Spread trading: long dollaro australiano, short dollaro neozelandese

Le manovre monetarie delle due principali banche centrali oceaniche hanno favorito un deprezzamento pluriennale delle rispettive valute domestiche, ma nel breve periodo ciò non toglie che alcune variabili sia di natura macroeconomica sia tecnica possano incidere diversamente sull’andamento del cambio favorendo una moneta piuttosto che un’altra. Un simile contesto favorisce la messa a punto di una interessante transazione di forex spread trading, che combina una long e uno short su due valute storicamente molto correlate tra loro.

In base agli ultimi eventi macro e alle decisioni delle banche centrali, appare concettualmente valida l’idea di uno spread trading con long sul dollaro australiano e short sul dollaro neozelandese. La motivazione principale alla base di questa idea è che da un lato la Reserve Bank of Australia (RBA) ha fatto intendere di poter ancora abbassare i tassi di interesse dall’attuale minimo storico del 2%, ma non c’è alcun senso di immediatezza; dall’altro la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) potrebbe avere grossi problemi nel rilanciare l’inflazione, per cui un nuovo taglio al costo del denaro entro fine anno appare nettamente più probabile.

La struttura grafica del tasso di cambio AUD/NZD sembra dare credito alle sopra citate argomentazioni, visto che la quotazione ha registrato un improvviso balzo dai bottom di area 1,05 (il livello più basso da quasi 6 mesi, ndr). L’exploit del cross ha già spinto i prezzi fino alla resistenza di breve termine di area 1,0880, anche se non va escluso un ulteriore approfondimento bullish fino alla soglia psicologica di 1,10. La long potrebbe risultare vicente, con target ambizioso fino a 1,1310 – 1,1350, ma andrebbe protetta con uno stop loss iniziale poco al di sotto dei minimi di periodo posti a 1,0495. L’area potenziale di acquisto si trova nel range 1,0750 – 1,08.