Linea Fuxia Roma esiste davvero o è una bufala? Facciamo chiarezza

Martino Grassi

29 Luglio 2021 - 15:54

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La linea Fuxia di Atac a Roma, dedicata alle donne e ai luoghi simbolo, esiste davvero? Sui social scoppia il caso, ma dalla partecipata dei trasporti arriva la smentita: cosa sta succedendo?

Linea Fuxia Roma esiste davvero o è una bufala? Facciamo chiarezza

Negli scorsi giorni ha iniziato a circolare, soprattutto sui social, la notizia dell’istituzione da parte di Atac, l’azienda del trasporto pubblico di Roma, di una nuova linea di autobus, chiamata linea Fuxia, dedicata alle donne e ai luoghi simbolo della lotta alla violenza di genere.

Un’iniziativa lodevole che avrebbe come fine quello di far “conoscere i luoghi che nella Capitale lavorano sulla cultura di genere e contro la violenza, tuttavia l’azienda del trasporto pubblico della Capitale ha fatto sapere di esserne completamente estranea aggiungendo di star valutando delle azioni legali nei confronti di chi ha dato il via alla diffusione di questa notizia falsa. In sostanza si tratterebbe di una bufala che è riuscita a prendere piede sui social, vediamo dunque cosa è successo e cerchiamo di fare chiarezza.

Linea Fuxia Roma esiste davvero o è una bufala? Facciamo chiarezza

Partiamo dall’inizio e cerchiamo di capire cosa è successo nei giorni scorsi. Il 27 luglio spunta su Facebook una nuova pagina chiamata proprio “LineaFuxia Atac”, collegata anche ad un sito internet dedicato all’iniziativa. Contemporaneamente nella città di Roma appaiono anche delle paline delle fermate degli autobus modificate con la nuova tratta “dedicata ai luoghi simbolo della lotta alla violenza di genere. Perché il futuro è donna”, come si legge nel comunicato diffuso su vari canali.

Il funzionamento della nuova tratta, come precisato sul comunicato, è estremamente semplice: la nuova linea, per ora in via sperimentale e gratuita per le donne, sarebbe stata attiva h24 7 giorni su 7, con corse intensificate durante l’orario notturno in modo da poter garantire alle donne un servizio sicuro, soprattutto in quelle ore considerate più pericolose. Anche la tratta avrebbe avuto un significato simbolico, transitando in prossimità dei “luoghi che nella Capitale lavorano sulla cultura di genere e contro la violenza”.

In pochissimo tempo la notizia dell’iniziativa, estremamente lodevole sulla carta, si è diffusa in modo rapido, correndo soprattutto sui social, dove le associazioni che da anni si occupano di queste tematiche sono insorte, accusando l’azienda dei trasporti di pinkwashing, un termine che indica un atteggiamento solidale nei confronti di una determinata categoria ma che in realtà cela una tecnica di marketing. Tuttavia da Atac arriva la notizia che si tratta di una bufala:

La linea fuxia non esiste, la notizia è destituita di ogni fondamento, le paline sono state modificate col sedicente nuovo percorso: tutto è stato falsificato, compresa una nota stampa e alcuni post su Facebook”.

Al momento dunque non è ancora chiaro chi sia l’artefice di questo progetto e soprattutto quale sia il fine ultimo. Dei segnali che non si trattasse di un’iniziativa ufficiale di Atac tuttavia potevano essere colti analizzando i social e il sito web ufficiali di Atac dove infatti non vi è alcuna menzione alla nuova Linea Fuxia. Anche analizzando i social e il sito web dedicati all’iniziativa ci si può rendere conto che non si tratta di un progetto istituzionale, quanto piuttosto, forse, di una provocazione.

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