Bonus colf e badanti 2023 da 300 a 3.600 euro: a chi spetta e come ottenerlo

Patrizia Del Pidio

08/11/2023

09/11/2023 - 10:50

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Per chi assume in modo regolare una colf o una badante c’è un bonus da 300 euro al mese che arriva fino a 3.600 euro l’anno. Vediamo i requisiti per averlo.

Bonus colf e badanti 2023 da 300 a 3.600 euro: a chi spetta e come ottenerlo

Bonus colf e badanti 2023: da 300 a 3.600 euro in arrivo da Cas.Sa.Colf, ma a chi spetta e come ottenerlo?

Il bonus da 300 euro al mese per i datori di lavoro domestico spetta in caso di assunzione regolare della collaboratrice domestica. Non è una misura sperimentale ma strutturale che rientra nel regolamento di Cas.Sa.Colf e, finché quest’ultimo non sarà cambiato, rimarrà in vigore.

Bisogna fare attenzione, però, perché non spetta indistintamente a tutti coloro che assumono in regola una colf o una badante, ma solo qualora il datore di lavoro risulti essere non autosufficiente.

Il bonus colf e badanti 2023 da 300 euro fino a 3.600 euro interessa coloro che sono iscritti a Cas.Sa.Colf e vantano almeno un anno di contribuzione regolare.

Vediamo ora a chi spetta e come si ottiene il bonus colf e badanti 2023 da 300 a 3.600 euro.

Bonus colf e badanti 2023: cos’è

Va sottolineato che oggi le agevolazioni per chi assume un collaboratore domestico sono diverse. Da una parte, infatti, c’è la possibilità di portare in detrazione al 19% la spesa sostenuta per il versamento dei contributi di colf e badanti (fino a un massimo di 2.100 euro l’anno), dall’altra c’è un bonus vero e proprio che prevede un contributo per sostenere la spesa che il collaboratore domestico comporta.

Mentre il bonus contributi colf e badanti è riconosciuto a livello statale e si ottiene nella dichiarazione dei redditi, quello economico che arriva fino a 300 euro al mese è erogato da Cas.Sa.Colf. Si tratta di due bonus distinti che possono anche essere cumulati.

In questo articolo approfondiremo quello che è il bonus economico di 300 euro al mese (fino a 3.600 euro l’anno) per spiegare a chi spetta, come si ottiene, quali sono le condizioni per averlo e come va richiesto.

Bonus Colf e badanti, in realtà i benefici sono due

Non si tratta di un solo bonus per colf e badanti 2023, ma di due bonus uno da 3.600 euro e uno da 300 euro. Nel dettaglio, come comunica Cas.Sa.Colf:

  • 300 euro al mese per 12 mesi fino ad arrivare nel complesso a un bonus 3.600 euro come rimborso per i datori di lavoro che non siano autosufficienti. La condizione di non autosufficienza deve essere certificata;
  • un bonus di 300 euro per i datori di lavoro per colf e badanti in maternità. In questo caso il bonus 300 euro una tantum spetta al datore di lavoro che assume una colf o una badante in sostituzione della lavoratrice domestica in maternità.

Il bonus colf e badanti serve a incentivare il lavoro regolare.

Bonus da 300 euro al mese per colf e badanti, a chi spetta?

Per ottenere il contributo che può arrivare fino a 300 euro al mese, non basta aver assunto un collaboratore domestico con regolare contratto. Si tratta di un contributo che viene riconosciuto solo a chi si trova nelle seguenti condizioni:

  • aver versato almeno un anno di contribuzione in favore di Cas.Sa.Colf (contributi versati per almeno quattro trimestri consecutivi che raggiungano la soglia minima di versamenti di 25 euro);
  • il richiedente, al momento dell’iscrizione alla Cassa non deve aver ancora compiuto i sessant’anni;
  • il datore di lavoro (l’assistito) deve versare in uno stato di non autosufficienza.

Fatta salva l’età di iscrizione alla Cassa, che non deve avvenire dopo il compimento dei 60 anni per aver diritto al contributo, il beneficio può essere richiesto a qualsiasi età del datore di lavoro. Per averne diritto, però, è necessario che al momento dell’iscrizione alla Cassa il datore di lavoro non versasse già in una condizione di non autosufficienza permanente.

Di fatto, quindi, il bonus fino a 3.600 euro l’anno spetta solo il richiedente sia iscritto alla Cassa prima del compimento dei 60 anni e non versi, al momento dell’iscrizione, in una condizione di non autosufficienza che deve, di fatto, insorgere dopo l’iscrizione.

Bonus colf e badanti, chi verifica le condizioni?

Per l’erogazione del rimborso spese per il costo dell’assistente familiare è necessario che le richieste siano analizzate da una specifica commissione di verifica. Cas.Sa.Colf incaricherà, infatti, un medico che si pronuncerà sulla condizione di non autosufficienza del richiedente.

Come viene riconosciuto lo stato di non autosufficienza? Il richiedente deve trovarsi nella condizione permanente di non riuscire a compiere le regolari azioni della vita quotidiana in autonomia (come, ad esempio, lavarsi, vestirsi, andare in bagno, spostarsi e nutrirsi).

Per ognuna delle attività viene constatato lo stato di autonomia e assegnato un punteggio: per il riconoscimento dello stato di non autosufficienza la somma dei punti nella valutazione funzionale deve raggiungere almeno la soglia dei 40.

Come si richiede il bonus?

Nel momento che il datore di lavoro si trovi nella condizione di aver perso il proprio stato di autosufficienza, lui stesso o persona che lo rappresenti, dovrà presentare domanda di riconoscimento del contributo a Cas.Sa.Colf allegando alla domanda il Questionario di valutazione compilato dal medico curante.

Alla domanda deve essere allegata, inoltre, una relazione medica che illustri le cause che hanno portato alla perdita dell’autosufficienza e tutta la documentazione sanitaria in possesso del richiedente.

La prestazione, qualora venisse accolta la richiesta, decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Bonus per maternità della collaboratrice familiare

Come dicevamo, però i bonus riconosciuti da Cas.Sa.Colf sono due e non soltanto uno. Il primo, quello che abbiamo appena illustrato, riguarda la non autosufficienza del datore di lavoro. Il secondo, invece, viene erogato nel caso l’assistente familiare aspetti un bambino e debba essere sostituita.

In caso di maternità della colf o della badante assunta regolarmente, se è necessaria una sostituzione la Cassa rimborsa ai datori di lavoro le eventuali spese sostenute per il pagamento dei contributi previdenziali e della retribuzione del collaboratore domestico sostituto fino a un massimo di 300 euro annui.

Le condizioni per aver diritto a questo rimborso sono:

  • aver versato almeno un anno di contributi alla Cassa;
  • documentazione che attesti l’assunzione del sostituto.

“Dallo scorso 1° luglio (2021) è operativo il nuovo regolamento di CassaColf - spiega il presidente, Mauro Munari – che introduce importanti aiuti rivolti ai datori di lavoro domestico: quelli più fragili che improvvisamente si trovano a fare i conti, anche dal punto di vista economico, con una condizione permanente di non autosufficienza e quelli che, in caso di maternità dell’assistente familiare, devono ricorrere a un sostituto e lo fanno con regolare contratto. Un incentivo a chi sceglie la strada della regolarità.”

Alessandro Lupi, il vicepresidente, come si legge nel comunicato stampa di CassaColf ha aggiunto:

“Abbiamo voluto dare alle Istituzioni un segnale importante - aggiunge il vice presidente, Alessandro Lupi – dopo il rinnovo del CCNL domestico avvenuto in piena pandemia, le Parti Sociali che hanno sottoscritto il CCNL continuano a lavorare per tutelare famiglie e lavoratori. Ora è tempo che anche il Governo faccia la sua parte portando avanti la riforma del welfare, che ormai attende da troppi anni, e prevedendo aiuti economici mirati per chi assume personale domestico”.

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