Quanto costa un atto del notaio?

Isabella Policarpio

19 Luglio 2019 - 16:35

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Quanto costa un atto notarile? Difficile stabilirlo a priori. Tuttavia abbiamo cercato di fare il quadro della situazione in base agli onorari professionali, al tipo di atto e alle tasse previste.

Quanto costa un atto del notaio?

Quanto costa un atto del notaio? Stabilirlo a priori non è possibile poiché la spesa da sostenere comprende diverse voci, il compenso del notaio e le tasse da versare allo Stato, e inoltre dipende anche dalla tipologia di atto e dalle eventuali difficoltà riscontrate.

In ragione di queste variabili, fare una stima non è semplice: infatti, le voci di spesa più corpose non sono mai fisse, ma cambiano in base al valore dell’immobile - quando l’atto notarile è la compravendita immobiliare -, al grado di parentela del donante, in caso di donazione, ed infine alla tipologia di testamento, se chi si rivolge dal notaio vuole sottoscrivere le proprie volontà.

E le spese non finiscono qui, poiché al valore delle imposte va sempre aggiunto l’onorario del notaio, ovvero il compenso per il servizio o la prestazione svolta. Dopo l’abolizione delle tariffe notarili, non esiste più una tabella dove poter controllare il costo del notaio atto per atto, ma il prezzo è deciso dalle regole del libero mercato. Inoltre, il prestigio dello studio notarile al quale ci si rivolge e le eventuali complessità dell’atto possono determinare un aumento della spesa, anche significativo.

Dopo questa introduzione, andiamo a vedere quali sono le spese fisse e quelle variabili per gli atti notarili più comuni.

Le compravendite immobiliari

Quando si parla di atti notarili si pensa immediatamente all’atto di compravendita immobiliare, per il quale la presenza del notaio è obbligatoria. Infatti, alle spese per il mutuo della casa, bisogna anche aggiungere quelle del notaio per la stipula dell’atto di compravendita. I costi notarili variano in base al prezzo dell’immobile ed al valore dell’ipoteca iscritta a garanzia del mutuo. A questi vanno aggiunte le imposte obbligatorie per la compravendita di immobili, che sono:

  • l’imposta di registro per la registrazione dell’atto di compravendita presso l’Agenzia delle Entrate, pari al 9% (o 2% nel caso di prima casa) del valore catastale dell’immobile;
  • l’imposta ipotecaria per la trascrizione, iscrizione, rinnovazione, cancellazione e annotazione nei Registri Immobiliari, pari a 50 euro;
  • l’imposta catastale per la registrazione dei trasferimenti immobiliari al Catasto dell’Agenzia delle Entrate, pari a 50 euro;
  • l’IVA, che viene applicata solo nel caso in cui il venditore dell’immobile sia un’impresa di costruzioni (o un’impresa con principale oggetto sociale la compravendita di immobili) con un valore che varia dal 4 al 22% del prezzo dell’immobile.

Tuttavia, per l’acquisto della prima casa, la legge prevede un ribasso dei costi. In particolare il bonus 2018 per l’acquisto della prima casa, prevede un sostanzioso sconto fiscale (pari al 19% degli interessi passivi), purché l’abitazione non sia classificata come “immobile di lusso” e sempre che il richiedente non abbia già usufruito del bonus in passato.
Fortunatamente le spese notarili - incluso l’onorario del notaio - sono detraibili dall’Irpef, nel modello 730. A tale scopo tutte le voci di spesa devono essere accuratamente riportate nella ricevuta rilasciata dal notaio.

Le donazioni

Un altro atto notarile molto frequente è quello relativo alla donazione di immobili. Infatti la donazione, pur essendo un atto di liberalità, non è gratuita, ed anche qui l’intervento del notaio è obbligatorio per legge.

I costi dell’atto di donazione sono completamente a carico della parte donante e dipendono dal grado di parentela che intercorre tra il donante ed il beneficiario, oltre alle eventuali agevolazioni per la prima casa.

In via generale, il costo dipende dalla base imponibile del valore catastale dell’immobile. Questo va calcolato rivalutando la rendita catastale del 5% e moltiplicandola per un coefficiente che varia a seconda della categoria dell’immobile.

Si devono aggiungere anche altri costi:

  • l’imposta di registro, di cui la legge prevede l’esenzione solo se l’immobile non supera una certa franchigia;
  • l’imposta ipotecaria, che corrisponde al 2% del valore catastale dell’immobile;
  • l’imposta catastale, che corrisponde all’1% del valore catastale dell’immobile;
  • l’imposta di bollo forfettaria di 230 euro;
  • le visure ipotecarie, catastali e camerali (variabili in base al tipo di pratica);
  • i diritti per la trascrizione ipotecaria, che ammontano a 90 euro;
  • la tassa per l’archivio notarile (variabile in base al valore dichiarato);
  • l’onorario notarile.

Per un ulteriore approfondimento, consigliamo la lettura del nostro articolo sui costi, le imposte e agli effetti della donazione.

Il testamento

L’atto notarile è necessario anche per quanto riguarda la disciplina testamentaria. In questo caso, il costo dell’atto notarile subisce delle variazioni in base al tipo di testamento. Per esempio, se olografo (quindi per intero, datato e sottoscritto di mano dal testatore) non ha alcun costo, invece nel caso di testamento internazionale, pubblico o segreto, l’onorario notarile si aggira intorno ai 1000 euro (sempre che non ci siano particolari complessità).

Le spese del testamento gravano sul testatore che si reca dal notaio, invece, nel caso in cui sia rinvenuto un testamento olografo, chi lo trova deve portarlo dal notaio e le spese per la sua pubblicazione sono divise tra tutti gli eredi.

In caso di mancato pagamento, il notaio può rivalersi per l’intera somma anche nei confronti di uno solo degli eredi, salvo il diritto di regresso verso gli altri in un momento successivo.

Gli onorari notarili

Come abbiamo visto, gli atti notarili sono gravati da varie voci di spesa, alcune fisse, come le imposte di bollo stabilite dalla legge, altre variabili, come le percentuali parametrate in base al valore dell’immobile o al grado di parentela tra donante e donatario.

Oltre a queste spese, non si deve sottovalutare l’onorario del notaio. Purtroppo, anche in questo caso, ci è impossibile fare una classificazione generale, dato che non esistono più le tabelle delle tariffe notarili, quindi ogni notaio stabilisce discrezionalmente il proprio compenso.

Dunque non esiste né un ammontare minimo né un massimo: la tariffa del notaio è determinata dalle regole del libero mercato. I costi per l’atto notarile variano in base alle spese di studio dei notai, al loro prestigio e alla complessità dell’atto richiesto. In ogni caso, suggeriamo di chiedere sempre un preventivo della spesa prima di stipulare l’atto notarile.

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