Mimmo Lucano non può ritornare a Riace

Gennaro Ottaviano

20/04/2019

23/04/2019 - 15:09

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L’annullamento della Corte di Cassazione del divieto di fissa dimora ha portato al riesame da parte del Tribunale di Reggio Calabria con un esito negativo: Mimmo Lucano non può ritornare a Riace.

Mimmo Lucano non può ritornare a Riace

Il 27 Febbraio la Corte di Cassazione aveva annullato l’ordine del Tribunale di Reggio Calabria di divieto di dimora da parte dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. Il 19 aprile del 2019, è stato eseguito il riesame con la conferma da parte dei giudici calabresi del provvedimento. L’indagato non potrà quindi ritornare al suo paese. Dopo uno spiraglio di luce, le cose ora sembrano di nuovo complicarsi per il paladino degli immigrati.

Mimmo Lucano e il provvedimento di divieto di dimora

Mimmo Lucano è un personaggio controverso, dato che dagli inquirenti è indagato per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illecito nell’abito della raccolta dei rifiuti. Per altri invece è considerato un paladino degli immigrati, avendo creato un sistema di assistenza e integrazione preso da esempio da altre città. Proprio per questo motivo la disposizione da parte del Tribunale di Reggio Calabria di divieto di dimora ha suscitato molte perplessità e critiche nei confronti della giustizia italiana. Tale provvedimento previsto dall’art 283 del codice di procedura penale, prevede l’impossibilità da parte di un soggetto di accedere in un luogo senza un’autorizzazione del giudice. È una forma di limitazione della libertà che è stato visto come eccessivo, soprattutto in un soggetto come Mimmo Lucano che ha cercato di fare qualcosa a favore dei più bisognosi, senza averne nessun vantaggio.

Il giudizio della Cassazione

La vicenda giudiziaria è diventata una vera e propria storia con colpi di scena ed eventi che hanno portato più di una volta l’attenzione sull’ex sindaco di Riace. Infatti il 27 febbraio la Corte di Cassazione aveva annullato il procedimento di divieto di dimora, dichiarando che non vi era nessun comportamento fraudolento e che anche le azioni compiute a favore degli immigranti e della sua compagnia erano solo finalizzate da una forma di solidarietà. La suprema Corte invitava il Tribunale Reggio Calabria a un nuovo riesame. Per Mimmo Lucano, come da lui stesso dichiarato sembrava uno spiraglio di luce. Per alcuni la giustizia stava facendo il suo giusto corso.

Il rinvio a giudizio e il riesame

Ma le vicende giudiziarie legate a Mimmo Lucano, non sembrano concludersi. Infatti non solo è stato rinviato a giudizio per i reati presumibilmente commessi, con la prima udienza che avverrà l’11 giugno del 2019, ma inoltre il riesame richiesto da parte della Cassazione ha portato un esito negativo. Mimmo Lucano non potrà ritornare presso la sua abitazione a Riace. Il divieto di dimora è stato di nuovo confermato da parte dei giudici del Tribunale di Reggio suscitando non solo indignazione, ma anche nuove critiche. In base a quanto precisato dal Tribunale, sussistono ancora delle condizioni per le quali, l’ex sindaco non possa ritornare alla sua casa a Riace, anche se tali motivi sembrano essere sconosciute. Il riprodursi della medesima disposizione da parte del Tribunale, pone inevitabilmente delle domande. Fin quando si può considerate un comportamento contrario alle legge anche se è a fine umanitario? La risposta è il fulcro del futuro processo a carico di quello che oggi continua a essere per l’opinione pubblica il paladino degli immigrati.

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