Coronavirus, scoperti nuovi sintomi anomali: la sorpresa dei medici

Fiammetta Rubini

09/04/2020

Coronavirus: i medici hanno scoperto nuovi sintomi anomali collegati all’infezione che interessano il cervello ma anche il sistema gastrointestinale.

Coronavirus, scoperti nuovi sintomi anomali: la sorpresa dei medici

Se pensavate di conoscere ormai a memoria tutti i sintomi provocati dal coronavirus, e che questi fossero solo respiratori, vi dovrete ricredere.

Abbiamo già parlato dei possibili problemi al cuore e della perdita di gusto e olfatto come problemi legati al virus, ma le sorprese non finiscono qui.

I medici hanno osservato che l’insorgenza di sintomi neurologici in alcuni pazienti può essere un segnale di avvertimento di infezione da COVID-19, e che il virus infetta anche cellule di esofago, fegato e intestino.

Sintomi insoliti coronavirus: la scoperta dei medici

Tra i sintomi più comuni della COVID-19, che è una condizione che richiede un test per confermare la diagnosi, troviamo tosse, raffreddore e febbre. In tutto il mondo, però, sono stati segnalati casi di pazienti infetti con altri particolari sintomi, all’apparenza estranei a un’infezione che colpisce le vie respiratorie.
Alcuni pazienti infetti hanno mostrato stati di confusione, convulsioni e sintomi neurologici che possono essere associati all’infiammazione del cervello.

Il New York Times ha riportato alcuni casi: un uomo di 74 anni in Florida che si è presentato al pronto soccorso e non era in grado di dire ai medici il suo nome e spiegare cosa avesse; aveva perso la capacità di parlare. E ancora una donna che a Detroit che sottoposta a esami ha mostrato gonfiore e infiammazioni anormali in diverse regioni del cervello.

I medici spiegano che le alterazioni neurologiche nei pazienti affetti da COVID-19 possono verificarsi per una serie di ragioni, in quanto possono essere dovute ad altre condizioni preesistenti, e non sono legate all’età dei pazienti (in molti casi i sintomi cerebrali sono stati riscontrati in persone con meno di 60 anni).

Perché il coronavirus può colpire il cervello

In Cina sono stati già fatti studi dettagliati sui problemi neurologici nei pazienti con coronavirus. A febbraio un team di medici di Wuhan ha pubblicato un articolo in cui li descrivevano, e uno studio condotto a marzo ha rilevato che Il 22% dei 113 pazienti morti a causa della COVID-19 a Wuhan ha sperimentato disturbi della coscienza che vanno dalla sonnolenza al coma profondo. Un altro studio afferma che ci sono prove che altri coronavirus non siano limitati al tratto respiratorio e possano colpire anche il sistema nervoso, ma sono necessarie ulteriori ricerche.

Un’ipotesi condivisa è che i sintomi neurologici seguano l’insufficienza polmonare causata da COVID-19. I problemi di ossigenazione al cervello potrebbero spiegare alcuni di questi sintomi. Ecco perché i medici che trattano nuovi casi neurologici dovrebbero anche tenere conto della possibilità che i sintomi possano essere stati causati da COVID-19 e adottare misure per prevenirli.

Il coronavirus infetta anche l’intestino

Il virus della COVID-19 può essere trasmesso anche per via oro-fecale e dare sintomi gastrointestinali. Secondo diversi studi, tra cui quello condotto dai medici dell’Università di Shanghai e pubblicato su Gastroenterology, il coronavirus colpisce l’apparato digerente e i primi segnali sono nausea e diarrea. L’RNA del virus SARS-CoV2 è stato trovato nelle feci e nella saliva dei pazienti infetti, il che fa pensare, dicono gli studiosi, che la porta d’ingresso del virus è presente anche in vari tratti dell’apparato gastrointestinale come esofago e fegato.

Ecco perché gli esperti consigliano di non sottovalutare sintomi come nausea e diarrea se compaiono poiché possono invece essere un segnale di fase precoce della malattia.

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