Batterio nell’acqua potabile in Abruzzo: cosa è successo e quali sono i rischi

Martino Grassi

13 Ottobre 2021 - 10:29

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In un paese dell’Abruzzo è stata individuata nell’acqua potabile la presenza di alcuni batteri che hanno causato più di 200 casi di gastroenteriti: cosa è successo e quali sono i rischi per l’uomo.

Batterio nell’acqua potabile in Abruzzo: cosa è successo e quali sono i rischi

In soli tre giorni sono stati registrati più di 200 casi di gastroenteriti causate dalla presenza di batteri all’interno della rete di acqua potabile che rifornisce un piccolo paesino dell’Abruzzo. Si tratta si San Valentino in Abruzzo Citeriore, in Provincia di Pescara, che conta circa 1.900 abitanti.

Il sindaco della città ha già firmato un ordinanza con cui viene disposto il divieto di utilizzo dell’acqua per scopo alimentare, anche se bollita, trattandosi di un batterio che resiste anche alle alte temperature. Ma vediamo quali sono i rischi per l’uomo.

Batterio nell’acqua potabile in Abruzzo: cosa è successo

Un batterio presente nell’acqua potabile ha causato più di 200 casi di gastroenteriti in un piccolo paese dell’Abruzzo, coinvolgendo più del 10% della popolazione totale. I primi casi risalgono alla scorsa domenica, quando le prime persone hanno iniziato a manifestare sintomi come dissenteria, vomito e febbre. In serata i casi erano giù una cinquantina e nei giorni successivi sono continuati ad aumentare.

Tra le ipotesi più quotate si è subito fatta strada la possibilità di anomalie nell’acqua potabile che rifornisce il paese e subito sono scattati gli esami di laboratorio, sia da parte del Comune, gestore dell’acquedotto in questione, sia da parte della Asl di Pescara. I risultati degli accertamenti sono andati a confermare l’ipotesi iniziale: nell’acqua è stata trovata la presenza di un batterio termoresistente, il Clostridium perfringens.

Una volta accertata la presenza del batterio il sindaco ha disposto il divieto di utilizzo dell’acqua, anche de bollita, attraverso un’apposita ordinanza con cui è stata ordinato il “divieto di qualsiasi utilizzo dell’acqua a scopo alimentare, anche se bollita, perché non potabile, in tutto il territorio del comune, con decorrenza immediata e fino alla revoca”.

Quali sono i rischi per l’uomo?

Il Clostridium perfringens è un batterio presente nelle feci, nel terreno, nell’aria e nell’acqua. Molto spesso le epidemie di questo batterio sono state causate dalla contaminazione della carne, tuttavia sono quasi sempre rimaste circoscritte all’interno degli stabilimenti di lavorazione ed è molto raro che si diffondano anche nelle abitazioni domestiche.

Nello specifico questo batterio produce un’enterotossina che agisce sull’intestino tenue, causando diarrea acquosa e crampi addominali, e in alcuni casi anche vomito e febbre. I casi gravi o fatali invece sono estremamente rari. I primi sintomi sorgono a distanza di 6-24 ore dall’ingestione del batterio e solitamente si risolvono da soli nel giro di poco tempo.

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