Emergenza rifiuti a Roma, l’ordinanza che impone la pulizia in 7 giorni

Elisabetta Scuncio Carnevale

06/07/2019

06/07/2019 - 12:16

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Nel giro di una settimana Ama dovrà ripulire ogni zona dai rifiuti e restituire decoro alla Capitale

Emergenza rifiuti a Roma, l’ordinanza che impone la pulizia in 7 giorni

Ama ha una settimana di tempo per raccogliere tutti i rifiuti accatastati nelle strade di Roma e riportare a nuovo la Città. Entro 3 giorni dovrà dotarsi di 300 cassonetti, e nel giro di 7 giorni dovrà incrementare il suo parco macchine, così da garantire una rimozione dei rifiuti più efficace.

A stabilirlo è la Regione Lazio che ha emanato ieri un’ordinanza per contrastare l’emergenza rifiuti che, da qualche settimana, sta interessando la Capitale.

Roma sommersa dai rifiuti, arriva l’ordinanza per Ama

48 ore è quanto concesso ad Ama, società partecipata dal Comune di Roma, per raccogliere i rifiuti sparsi per la Capitale e disinfestare i siti sensibili, quali strutture sanitarie, socio assistenziali, luoghi per l’infanzia, mercati rionali ed esercizi del settore ristorazione. Nel giro di 7 giorni, Ama dovrà ripulire ogni zona e riportare la situazione alla normalità, attivando anche l’impianto mobile già autorizzato: un tritovagliatore attualmente ubicato a Ostia.

Abbandono rifiuti in spiggia, cosa si rischia?

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha spiegato che questa non vuole essere “un’ordinanza punitiva”, ma la strada per restituire decoro alla Capitale d’Italia. Per Zingaretti, che promette l’approvazione del piano rifiuti, Roma dovrebbe dotarsi anche di impianti di conferimento propri e di un’autonomia impiantistica locale, per evitare il ricorso ad altre strutture regionali.

“Zingaretti sfiora il ridicolo quando dice di ripulire la città in una settimana. La smetta di illudere i cittadini con false promesse. Sia serio”,

il commento della sindaca Virginia Raggi dal suo profilo Facebook.

Il rischio ora è che gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti siti a Rocca Secca, Viterbo, Frosinone, Pomezia, Colleferro, Civitavecchia restino chiusi e non permettano ad Ama di scaricare gli ingenti cumuli di immondizia.

Proprio Rida Srl, la società che gestisce numerosi impianti per il trattamento dei rifiuti nel Lazio, ha già fatto sapere alla partecipata del Comune che non potrà fornire “un ulteriore supporto ad Ama e alla città di Roma”, ma anzi - già a partire dalla prossima settimana - ridurrà la quantità di rifiuti accolta nelle sue strutture.

L’ordinanza, valida fino al 30 settembre 2019, è stata già notificata alle Aziende sanitarie locali per attivare i protocolli di verifica e monitoraggio per la tutela del diritto alla salute pubblica.

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