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Controllo conti correnti: scatterà ad aprile. Ecco tutto quello che bisogna sapere
lunedì 28 gennaio 2013, di
Cittadini nella morsa dei controlli: la lotta all’evasione fiscale si fa sempre più serrata. Il 2013 si è aperto con un vocabolario tutto nuovo: Redditometro, Redditest, Riccometro (per approfondimenti leggi ISEE 2013: Arriva il riccometro. Cosa cambia? Ecco tutte le novità), pagella del contribuente. Sembra non esserci scampo per i contribuenti, che potranno entrare a far parte di una vera e propria “lista dei grandi evasori”. Come? Attraverso il controllo dei conti correnti, che mette fine al segreto bancario. Nel mirino ci saranno circa 40 milioni di conti correnti (anche carte prepagate), principalmente quelli degli investitori, caratterizzati da tanti movimenti in un lasso di tempo breve.
In seguito al provvedimento adottato dal Governo Monti, entro il 31 marzo 2013 gli operatori finanziari (Poste, Banche, assicurazioni, fiduciarie, società di intermediazione) saranno obbligati ad informare l’Anagrafe tributaria circa i cosiddetti “dati sensibili” dei conti correnti e le operazioni finanziarie. In particolare:
- saldo iniziale;
- saldo finale;
- accrediti;
- addebiti;
- acquisto di titoli e fondi;
- frequenza di accesso alle cassette di sicurezza;
- gestioni patrimoniali;
- gestione conti deposito (obbligazioni, titoli, risparmio).
Saranno invece escluse dal controllo le operazioni postali tramite bollettino con importo inferiore ai 1.500 euro.
Il controllo dei conti correnti
Nato con la manovra Salva-Italia, il decreto legge n. 201/11 “recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” è stato convertito nella legge n. 214/2011. Il controllo dei conti correnti sarebbe dovuto scattare già dal 1 gennaio 2012, ma ci sono stati continui rinvii, in attesa del parere definitivo del Garante per la Privacy, che hanno fatto slittare il periodo ai mesi di marzo/aprile 2013. Le informazioni sul contribuente saranno conservate per sei anni e saranno usate per indagini finanziarie della Guardia di Finanza o dell’Agenzia delle Entrate. In particolare i controlli saranno così effettuati:
- nei mesi di marzo/aprile 2013 i dati del 2011;
- nel mese di luglio 2013 i dati del 2012.
Il ruolo del Garante per la Privacy
Nel parere del 15 novembre 2012 circa le “modalità di trasmissione e di conservazione dei dati” il Garante della Privacy si è espresso in questi termini:
“Il provvedimento deve altresì prevedere adeguate misure di sicurezza, di natura tecnica e organizzativa, per la trasmissione dei dati e per la relativa conservazione, che non può superare i termini massimi di decadenza previsti in materia di accertamento delle imposte sui redditi”.
Le suddette misure di sicurezza saranno necessarie “in relazione ad accessi abusivi, a utilizzi impropri e alla proliferazione di interconnessioni e raffronti”.
L’Anagrafe tributaria potrà ricevere i dati per mezzo dei seguenti strumenti:
- il SID, “Sistema di interscambio” con procedure “totalmente automatizzate”;
- un server FTP;
- PEC (posta certificata) per file di piccole dimensioni.
Per visualizzare il testo completo del parere del Garante clicca qui.
Consigli per il contribuente
Come prepararsi a questi controlli? Ecco alcuni consigli:
- limitare il numero dei conti correnti, soprattutto la cointestazione (frequenti tra coniugi);
- limitare le occasionali operazioni fuori conto presso altri sportelli bancari (potrebbero essere considerate sospette al pari del cambio di valuta estera in euro, che potrebbe essere visto come una spia di allarme di detenzione di capitali all’estero, riportati illegalmente in Italia);
- limitare il prelievo di contanti.