Forex: cambio fisso euro-franco di 1,20 rischia davvero di saltare?

Il tasso di cambio EURCHF, ovvero euro su franco svizzero, rischia di veder saltare il peg di 1,20 fissato dalla Swiss National Bank a inizio settembre 2011 per contrastare la clamorosa ascesa della valuta rossocrociata provocata dagli enormi flussi monetari in uscita dall’Eurozona (in profonda crisi per il problema del debito pubblico dei PIIGS) che avevano come direzione porti sicuri come il franco o altre divise “safe heaven”. Per difendere il cambo fisso di 1,20 la banca centrale elvetica ha dovuto acquistare enormi quantità di riserve estere, in particolare denominate in euro.

Ora la politica valutaria della SNB in difesa del franco sembra essere a rischio e la speculazione sta avvertendo la possibilità di far cadere il floor di 1,20 sul cross EURCHF. Il rapporto di cambio tra le due valute è in costante calo da settimane, tanto che i prezzi si sono spinti sui minimi da oltre due anni a 1,2020, ovvero ad appena venti pip dal “pavimento” di 1,20. La speculazione sta aumentando sempre più la sua pressione ribassista per due motivi fondamentali: il rischio di un ritorno della crisi dell’euro come nel 2012 e il referendum svizzero sulle riserve auree della banca centrale.

In particolare il voto referendario in programma il 30 novembre minaccia seriamente i margini di intrervento della SNB nell’ambito della politica valutaria a difesa del franco. Infatti, se dovesse passare il fronte dei sì, l’istituto di Berna sarebbe costretto ad aumentare le sue riserve in oro dall’attuale 8% al 20% dovendo quindi acquistare circa 1.500 tonnellate di lingotti, liquidando contestualmente decine di miliardi di euro detenuti nei propri forzieri. A quel punto il cross EURCHF potrebbe perdere la soglia psicologica di 1,20, dirigendosi verso la parità (toccata l’ultima volta nell’agosto del 2011) con gravi ripercussioni sull’economia elvetica.