Garante dei diritti e libertà personali, quando interviene e come

condividi

Il principale compito del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale è quello di vigilare sulla situazione nei luoghi di sua competenza ed emanare pareri a riguardo

Garante dei diritti e libertà personali, quando interviene e come

Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl) è un organismo indipendente con potere di controllo sui luoghi di privazione della libertà personale, quali i luoghi di polizia, gli istituti penitenziari, i centri per gli immigrati, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, le residenze per anziani e i trattamenti sanitari obbligatori. È stato istituito a Roma nel 2013 sotto il Governo Letta, ma è effettivamente operativo dal 2016.

Al suo interno vi lavorano 28 persone: tre facenti parti dell’organo collegiale e 25 dipendenti. I membri dell’organo collegiale sono Mauro Palma, che ricopre anche il ruolo di presidente, Daniela de Robert ed Emilia Rossi.

Il mandato di queste figure è di durata quinquennale e non è rinnovabile. I dipendenti vengono selezionati dal Ministero della Giustizia fino a un numero massimo di 20, così come dal Ministero dell’Interno (massimo 2) e dal Servizio Sanitario Nazionale (massimo 3).

Per svolgere in maniera agevole le proprie funzioni, l’ufficio del Garante ha al suo interno delle unità organizzative, che sono la Segreteria generale, l’Unità dei sistemi informativi, l’Unità della privazione delle libertà in ambito penale, l’Unità di privazione di libertà da parte delle forze di polizia, l’Unità di privazione di libertà e migranti, l’Unità per gli studi le relazioni nazionali e internazionali, l’Unità di supporto al collegio e l’Unità di privazione della libertà nella tutela della salute.

Per orientare al meglio il proprio lavoro inoltre, dal 2018 il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale redige un Piano triennale della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Quali sono i compiti del Garante

Il principale mezzo di vigilanza che il Garante sono le visite, che effettua per monitorare la condotta degli organi su cui gli è stato dato mandato. È inoltre tenuto a individuare eventuali criticità e, in collaborazione con le autorità incaricate, trovare soluzioni per risolverle.

Presso le istituzioni su cui vigila, inoltre, il Garante nazionale ha il compito di risolvere quelle situazioni che generano occasioni di ostilità o che conducono a proteste dalle persone che sono sotto limitazione. Non si fa carico tuttavia dei reclami di natura giurisdizionale, che sono di competenza dell’autorità giudiziaria e richiedono l’intervento del magistrato di sorveglianza.

Dopo ogni visita, il Garante nazionale ha il compito di redigere un rapporto contenente osservazioni e raccomandazioni e lo inoltra alle autorità competenti. Ogni rapporto, normalmente un mese dopo essere stato recapitato, viene pubblicato sul sito web del Garante nazionale, unitamente alle eventuali risposte pervenute.

I compiti che lo Stato italiano ha conferito al Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale sono tre.

Il primo riguarda un obbligo che deriva dalla ratifica del protocollo facoltativo delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura. L’adesione a questo protocollo prevede che lo Stato debba predisporre un meccanismo nazionale indipendente per monitorare, con sopralluoghi e accesso a documenti, i luoghi di privazione della libertà, al fine di impedire e prevenire qualsiasi situazione di possibile maltrattamento delle persone. Per assolvere a questo compito compito il Garante nazionale, coordina i Garanti regionali.

Il secondo compito riguarda il monitoraggio dei rimpatri delle persone extra-comunitarie irregolarmente presenti sul territorio italiano e che devono essere accompagnate nei Paesi di provenienza. La direttiva europea sui rimpatri prevede che ogni Paese monitori la situazione con un organismo indipendente.

Il Garante Nazionale ha infine il compito di monitorare le strutture per persone anziane o con disabilità, in base alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Ogni anno, il Garante nazionale ha il compito di redigere una Relazione al Parlamento sul lavoro svolto e sulle prospettive future negli ambiti di sua competenza.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO