Forze Armate e di Polizia: da venerdì 35 mila carabinieri e poliziotti in meno?

Simone Micocci

12 Ottobre 2021 - 11:43

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No green pass: da venerdì 15 ottobre niente lavoro per circa 35 mila poliziotti e carabinieri. A questi si aggiungono altri 5 mila finanzieri.

Forze Armate e di Polizia: da venerdì 35 mila carabinieri e poliziotti in meno?

Ne abbiamo già parlato: ci sono dei settori lavorativi che da questo venerdì rischiano di andare in tilt per mancanza di personale. Un problema che potrebbe riguardare da vicino alcuni dei comparti più importanti della Pubblica Amministrazione, ossia Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico.

Ancora oggi, infatti, ci sono carabinieri, poliziotti e finanzieri senza green pass i quali già alla fine di questa settimana non potranno recarsi a lavoro se sprovvisti di certificazione.

Va detto che nonostante il decreto che obbliga tutti i lavoratori a essere in possesso del green pass, l’effetto sulle vaccinazioni non c’è stato. Dimostrazione che sarà molto difficile convincere coloro che ancora oggi non risultano vaccinati.

E l’impatto che ci sarà sui comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico potrebbe essere problematico per l’intero sistema. D’altronde si tratta di settori dove già si rivela una carenza di personale, figuriamoci cosa succederà dal prossimo venerdì quando anche chi è senza green pass non verrà ammesso in servizio.

A quanti poliziotti e carabinieri rischiamo di dover “rinunciare”

Siamo in un periodo di forti tensioni sociali, quanto successo a Roma lo scorso sabato lo dimostra. Servirebbe avere delle forze di polizia a pieno organico per poter sopprimere eventuali forme di violenza, ma a quanto pare presto potrebbe non essere così.

L’ultimo rilevamento sul numero di poliziotti, carabinieri e finanzieri risale alla fine di settembre (potete consultarlo qui). Come riportato da La Stampa, da quella data a oggi possiamo stimare una crescita del 10% del numero dei vaccinati, ma restano scoperti in molti.

Nel dettaglio, la percentuale maggiore di non vaccinati è nell’Arma dei Carabinieri. Qui, infatti, circa il 25% del personale in servizio non si è sottoposto al vaccino e bisognerà capire cosa questi decideranno di fare il prossimo 15 ottobre. Due sono le opzioni: o continueranno a presentarsi a lavoro sottoponendosi continuamente a tampone, oppure accetteranno di restare a casa senza stipendio.

In caso di seconda opzione i primi a rimetterci saranno i cittadini: immaginiamo, infatti, a cosa potrebbe succedere se improvvisamente le istituzioni dovessero rinunciare al 25% dei carabinieri in servizio. È ovvio che ci saranno delle conseguenze operative, visto che stiamo parlando di circa 21.000 persone su un totale di 81.000 in servizio.

Lo stesso problema, anche se in misura inferiore, riguarderà la Polizia di Stato. Qui il numero di non vaccinati è più basso, ma si tratta comunque di una percentuale non di poco conto. Su un totale di 98 mila poliziotti, infatti, circa 14 mila (il 15%) sono senza vaccino.

Tra Arma e Polizia di Stato, due dei comparti in prima linea per la tutela della sicurezza dei cittadini, e che paradossalmente saranno anche impegnati nei controlli per il green pass sui posti di lavoro, rischiamo dunque di dover fare a meno di 35 mila operatori.

A questi se ne aggiungono altri 5 mila su un totale di 58 mila (dunque poco più del 10%) nella Guardia di Finanza.

Numeri importanti, per i quali si applicano le regole previste per il green pass nella Pubblica Amministrazione, con l’impossibilità persino di poter svolgere le proprie mansioni in smart working per chi è sprovvisto di certificazione.

La reticenza al green pass nelle Forze Armate e di Polizia

C’è reticenza, dunque, al vaccino tra le Forze Armate e di Polizia. E negli stessi gruppi Facebook frequentati dalla Forze dell’Ordine è partito un vero e proprio scontro tra chi è pro e chi contrario al green pass.

Non si accettano più post riguardanti il green pass”, fanno sapere gli amministratori di questi gruppi, stanchi di dover moderare discussioni che spesso prendono delle pieghe indesiderate.

Una situazione che come anticipato potrebbe portare a una situazione di difficile risoluzione dal 15 ottobre prossimo, giornata tra l’altro cerchiata in rosso dal Ministero dell’Interno per possibili nuovi scontri nella capitale.

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