Recovery Fund: l’Italia in realtà non sarà la prima beneficiaria. Il documento BCE

C. G.

25 Settembre 2020 - 07:51

Recovery Fund: quali Paesi avranno più soldi in termini di sovvenzioni e perché, in realtà, l’Italia non sarà la maggiore beneficiaria?

Recovery Fund: l’Italia in realtà non sarà la prima beneficiaria. Il documento BCE

Quali Paesi riceveranno più soldi (in sovvenzioni) dal Recovery Fund? Una domanda rimbalzata sulla bocca di tutti a luglio scorso, quando i membri dell’Unione europea hanno trovato il tanto agognato accordo, scrivendo così una nuova, importante pagina di storia UE.

In quell’occasione il blocco ha optato per un progetto da 750 miliardi di euro, da erogare in parte tramite prestiti (360 miliardi) e in parte tramite sovvenzioni (390 miliardi).

L’Italia è stata immediatamente considerata come la maggiore beneficiaria del Recovery Fund, ma l’ultima ricerca della BCE ha fatto chiarezza sull’argomento, stilando una classifica piuttosto diversa, nella quale il Belpaese non è riuscito a posizionarsi neanche vicino al podio.

Recovery Fund: chi avrà più soldi (in sovvenzioni nette)

L’ultima indagine della BCE è stata elaborata da Alessandro Giovannini, Sebastian Hauptmeier, Nadine Leiner-Killinger e Vilém Valenta, ed è stata inserita nell’ultimo bollettino economico dell’istituto centrale.

Nel testo gli esperti hanno focalizzato la propria attenzione sul Recovery and Resilience Facility, Dispositivo per la ripresa e la resilienza, ossia la componente principale del Next Generation EU.

Come verranno ripartiti i fondi dell’RRF?
L’obiettivo dell’Unione europea sarà quello di sostenere i Paesi più vulnerabili, per cui:

  • nel biennio 2021-2022 l’allocazione delle risorse avverrà in base al reddito pro capite e agli andamenti della disoccupazione osservati in passato;
  • nel 2023 verranno prese in considerazione le flessioni del PIL nel 2020 e nel 2021.

Chi riceverà più soldi dal Recovery Fund in termini di sovvenzioni?
Prima di rispondere a questa domanda una precisazione è d’obbligo.

Mentre i prestiti del Recovery Fund dovranno essere restituiti dai Paesi beneficiari, le sovvenzioni saranno coperte da contributi basati sul reddito nazionale lordo e da risorse proprie dell’Unione. Ecco perché l’Italia sarà la maggiore beneficiaria degli aiuti in termini assoluti, ma non in termini netti (ossia sottraendo ai soldi ricevuti quelli spesi per contribuire al bilancio UE).

Secondo lo studio della BCE, la principale beneficiaria dei fondi dell’RRF in rapporto al PIL sarà la Grecia, in testa alla classifica con un contributo netto superiore all’8% del suo PIL 2019 (anno pre-COVID).

Medaglia d’argento al Portogallo (circa 5%), seguito dalla Slovacchia, dalla Lettonia e dalla Lituania.

E l’Italia? Per scorgere il Belpaese in classifica bisognerà scivolare fino alla nona posizione (contributo netto di poco inferiore al 2% del PIL).

(Fonte: BCE.com)

La Slovenia sarà l’ultima dei beneficiari netti dei soldi (aiuti) del Recovery Fund. A seguire, invece, tutti quei Paesi che verseranno più di quanto ricevuto:

  • Malta
  • Francia
  • Belgio
  • Finlandia
  • Irlanda
  • Lussemburgo
  • Austria
  • Paesi Bassi
  • Germania (maggior contributore).

Ecco dunque, secondo la BCE, quali Paesi avranno più soldi in termini assoluti grazie alle sovvenzioni del Recovery Fund.

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