Recovery Fund: chi riceverà più soldi e dove finiranno davvero quelli dell’Italia?

C. G.

28/05/2020

29/05/2020 - 13:17

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Con il Recovery Fund all’Italia andrebbero ben 172 miliardi di euro. Ma che fine faranno davvero questi soldi?

Recovery Fund: chi riceverà più soldi e dove finiranno davvero quelli dell’Italia?

Con la sua proposta di Recovery Fund la Commissione europea ha deciso di liberare una potenza di fuoco di 750 miliardi di euro, soldi che serviranno per risollevare le sorti dei Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus.

In virtù di questo progetto monstre, all’Italia andranno ben €172,7 miliardi, di cui 82 miliardi saranno a fondo perduto, mentre 91 miliardi verranno erogati sotto forma di prestiti.

Ma come verranno spesi davvero questi soldi del Recovery Fund destinati al Belpaese? Il progetto del governo è stato sin da subito piuttosto chiaro.

Recovery Fund: chi otterrà più soldi

Come sin da subito confermato, a ricevere più soldi grazie al Recovery Fund sarà proprio Roma. Più nello specifico, le quote maggiori saranno le seguenti:

  • Italia: 172,7 miliardi (82 miliardi di aiuti a fondo perduto e 91 miliardi di prestiti)
  • Spagna: 140,4 miliardi (77,3 miliardi aiuti e 63,1 prestiti)
  • Polonia: 53,8 miliardi (37 miliardi aiuti e 26 miliardi prestiti)
  • Francia: 38,7 miliardi (solo aiuti)
  • Germania: 28,8 miliardi (solo aiuti)
  • Olanda: 6,751 miliardi a fondo perduto
  • Austria: 4,043 miliardi a fondo perduto
  • Finlandia: 3,460 miliardi a fondo perduto
  • Danimarca: 2,156 miliardi a fondo perduto

Come verranno spesi i soldi dell’Italia

Nella giornata di ieri, il premier Conte ha pubblicato un lunghissimo post su Facebook nel quale sono state delineate ben sette priorità, o meglio azioni fondamentali, che il Belpaese dovrà mettere in campo per colmare il divario con le altre economie d’Europa.

Nel testo però sono emersi anche i primi dettagli sulle modalità con cui l’Italia potrà eventualmente spendere i soldi del Recovery Fund.

Molto probabilmente ampio spazio verrà dato al tema della pressione fiscale. Come confermato dal ministro dell’economia Gualtieri alla vigilia della proposta della Commissione UE, l’Italia userà lo strumento europeo per ridurre e accorpare le aliquote in vigore, introducendo al contempo una nuova ondata di detrazioni per le famiglie e per il lavoro.

Secondo le ultime indiscrezioni circolate, circa 10 miliardi di euro potrebbero dunque essere destinati alla riforma fiscale e all’accorpamento delle aliquote intermedie (38% e 41%) al 36%.

E a proposito di riforme, tra gli interventi in discussione è spuntato anche quello sulla giustizia penale e civile.

Come confermato da Conte, ampio spazio verrà concesso a temi quali la digitalizzazione, l’economia sostenibile, le imprese e gli investimenti (sia privati che pubblici.

Molto probabilmente sarà così che l’Italia spenderà i soldi del Recovery Fund.

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