Home > Altro > Archivio > Eurozona vs Stati Uniti e Giappone: chi sta seguendo la strada migliore? Il (…)
Eurozona vs Stati Uniti e Giappone: chi sta seguendo la strada migliore? Il parere degli esperti
martedì 21 maggio 2013, di
Proprio ieri abbiamo parlato della nuova politica giapponese di Shinzo Abe e del suo Abenomics, questo mix di reflazione, spesa pubblica e strategia di crescita che sta facendo rinascere l’economia giapponese e che sta già dando i suoi primi frutti. Infatti, nell’ultimo trimestre il Pil è cresciuto annualmente del 3,5%, la disoccupazione è calata al 4,1%, anche grazie ad una svalutazione competitiva dello yen pari al 30%. Anche la Borsa di Tokyo ha segnato un grande rialzo, al +75% dallo scorso novembre e l’indice Nikkei ha superato i 5mila punti, oltrepassando addirittura il Dow Jones statunitense.
A loro volta, anche gli Stati Uniti hanno deciso di inondare il mercato di liquidità, con la nuova politica di espansionismo monetario della Fed, che sta acquistando titoli di Stato e titoli legati ai mutui per un controvalore di 85 miliardi al mese. I risultati? Una crescita dell’economia reale nel primo trimestre del 2,5% che anche se inferiore al dato atteso del 3%, è di gran lunga superiore rispetto ai pessimi dati che l’Eurozona continua a pubblicare e che sembra non facciano ancora vedere la luce in fondo al tunnel.
Ma chi sta seguendo la strada giusta? Da una parte abbiamo Stati Uniti e Giappone che con la loro politica di espansionismo monetario stanno preparando la strada per probabili future impennate dell’inflazione; dall’altra c’è la cauta Europa che per combattere il mostro dell’inflazione, continua a lasciare a livelli inaccettabili il tasso di disoccupazione.
Il parere degli esperti
- L’Eurozona può seguire l’esempio di Giappone e Stati Uniti?
Risponde Nicolò Nunziata, strategist di Jc&Associati.
Per l’Eurozona è difficile seguire l’esempio di Stati Uniti e Giappone sul fronte del quantitative easing, semplicemente perché non ha una direzione unitaria ma è composta da stati con numeri, prospettive e strategie diverse tra loro. Il peggioramento prospettico dei conti della Germania nondimeno ha smussato le posizioni, per cui è probabile che la Bce riuscirà a mantenere la liquidità elevata, se non addirittura a creare nuova base monetaria. I tassi di deposito negativi renderanno l’euro meno appetibile, aiutando in prospettiva le esportazioni, sempre più a rischio dopo la recente azione della BoJ. Non essendo realistico ipotizzare che l’Europa seguirà pedissequamente la politica monetaria del Giappone, nondimeno è probabile che con lo spostamento del focus dei governi sulla crescita economica la Bce contribuirà ad indebolire la valuta, condizione necessaria benché non ancora sufficiente per uscire dalla stagnazione.Nicolò Nunziata, Intervista Ilsole24 Ore, 20 Maggio, 2013
- Le politiche di Stati Uniti e Giappone sono utili per combattere la crisi?
Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas investment partners, pensa che,
Gli esempi di Stati Uniti e di Regno Unito siano la testimonianza che la politica monetaria accomodante serva ad accelerare l’uscita dalla recessione ed abbia perciò una forte valenza anticiclica che in questo momento potrebbe aiutare l’Europa ad uscire dalla recessione. Credo altresì che la politica monetaria da sola non sia sufficiente ma vada accompagnata a riforme strutturali importanti che possano estendere nel tempo i benefici conseguiti con gli allentamenti monetari ed i tagli dei tassi. Laura Tardino, Intervista Ilsole24 ore, 20 Maggio, 2013
- Quali sono i rischi maggiori?
Parla così Edoardo Chiozzi Millelire, responsabile per l’Italia Convictions AM:
I rischi? A parte i grandi rischi estremi e geopolitici, per i quali non è possibile fare una previsione, il rischio principale deriva forse dagli effetti collaterali delle iniezioni massicce di liquidità - come accadde nel 2010 - con bolle speculative sui prezzi di materie prime che alimentano l’inflazione, soprattutto nel mondo emergente, e obbligano le banche centrali a reagire ritirando liquidità e arrestando la fragile ripresa. Per ora il rischio maggiore per noi resta ancora la deflazione. Sul lungo termine nessuno sa cosa succederà, siamo in piena "sperimentazione monetaria". Queste politiche sono più efficaci quando gli stati fanno la loro parte: politiche di riduzione dei debiti credibili e riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita di lungo periodo.Edoardo Chiozzi Millelire, Intervista Ilsole24 Ore, 20 maggio 2013
Conclude così Hans-Jörg Naumer di Allianz global investors,
Il modello base per cui "la liquidità precede l’economia reale" potrebbe valere ancora per un po’, ma, da un punto di vista comportamentale, l’economia (ovvero i dati relativi all’economia reale ed alle imprese) deve continuare a creare occasioni per ulteriori rialzi delle quotazioni e flessioni dei premi per il rischi. In caso contrario, per le Borse si prospettano giorni bui.Hans-Jörg Naumer, Intervista Ilsole24 Ore, 20 maggio 2013