Deutsche Bank in gravi difficoltà: sarà la nuova Lehman Brothers?

Linda Tiralongo

17 Giugno 2015 - 17:11

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La Deutsche Bank rischia il tracollo. Francoforte prosegue le indagini e i mercati finanziari iniziano a temere un nuovo caso Lehman Brothers.

Deutsche Bank in gravi difficoltà: sarà la nuova Lehman Brothers?

La prima banca tedesca Tedesca, la Deutsche Bank, un colosso dell’investment banking potrebbe essere vicina al fallimento.

La notizia arriva da Francoforte e tutto sembra destinato a far tremare i mercati, l’Eurozona e anche la Merkel che per ora si limita a non commentare adducendo alla natura privata dell’istituto di credito. 

L’emblema del sistema bancario tedesco rischia un tracollo definitivo, vicino per portata e natura alla disastrosa vicenda del gigante americano Lehman Brothers del 2008. Al momento però il dejà-vu appare ancora celato in un alone di mistero.

Francoforte prosegue le indagini
Trapelano indiscrezioni dalla Procura generale di Francoforte, sono stati eseguiti dei mandati di perquisizione negli uffici della sede centrale e continuano le indagini giudiziarie.

Secondo alcune fonti, sulla pista ci sarebbero possibili operazioni di compravendita di azioni col fine di frodare il fisco (cum-ex-trading). Ma la campana ancora non è suonata anche se i mercati sembrano già prepararsi al peggio e S&P’s ha declassato il rating del gigante tedesco a BBB+. 

1,5 mld di aumentoTier 1 e bocciatura stress test
I segnali di declino si trovano nelle performance degli ultimi anni della banca continentale più forte (un tempo). Un andamento, quello di Deutsche Bank, che l’ha spinta progressivamente sul ciglio del baratro: la banca d’affari è stata bocciata agli stress test di marzo 2015.

La diagnosi di un stato di salute oramai irreversibile, è quello di una istituzione bancaria che nell’ arco di un anno si trova sottocapitalizzata (al 50% del suo valore), con problemi di scarsa redditività, ma soprattutto con richieste di iniezioni di liquidità consistenti ed esageratamente vicine nel tempo.

Ad aprile di un anno fa, giungeva infatti, la notizia di un aumento di capitale Tier 1 da 1,5 miliardi di euro da parte del colosso di Francoforte, seguito il mese successivo da un annuncio di un’emissione di 8 miliardi di euro di titoli azionari a un tasso del 30%. 

Tutto ciò accadeva mentre era ancora in corso il programma di rafforzamento di liquidità di aprile 2014.

2,1 mld, la multa per manipolazione Libor
Sempre quest’anno arriva la bufera al vertice: l’uscita di Josef Ackermann e un nuovo passaggio di consegne che negli ultimi giorni ha già rassegnato le dimissioni.
Poi come se non bastasse la corsa al capitale, la leva è cresciuta in modo esponenziale, tanto che una fonte Reuters parla di un’esposizione debitoria di 300 milioni di euro a cui vanno sommate le cifre da capogiro spese per contenziosi legali vista la condotta poco reprensibile.

Non a caso, il gigante malato è stato infatti pesantemente multato dalle autorità britanniche e statunitensi per manipolazione del LIBOR. 2,1 miliardi di dollari per pagare la multa, il prezzo di uno soltanto dei capitoli della storia della “sana e prudente gestione” di Deutsche.

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