Cos’è la Gronda di Genova? Storia del progetto tra costi, benefici e polemiche

Alessandro Cipolla

20/08/2018

20/08/2018 - 13:18

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Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova si torna a parlare della Gronda: vediamo cos’è questo progetto, i suoi costi e perché ha suscitato polemiche.

Cos’è la Gronda di Genova? Storia del progetto tra costi, benefici e polemiche

La risposta giusta mi è venuta sulle scale”. Con questo detto i francesi sono soliti indicare quando la soluzione ci appare lampante soltanto a freddo. Una frase questa che può essere utilizzata in Italia per indicare il tragico sport nazionale di percepire l’entità di un problema soltanto dopo che è avvenuta una tragedia.

Se prima del crollo del ponte Morandi a Genova qualcuno avesse proposto di togliere la concessione ad Autostrade per l’Italia sarebbe rimasto inascoltato, vedi la trasmissione Report che da anni denuncia gli scarsi investimenti, mentre allo stesso tempo chi si opponeva alla costruzione di strade alternative per smaltire il traffico su quel tratto dell’A10 si è ora ricreduto.

Ecco quindi che dopo la tragedia, oltre al solito teatrino del rimpallo delle responsabilità, si è tornato a parlare subito della Gronda: cerchiamo di capire allora di cosa si tratta, quali sono i costi e i tempi e perché un agguerrito comitato, sostenuto dai 5 Stelle, in passato si era opposto alla realizzazione.

Che cos’è la Gronda? Progetti e costi

Della Gronda ormai se ne parla da tempo. Un primo progetto simile che addirittura risale agli anni ‘80, una bretella in zona Rivarolo, nel 1986 venne finanziato ma alla fine, dopo le proteste di vari comitati, il Tar della Liguria si pronunciò contro la realizzazione dell’opera.

Passati gli anni e aumentato ancor di più il traffico sulla A10, ecco che nasce l’idea della Gronda, che altro non è che il potenziamento del nodo autostradale attorno a Genova grazie a tre opere: la Gronda di Ponente, la Gronde di Levante e il raddoppio dell’Autostrada A7.

La Gronda di Ponente si andrebbe a snodare tra Genova Vesima e gli innesti con la A7 e con la A12. Per la realizzazione sono sul tavolo quattro progetti con il costo che dovrebbe aggirarsi dai 4 ai 6 miliardi per un tempo di realizzazione di circa 7 anni.

Gronda di Ponente

La Gronda di Levante dovrebbe avere un tracciato di 32 chilometri quasi tutti in galleria, con un costo di 3 miliardi (1,8 già finanziati da Autostrade il resto da un aumento del pedaggio del 2,7%). Partendo da Rio Campodonico (vicino Chiavari) verrebbero realizzati tre caselli fino ad arrivare a Bargagli (piccolo comune dell’hinterland genovese).

Gronda di Levante

La terza opera è quella del raddoppio di un tratto dell’Autostrada A7, la Milano-Genova, che a seconda dei vari progetti che sono stati in questi anni presentati dovrebbe arrivare fino a Ronco Scrivia, comune sempre del genovese.

Il progetto di Autostrade

Come visto la Gronda di Genova è un’opera complessa della quale si parla da tempo. Tanti sono stati i progetti presentati negli anni, con la situazione che sembrava sbloccarsi quando l’ex ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio l’aveva approvata nel 2017, mentre ora è nuovamente in fase di discussione.

Dopo le tante ipotesi e polemiche alla fine era stata trovata un’intesa su cosa realizzare per alleggerire il traffico dell’A10 all’altezza di Genova. Ecco come Autostrade per l’Italia sul suo sito descrive l’opera che era sul procinto di partire.

La nuova infrastruttura, denominata la Gronda di Genova, comprende 72 km di nuovi tracciati autostradali e si allaccia agli svincoli che delimitano l’area cittadina (Genova Est, Genova Ovest, Bolzaneto), si connette con la direttrice dell’A26 a Voltri e si ricongiunge con l’A10 in località Vesima. Data la complessità dal punto di vista orografico del territorio attraversato, il nuovo sistema viario si sviluppa quasi interamente in sotterraneo e prevede 23 gallerie, per un totale di circa 54 chilometri, circa il 90% dell’intero tracciato, con sezioni variabili fino ai 500 metri quadri dei cameroni di interconnessione tra gli assi autostradali. Le opere all’aperto comprendono la realizzazione di 13 nuovi viadotti e l’ampliamento di 11 viadotti esistenti.

L’obiettivo di Autostrade per l’Italia nel progetto Gronda di Genova era quindi quello di alleggerire il traffico nel tratto dell’A10 che si interconnette con il capoluogo ligure, spostando in particolare il traffico pesante su quella che sarebbe la nuova infrastruttura.

Le polemiche

Già nel 2008, dieci anni fa quindi, venne creata una Commissione per il dibattito pubblico sulla Gronda di Genova, con lo scopo di informare al meglio i cittadini sui vari progetti e le soluzioni alternative.

In molti si sono fin da subito detti contrari all’opera, tanto da essere fondato un coordinamento dei comitato No Gronda, considerata inutile e dannosa e proponendo al contrario il potenziamento dei mezzi pubblici, la creazione di parcheggi di interscambio e l’incentivazione del trasporto merci per ferrovia.

Emblematico è quanto riportato dal Sole 24 Ore, che ha ripescato una dichiarazione datata dicembre 2012 di Giovanni Calvini, all’epoca presidente degli Industriali di Genova.

Voglio essere chiaro. Questa giunta non può pensare che la realizzazione dell’opera non sia un problema suo. Perché guardi, quando tra dieci anni il Ponte Morandi crollerà, e tutti dovremo stare in coda nel traffico per delle ore, ci ricorderemo il nome di chi adesso ha detto “no”.

In contemporanea il consigliere comunale Paolo Putti, Movimento 5 Stelle, ha subito replicato alle parole di Calvini ribadendo la propria contrarietà al progetto e in qualche modo sfidando l’industriale.

Tra le persone che vivono nella mia comunità ci sono anche quegl’imprenditori che io, credo, fra 10 anni, andranno a chiedere come mai si sono sperperati 5 miliardi di euro che si potevano utilizzare per fare delle cose importanti per l’industria. Aggiungo. Magari questa persona dovrebbe, prima di utilizzare questo tono, un po’ minaccioso (diciamo così) perché testualmente dice “Ci ricorderemo il nome di chi adesso ha detto no!”, informarsi perché dice che il ponte Morandi crollerà fra 10 anni. A noi Autostrade, in quest’aula, ha detto che per altri 100 anni può stare in piedi..

La posizione del Movimento 5 Stelle è sempre stata contraria al Gronda, come si può vedere anche da questo video del 2014 dove Beppe Grillo da Roma dichiarava che “dobbiamo fermarli con l’Esercito”.

A favore dell’opera si era schierato invece gran parte del Partito Democratico, l’ex sindaco dem di Genova Marco Doria espresse delle perplessità, così come l’attuale governatore della Liguria Giovanni Toti (Forza Italia).

Come dicono i francesi adesso dopo il crollo la risposta a queste polemiche la sappiamo, così come di colpo la politica pare aver scoperto che qualcosa non funzionava nella gestione delle autostrade.

Rimane comunque il fatto che di fronte a una evidenza, il troppo traffico nel tratto genovese della A10, dopo decenni di discussione non si è giunti a un progetto condiviso e all’inizio dei lavori che, visto che ne parla dagli anni ‘80, a quest’ora dovevano essere terminati da un pezzo.

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