicano che è importante distinguere fra deliberatamente mancato e involontariamente mancato. Dare un’occhiata al grafico alla fine della giornata e affermare, col senno di poi, che qui o là sarebbe stato possibile realizzare un profitto non è la stessa cosa.

Tendiamo a mentire a noi stessi, e a vedere solo le opportunità redditizie. Per quanto riguarda le opportunità deliberatamente mancate che corrispondono alla strategia, un trader deve però - secondo la maggior parte degli esperti - chiedersi in maniera chiara il perché di questa mancanza, e lavorare necessariamente per trovare una soluzione. La causa è una mancanza di fiducia nella propria strategia.

Per uno degli esperti, un approccio sarebbe quello di lavorare con limit e stop-order. Un altro sceglie le proprie tempistiche di trading in una maniera tale da non distrarsi, evitando il rischio di perdersi una possibilità generata dalla sua strategia.

La maggior parte degli esperti, specialmente nei riguardi delle opportunità di trading mancate, sottolinea come sia sbagliato provare rimorsi in questo senso; parliamo di quelle opportunità mancate in un momento in cui non eravate davanti al computer. Queste non devono essere confuse con le possibilità realmente mancate.

Tracciamento dell’andamento ossessivo

Agli esperti è stato chiesto come continuino, una volta aperta una posizione, a seguire i corsi. Qui le risposte sono state differenti, dato che dipende pesantemente al periodo di trattenuta delle posizioni. Uno dei trader, il cui periodo di trattenuta massimo è di 15 minuti, osserva permanentemente i corsi, perché deve regolare costantemente gli ordini.

Un altro trader teoricamente non deve più tenere traccia dei prezzi, dato che il sistema di trading esegue gli ordini in maniera completamente automatica, ma talvolta rimane a controllare per curiosità al PC. Un altro trader osserva anch’egli il trade ma, una volta che è possibile annullare i rischi della posizione - e lo stop è quindi al prezzo di costo - lascia la sua postazione di lavoro e poi dà un’occhiata alla posizione ogni 10 minuti circa.

Un altro trader è orientato sul lungo termine e controlla le sue posizioni solo la mattina e sera, e cambia gli ordini di conseguenza. Quindi, sembra che ogni esperto abbia un suo modo di condurre il trading. La domanda agli esperti sulla loro opinione riguardo al seguire i corsi troppo da vicino ha ricevuto una risposta unanime: negativo.

Scatena emozioni, e perciò interferisce con l’attività di trading, portando a deviare dalla strategia preposta. Per gli esperti, quindi, è necessario definire un piano su come tenere traccia dei corsi. Un trader afferma che sia necessario trovare uno stile adatto al singolo trader. Ad esempio, se un trader controlla il trade ogni quattro ore, ma continua a pensarci per tutto il tempo, deve chiedersi se lo stile che sta seguendo si adatta a lui.

Se si continuano ad osservare i prezzi troppo a lungo, si viene esposti di più ai mercati e si percepisce il rischio come maggiore di questo reale. I trader che lo fanno sono troppo cauti nei confronti del rischio e, in media, le loro performance sono peggiori. È una specie di circolo vizioso: l’incertezza sul corso di una posizione prende il sopravvento sull’osservazione continua dei prezzi, e di rimando ciò significa che il trader cerca di adattarsi al mercato con ogni cambiamento progressivo.

Problemi principali e soluzioni

Senza eccezioni, ogni esperto ha sviluppato la propria strategia di trading ed un set rigido di regole che devono essere applicate costantemente. Contengono regole di entrata, limitazione dei rischi, profit take e possibili rientri. Per questi esperti, inoltre, è importante pianificare anche un obiettivo concreto, che può essere giornaliero, settimanale o mensile.

Cercano situazioni nelle quali si aspettano di avere un vantaggio. Spesso, la connessione di diverse unità temporali differenti gioca un ruolo importante, per assicurarsi che le potenziali opportunità di trading abbiano una relazione sana con il mood generale del mercato.

I trader si concentrano perciò solo sulle condizioni di mercato che corrispondono alla loro strategia, lasciando fuori tutto il resto. Uno dei trader afferma che non vuole evitare le perdite, perché in questo caso non gli sarebbe consentito affatto di fare trading, perché le perdite fanno parte del gioco. Le vede come uno dei motivi principali per cui molti non sopravvivono al mercato azionario sul lungo termine.

La gente arriva sul mercato a causa del denaro, ma i trader avanzati alla fine scoprono il bisogno di concentrarsi sul processo, non sul risultato. Solo una persona in grado di padroneggiare il processo del trading con una qualità molto alta potrà avere successo. Ciò significa avere una gestione pulita dei rischi. Bisogna sapere quando assumere una posizione sul mercato e quando non farlo.

Conclusione

I trader professionisti sono maestri del proprio mestiere. Anche le decisioni di trading intuitive da parte di trader navigati non devono essere considerate come un processo irrazionale o randomico, poiché il loro comportamento si basa su anni di esperienza sui mercati.

Sono in grado di attingere ad un repertorio considerevole di situazioni di mercato e di adattarsi immediatamente agli eventi correnti. Questa abilità può essere ricondotta alle regole personali, alle teorie e alle strategie delle situazioni di mercato passate. I trader professionisti sono a conoscenza della maggior parte dei problemi e sanno come evitarli.

Grazie ad anni di lavoro con questa attività, hanno sviluppato delle strategie idonee per evitare molti tranelli. Questi trucchi sono stati appresi scrupolosamente dai trader durante anni di duro lavoro e riflessione su se stessi.

Somiglianze nei trader di successo

Nel suo libro «Market Wizards», Jack D. Schwager ha intervistato i migliori trader degli anni 1980. Nella conclusione, ricapitola i punti in comune dei suoi intervistati. Ci sono delle similarità con il lavoro presente. Per raffronto, le similarità trovate da Schwager sono elencate di seguito:

  1. Tutti gli intervistati avevano il grande desiderio di diventare trader di successo, ed in molti casi hanno dovuto superare ostacoli significativi per raggiungere questo obiettivo.
  2. Tutti hanno dato l’impressione di essere sicuri di continuare a vincere sul lungo periodo. Quasi senza eccezione, tutti considerano il proprio trading come la miglior opportunità di investimento per il loro capitale, e più sicura.
  3. Ciascun trader ha trovato un metodo che va bene per lui e lo rispetta rigidamente. Significativamente, “disciplina” è la parola menzionata più di frequente.
  4. I migliori trader prendono molto seriamente il proprio trading. La maggior parte di loro dedica una porzione significativa del proprio tempo ogni giorno all’analisi del mercato giornaliero e alle strategie di trading.
  5. Il controllo rigido dei rischi è uno degli elementi di base delle strategie di trading di quasi tutti gli intervistati.
  6. Molti trader hanno espresso in vari modi quanto sia importante avere pazienza ed attendere fino a che non si presenta un’opportunità favorevole per un trade.
  7. Anche l’importanza di essere in grado di agire indipendentemente da ciò che fa la folla è un altro punto menzionato di frequente.
  8. Tutti i migliori trader sono consapevoli del fatto che perdere fa parte del gioco.
  9. Tutti quanti hanno dovuto mettere corpo e anima nel trading.

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