Draghi: la Germania non è immune alla crisi

Michael Stagnitto

7 Novembre 2012 - 17:48

Draghi: la Germania non è immune alla crisi

Durante un convegno a Francoforte, il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha parlato degli effetti che la crisi sta avendo sull’area euro, affermando che gli questi "stanno iniziando a interessare anche l’economia tedesca.
La Germania - ha detto - finora è stata ampiamente al riparo dalle difficoltà che hanno investito altre aree dell’eurozona. Ma gli ultimi dati indicano che questi sviluppi stanno iniziando ad interessare anche l’economia tedesca".

Germania in crisi a causa degli scambi nell’euro-zona

Draghi spiega come la crisi stia riuscendo a penetrare all’interno del territorio tedesco affermando che: "la Germania è un’economia aperta e integrata e per questo non deve stupire che un rallentamento nel resto dell’euro-zona abbia un impatto anche qui. Gli scambi commerciali interni all’area euro contribuiscono per il 40% del Pil della Germania e circa il 65% degli investimenti diretti esteri arrivano da altri Paesi euro".

"I Paesi che condividono una moneta unica sono connessi come dei vasi comunicanti. e dunque un cambiamento in uno dei vasi crea un eguale cambiamento in tutti gli altri. E questo significa - ha rilevato ancora Draghi - che le misure per assicurare la stabilità dell’area euro nel suo complesso saranno anche a beneficio della Germania".

Il rapporto di previsione economica della commissione europea

Il rapporto di previsione economica della Commissione europea segnala che "le prospettive di crescita nel breve termine per l’economia europea restano fragili, si prevede un graduale ritorno alla crescita nel 2013 e un rafforzamento nel 2014".
Sul biennio la situazione non tenderà al miglioramento, con una nota del rapporto che annuncia che si navigherà in acque agitate.

Ad analizzare il periodo futuro si pronuncia anche il responsabile degli affari economici Olli Rehn: "il difficile processo di aggiustamento economico durerà per qualche tempo, anche se lo stress del mercato è stato ridotto non c’è spazio per compiacimenti". L’attuale livello di disoccupazione (11,3% nel 2012, 11,8% nel 2013 e 11,7% nel 2014) è "inaccettabile".

Olli Rehn valuta la situazione italiana del prossimo futuro

Il responsabile degli affari economici non ha una previsione ottimista della situazione italiana, pronunciando queste parole: "Secondo le nostre previsioni l’Italia porterà il bilancio strutturale in equilibrio nel 2013", se riuscirà a portare avanti con successo le decisioni prese, tuttavia è atteso "un certo rallentamento" del risanamento e "un certo allontanamento" dell’equilibrio strutturale di bilancio nel 2014 se non si adottano misure aggiuntive.

Un quadro che "è fonte di preoccupazione specialmente alla luce della bassa crescita economica dell’Italia. È importante - ha concluso Rehn - che l’Italia compia sforzi oltre il 2013, che mantenga l’equilibrio del bilancio in termini strutturali e che centri gli obiettivi di riduzione del debito".

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