Momento magico per la valuta canadese, che sta schiacciando sempre più il biglietto verde. In meno di tre settimane ha recuperato più del 7% del proprio valore
La combinazione vincente tra prezzi del petrolio in ripresa e caduta verticale del biglietto verde sta dando nuova linfa vitale al dollaro canadese, che in meno di tre settimane è arrivato a guadagnare il 7,5% dai minimi del 20 gennaio scorso. Il rapporto di cambio USD/CAD è passato da 1,4690 a poco meno di 1,3640, ai minimi da metà dicembre scorso. La rottura del supporto di 1,38 ha favorito un’ulteriore accelerazione bearish, ma non va escluso che la moneta nordamericana possa a breve sperimentare una battuta d’arresto in linea con il trend principale in atto.
Non bisogna dimenticare che, al di là del recente sell-off, il Loonie è sempre inserito all’interno di un solido trend ascendente che in tre anni ha spinto la quotazione da poco più di 0,98 a 1,47 circa (ovvero un movimento bullish che si avvicina molto al 50%). L’economia canadese è da tempo in difficoltà a causa dei bassi prezzi delle materie prime, in particolare del greggio. I tassi di interesse sono fermi dallo scorso luglio allo 0,5% (dopo i due tagli avvenuti nel corso del 2015) e non va escluso che anche quest’anno possa esserci un ulteriore ritocco verso il basso, anche a causa della bassa inflazione.
Da un punto di vista tecnico, se il dollaro americano dovesse riprendere quota e il petrolio inabissarsi verso i bottom di area 27$ al barile, la valuta di Ottawa dovrebbe finire nuovamente sotto pressione. A quel punto sarebbe lecito attendersi un movimento direzionale rialzista per Loonie almeno fino a 1,50. E’ diverso, invece, lo scenario tecnico per il cross EUR/CAD, che da qualche giorno si muove tra 1,51 e 1,53. Dopo essere stato respinto con decisione in area 1,61, questo cambio dovrebbe muoversi lateralmente in un range compreso tra 1,50 e 1,55 nelle prossime settimane.
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