Take profit: significato e funzionamento. Come si posiziona?

Ufficio Studi Money.it

04/06/2017

27/06/2019 - 17:19

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Cos’è e come funziona il take profit? Le linee guida da seguire per posizionare correttamente il take profit e migliorare le performance di trading.

Take profit: significato e funzionamento. Come si posiziona?

Cos’è il take profit? Per essere profittevoli nel trading, oltre alle capacità di analisi, ogni trader deve anche essere in grado di decidere quando è il momento opportuno per entrare al mercato, il timing di ingresso ed i livelli di uscita dall’operazione - stop loss e take profit.

Si tratta di concetti fondamentali che è necessario comprendere ed utilizzare correttamente per raggiungere un determinato obiettivo di profitto.

Il take profit nel trading non è altro che un ordine inviato al mercato che permette di chiudere automaticamente l’operazione aperta una volta che questa ha raggiunto un livello predeterminato, registrando un certo guadagno.
La sua funzione può essere considerata opposta a quella dello stop loss in quanto, mentre quest’ultimo limita le perdite, il take profit restringe i guadagni.

Impostare il take profit in maniera inadeguata potrebbe portare l’operatore a registrare delle perdite, anche se il numero delle operazioni in profitto è maggiore di quelle in perdita.

Un take profit stabilito in maniera professionale, nel lungo periodo può fare la differenza nell’aumentare la percentuale di guadagno del conto di trading.

Allora a che livello è opportuno impostare il take profit?
Prima di dare una risposta a questa domanda è necessario specificare cos’è il take profit, come funziona a livello operativo e la sua importanza nel trading.

Take profit: definizione e funzionamento

Molti trader, una volta effettuata un’attenta analisi del grafico, pensano di aver completato la parte più difficile dell’attività di trading quando hanno definito il livello di ingresso e lo stop loss in base alle proprie regole di money management.

Il take profit serve per definire il profitto che si vuole realizzare nel momento in cui si assume una certa posizione sul mercato.
In altre parole, è un ordine condizionato inviato al broker che permette di chiudere in automatico le operazioni aperte quando il mercato raggiunge un certo livello predeterminato, corrispondente all’obiettivo di profitto atteso per quella specifica operazione.

I livelli di take profit vengono inseriti sulla piattaforma di trading fornita dal broker prima di aprire la posizione sul mercato, e diventano operativi quando il mercato raggiunge quel determinato livello di profitto.
In pratica quando inseriamo sulla piattaforma il livello di take profit inviamo al broker un ordine di acquisto/vendita condizionato al raggiungimento del livello di prezzo da noi specificato. In questo modo il take profit consente di monetarizzare il guadagno senza la necessità di restare davanti al PC.

Take profit: perché è importante?

Il take profit assume una funzione speculare allo stop loss, ma altrettanto importante: evitare che una posizione in profitto si trasformi in una perdita.

Il take profit assolve a una funzione prudenziale in quanto, definendo il livello raggiunto il quale si decide di incassare il profitto, l’operatore evita di mantenere la posizione aperta sul mercato per un tempo indeterminato, rischiando di perdere quanto guadagnato qualora il mercato inverta la sua direzione.

E se il mercato non inverte vuol dire che il take profit comporterà un guadagno inferiore per il trader?
Sì, ma proprio da questa situazione deriva l’importanza del take profit: disciplina il trader e gli insegna a controllare l’avidità, un sentimento per nulla raro e pericoloso nel trading.

Quando un’operazione di trading inizia a maturare un certo profitto, molto spesso accade che l’investitore possa essere tentato di lasciare la posizione aperta per riuscire a monetarizzare il più possibile, nell’illusione che il mercato continui ad andare in suo favore.

In tal senso il take profit consente di imparare a gestire l’emotività e di “accontentarsi” di un buon profitto senza correre rischi inutili.

Take profit: come posizionarlo? I criteri basilari

Chiarito il significato del take profit ed l’importanza che assolve nella “vita” dei trader è lecito chiedersi: come definire il livello più opportuno su cui posizionare il take profit?
Non esiste una risposta precisa. La scelta dipende infatti da vari fattori che variano a seconda della strategia di trading utilizzata.

In linea generale si possono distinguere due casi in relazione ai motivi che spingono ad aprire la posizione:

  • presenza di una figura grafica;
  • operazioni che mirano a seguire il trend in atto.

Nel primo caso, quando il trader individua una figura grafica e investe nel suo completamento, il take profit dovrà essere posizionato secondo il criterio di calcolo del target che prevede il modello in base al quale è stata aperta l’operazione di acquisto/vendita.

Nel secondo caso, quando il trader apre una operazione con l’intento di seguire il trend in atto, il punto di riferimento per posizionare il take profit è dato dai livelli di supporto/resistenza.

Queste zone sono degli ottimi punti dove posizionare i take profit perché sappiamo che i prezzi potrebbero subire un’inversione di tendenza o una fase di stallo nei pressi di tali aree.

Il take profit andrebbe dunque posizionato pochi punti al di sotto di un livello di resistenza se si tratta di un’operazione di acquisto oppure pochi punti al di sopra di un livello di supporto se si tratta di un’operazione di vendita.
Vediamo un esempio.

Take profit: un esempio pratico

Ipotizziamo di aprire una posizione di acquisto sul cambio euro dollaro a quota 1,0609, punto A sul grafico, con l’intento di seguire il movimento rialzista in atto.
Se la quotazione sale come ci attendiamo è presumibile che il rialzo subisca un rallentamento in corrispondenza della resistenza a quota 1,071. Posizioniamo il take profit dell’operazione di acquisto pochi punti al di sotto di questa resistenza a quota 1,0705 per salvaguardare il profitto maturato.

Vediamo dal grafico in alto che effettivamente i prezzi invertono il loro andamento una volta toccata la resistenza, ma il nostro livello di take profit è stato attivato e quindi abbiamo chiuso l’operazione.

In ogni caso è sempre bene definire il take profit in relazione allo stop loss, rispettando un preciso rapporto rischio rendimento.

Un consiglio per essere profittevoli nel lungo periodo è quello di porre tale rapporto a all’1:1. Che significa?

Se, ad esempio, aprendo una posizione di acquisto si rischia di perdere 100 euro, il take profit dovrà essere stabilito in modo tale da guadagnare almeno lo stesso ammontare.

Utilizzare un rapporto rischio/rendimento troppo basso per definire il take profit (es. 1:0,5) comporta che anche un solo trade in perdita possa annullare tutti i guadagni ottenuti dai trade chiusi in profitto fino al quel momento.

In genere, è preferibile determinare il take profit sulla base di un rapporto rischio rendimento nell’ordine di 1:2. Ciò significa che per ogni 100 euro di rischio, il profitto potenziale dovrà essere di 200 euro.
Così facendo anche se venissero chiusi dei trade in perdita non inciderebbero in maniera rilevante sul saldo del conto di trading.

Ritornando all’esempio precedente, supponendo di posizionare lo stop loss a quota 1,0576, il rapporto rischio rendimento dell’operazione risulta essere circa pari a 1:3. Lo stop loss si trova infatti a circa 30 pips dal punto di ingresso a fronte di un profitto atteso di circa 90 pips.

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