Robin Gunningham, chi è e perché può essere il volto dietro a Banksy

Chiara Esposito

08/10/2023

08/10/2023 - 21:46

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Chi è Banksy e qual è il suo vero nome? Chi si nasconde dietro il misterioso street artist? Potremmo scoprirlo molto presto.

Robin Gunningham, chi è e perché può essere il volto dietro a Banksy

Fino ad oggi su Banksy abbiamo raccolto pochi dati e ancor meno certezze. Chi si nasconde davvero dietro questo pseudonimo? Sappiamo che nacque come firma di spicco nella scena underground di Bristol, in Inghilterra, e che le sue prime opere di graffiti e street art risalgono al 1990, per cui si ipotizza che il suo anno di nascita potrebbe essere il 1974 (o giù di lì). Ma nulla di più. Poche informazioni, anche piuttosto approssimative.

Ora però il mistico velo dell’anonimato potrebbe cadere. L’artista sconosciuto è stato infatti citato in tribunale. Ecco come potrebbe andare a finire.

Il presunto Banksy sarà presto interrogato

Nonostante sia sfuggito per decenni alla giustizia nonostante le ripetute violazioni della legge in numerosi Stati del mondo, Banksy oggi potrebbe essere costretto a presentarsi davanti ad un giudice e a identificarsi.

Andrew Gallagher, un imprenditore musicale 56enne che negli anni Novanta era un organizzatore di rave, ha infatti scelto di chiamare alla sbarra per diffamazione l’autore dei graffiti di critica sociale più incisivi degli ultimi vent’anni. Per farlo ha dovuto fornire un nome alla corte e l’imputato in questione sarebbe Robin Gunningham, un artista britannico ed ex studente della Bristol Cathedral Choir School che da tempo era indicato come vero volto di Banksy.

Banksy è Robin Gunningham? Indiscrezioni e video

Sono anni che cercando la vera identità dello street artist salta fuori il nome di Gunningham. Ad avvalorare questa teoria ci sarebbero tre video, che ritrarrebbero il noto street artist nel 1995 su Artnet, nel 2003 su ITV News e nel 2016. Quest’ultimo pubblicato da un utente di Youtube che, in una strada buia, incontra un uomo con cappuccio che ha appena finalizzato un graffito firmato Banksy. Il ragazzo cercherebbe di scappare, ma prima di farlo si volta, ed ecco:

A confronto con un una foto di Robin Gunningham:

Ci fu poi il tentativo dell’Università della Queen Mary di Londra che con un’equipe criminologica provò ad «incastrare» l’uomo ricorrendo al cosiddetto “profilo geografico criminale”, metodo utilizzato dalla polizia per trovare i criminali recidivi.

Nessuna di queste inchieste tuttavia aveva prodotto un annuncio ufficiale e non ci sono tutt’ora dichiarate e definite corrispondenze tra questo nome e l’artista; Gallagher ha semplicemente dato per buona l’identificazione riportata da alcuni vecchi articoli pubblicati dal The Mail on Sunday pur di fornire un nome alle autorità.

Questo piccolo stratagemma però porterà l’uomo a smentire o confermare sotto giuramento la sua identità e - possibilmente - a svelare uno dei suoi più avvincenti segreti del panorama della street art e non solo.

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