Chi è il miglior insegnante d’Italia (tra i primi 50 al mondo)

Luna Luciano

11/09/2021

11/09/2021 - 15:06

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Il professore Leonardo Durante è l’unico docente italiano a essersi aggiudicato un posto tra i 50 finalisti del Global Teacher Prize.

Chi è il miglior insegnante d’Italia (tra i primi 50 al mondo)

Un nuovo premio potrebbe essere presto in arrivo per l’Italia. Nell’anno che ha visto la penisola italiana fregiarsi di diverse vittorie importanti in ambiti competitivi culturali come l’Eurovision, e sportivi come gli Europei di calcio e le Olimpiadi, potrebbe essere in arrivo un’altra vittoria quella del “miglior insegnante al mondo”.

Leonardo Durante, 51 anni, professore all’Istituto tecnico industriale Enrico Fermi, è in lizza per vincere tale titolo; intanto si aggiudica quello nazionale per essere il migliore docente in Italia.

Infatti il professor Durante è stato l’unico insegnante italiano a essere stato selezionato tra i 50 finalisti del Global Teacher Prize per il suo metodo d’insegnamento innovativo.

Chi è Leonardo Durante: il migliore docente in Italia

Lo scopo di Leonardo Durante, il miglior docente in Italia, è quello d’insegnare ai suoi studenti a inventare. La materia che si legge sui registri però è differente. Infatti Durante insegna “sistemi automatici e controlli”, una materia tutt’altro che facile che collega l’elettronica, la matematica e l’informatica.

Di origine sicula, si è laureato in Ingegneria elettronica e ha iniziato a lavorare a Bagheria, nel palermitano, per poi trasferirsi a Roma. Nelle sue classi di terzo, quarto e quinto insegna a inventare, chiamando i progetti portati avanti con la classe “le mie follie”.

L’insegnamento è una sua passione che lo ha spinto a voler spiegare agli studenti l’importanza delle nozioni che si dovevano apprende.

L’innovativo metodo d’insegnamento del professor Durante

Il «metodo Durante», così potremmo definirlo, si basa su un approccio tutto nuovo alla materia da lui insegnata, andando un po’ contro alla tipica didattica che in Italia è molto più teorica che pratica. Il suo infatti è un approccio pratico, «learning by doing», che prima esamina il problema per poi arrivare alla teoria.

Parto da problemi reali per mettere a punto soluzioni, dopo un brainstorming.

In questo modo i ragazzi riescono a giungere a conclusioni e progetti interessanti utilizzando le nozioni apprese in precedenza e la logica, solo dopo il brainstorming il professore spiega la parte teorica.

Il professore ha fornito qualche esempio:

Sulla via Trionfale spesso la visibilità non è delle migliori, quindi abbiamo ideato un casco innovativo per motociclisti, per risolvere il problema.

Questo è solo uno della moltitudine di progetti portati avanti dalle sue classi come l’invenzione di un “carrello robotico” per gli anziani che possono avere difficoltà a portare la spesa, come il “Trashbot”, un robot che riconosce la spazzatura e la ricicla. Grazie a questo metodo i suoi allievi hanno vinto concorsi e sfide. Durante ha anche collaborato con la Polizia di Stato in un’iniziativa che affrontava il cyber-bullismo nelle scuole.

In questo modo il professore dimostra una tesi più che valida: i tecnici servono, anche se gli istituti tecnici industriali sono spesso considerati di “serie B” rispetto ai licei.

Il metodo Durante: il 60% dei suoi allievi trova lavoro

Grazie a questi progetti e al suo metodo, sono molti gli studenti di Durante che si appassionano alle materie da lui insegnate. Infatti, più del 40% dei suoi allievi si è iscritto all’università, e il 60% trova lavoro come tecnico specializzato in elettronica, automazione, informatica o telecomunicazioni incluse prestigiose istituzioni come il Cern di Ginevra.

Il professor Durante e il Global Teacher Prize

Ormai in lizza per il titolo di miglior docente al mondo, Durante vorrebbe provare a vincerlo. A candidarlo è stato il team di Junior Achievement Italia, la più grande organizzazione no profit che prepara i giovani al loro futuro lavorativo. Per poter essere selezionato il team ha dovuto spiegare i problemi, metodi e risultati ottenuti.

Solo a metà ottobre si avrà un’ulteriore scrematura rimanendo solo in 10 docenti. Infine a novembre ci sarà la premiazione.

Il premio in palio è di ben 1 milione di dollari da ripartire in dieci anni. Il professore ha già le idee chiare su come investire quei soldi: creare 10 borse studio universitarie per studenti che non possono permettersi di proseguire e ovviamente incrementare la dotazione dei laboratori dell’istituto Fermi e di quello di Bagheria.

Questa potrebbe essere l’occasione non solo di vincere un premio ma di aprire una riflessione sui metodi e le tecniche di insegnamento in Italia che per molti ormai sono troppo datate.

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