Influenza suina H1N1, primi morti in Italia. Sintomi, contagio e rischi

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L’influenza suina ha provocato due morti in poche ore in Italia: quali sono i sintomi, come avviene il contagio e quali sono i rischi derivanti da questo virus che circola in tutto il mondo dal 2009.

Influenza suina H1N1, primi morti in Italia. Sintomi, contagio e rischi

Influenza suina è allarme in Italia, con due morti che ci sono stati in Veneto nel giro di poche ore e con altri tre pazienti che sarebbero ricoverati in condizioni critiche a causa di polmoniti interstiziali.

Lo scorso 7 gennaio a Vicenza un uomo di 55 anni è morto a causa di questo virus, mentre il giorno dopo è deceduto un uomo di 47 anni sempre a seguito di complicazioni derivanti dall’influenza suina.

Dopo il caso avvenuto nel 2022 della ragazza di 17 anni morta a Perugia in circostanze sconosciute e risultata poi positiva al virus A/H1N1, più comunemente conosciuto come influenza suina, si riaccende l’allarme su questo virus che il mondo ha imparato a conoscere fin dal lontano 2009.

Da allora il virus dell’influenza suina non ha mai smesso di circolare, ma si è semplicemente trasformato in una malattia endemica così come è stato per il Covid.

L’unico modo per sconfiggere questa infezione virale è vaccinarsi - ha spiegato al Corriere del Veneto il primario della terapia intensiva Vinicio Danzi -, basta essere vaccinati per l’influenza, un siero che copre anche la variante suina”.

La vaccinazione antinfluenzale di conseguenza resta il miglior modo per combattere questo tipo di virus, con i due uomini morti in Veneto che non erano vaccinati. Ecco cos’è il virus dell’influenza suina, quali sintomi porta e come proteggersi dai rischi del contagio.

Cos’è il virus dell’influenza suina

Il virus dell’influenza suina colpisce soprattutto appunto i maiali. Raramente questi fanno un passaggio di specie infettando l’uomo, ma i casi di trasmissione ci possono essere, ad esempio avendo contatti diretti con animali malati.

È molto simile ad un virus influenzale, solo che questo con il passaggio di specie può modificarsi trasmettendosi da uomo a uomo generando una pandemia.

Ed è un po’ quello che è successo da quando nel 2009 in Messico si è scoperto il virus A/H1N1 dell’influenza suina. Il virus ha iniziato a colpire soprattutto i giovani e bambini, i più esposti perché i meno coperti dal vaccino antinfluenzale.

Si stima che in un anno ci siano stati tra i 100 mila e i 400 mila decessi causati da questo virus nel mondo.

Oggi a distanza di 13 anni la malattia è diventata endemica, anche se continua a circolare nel mondo, seppur senza fare troppi danni.

Anche in Italia ogni anno una piccola parte della popolazione che prende l’influenza stagionale risulta essere positiva all’influenza suina.

Una positività che non deve destare troppe preoccupazioni, anche se alcuni sintomi soprattutto in soggetti maggiormente esposti e fragili non sono da sottovalutare.

Influenza suina: sintomi

Il virus A/H1N1 si trasmette esattamente come tutti gli altri virus, ovvero tramite il contatto con soggetti infetti o attraverso mani contaminate dalle secrezioni respiratorie di qualcuno che è già malato.

È da escludere nella maniera più categorica la possibilità di trasmissione mangiando carne di maiale cruda o cotta o cibi affini prodotti dalla lavorazione delle carni dello stesso animale.

In genere i sintomi dell’influenza suina sono molto simili a quelli di una classica influenza stagionale. Questi si presentano entro 4 giorni dal contatto e durano circa una settimana guaribili in maniera spontanea o con comuni farmaci da banco.

I sintomi più comuni sono: febbre, dolori articolari, stanchezza, mal di gola, tosse, vomito e diarrea. In alcuni casi possono esserci delle complicanze anche gravi con l’insorgenza di:

  • polmonite;
  • insufficienza respiratoria;
  • peggioramento di disturbi cronici, come malattie cardiache e polmonari e diabete;
  • aborto spontaneo o parto prematuro.

I soggetti più a rischio restano i bambini e le persone affetta da patologie che rendono il sistema immunitario debole come l’Aids o tumori.

Influenza suina: prevenzione e cura

La cura dell’influenza suina è del tutto simile a quella per l’influenza stagionale comune, quindi riposo e corretta idratazione.

Nel caso di sintomi come raffreddore e febbre, per alleviare i sintomi si può usare un comune farmaco da banco come paracetamolo.

In caso di sintomi più gravi si può ricorrere agli antibiotici ma sempre dietro prescrizione medica.

La prevenzione prevede esattamente le norme di comportamento che abbiamo imparato ad eseguire con il coronavirus, quindi lavaggio frequente delle mani, areazione degli ambienti e distanza nel caso ci si accorge della presenza di sintomi influenzali.

Ma la migliore arma resta il vaccino antinfluenzale consigliato soprattutto ai soggetti fragili e bambini perché efficace anche per prevenire l’influenza suina e in generale il tipo A/H1N1.

Insomma nessun allarme per l’influenza suina e pochi rischi per la popolazione.

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