La BCE pronta ad annunciare nuovi tagli sui tassi di interesse? Possibile, a causa di un dato sull’inflazione migliore delle aspettative, ma che non è abbastanza. L’inflazione resta alta.
L’inflazione nei 17 stati membri dell’UE è stata inferiore alle aspettative per il mese di settembre.
L’Eurostat, il centro di statistiche europeo, ha rivelato oggi che i prezzi a settembre sono cresciuti del 2,6% rispetto allo scorso anno. Il dato è sensibilmente migliore della stima iniziale, che prevedeva un aumento nei prezzi del 2,7%.
Il dato resta sopra la soglia prevista
Il risultato sta a indicare che l’inflazione è rimasta stabile rispetto al mese di agosto. Nonostante tutto, il dato è ancora fortemente maggiore di quanto auspicato dalla BCE. La Banca Centrale vorrebbe mantenere l’inflazione a un valore che sia inferiore al 2%, o quanto meno non troppo superiore a questa soglia.
Per questo motivo, secondo alcuni esperti, con l’inflazione che rimane sopra l’obiettivo minimo, la BCE sarà costretta a tagliare i tassi di interesse sotto alla soglia record dello 0,75%. L’annuncio dovrebbe avvenire ufficialmente a novembre.
Migliora il dato in Gran Bretagna
Dove l’inflazione è un problema minore è sicuramente la Gran Bretagna. A Londra, l’inflazione è scesa al 2,2% nel mese di settembre. Si tratta del tasso annuale minore da quasi tre anni. L’Office for National Statistics ha confermato oggi che i costi per i servizi abitativi e per la casa sono rimasti inferiori rispetto ad agosto.
Il tasso di settembre è il più basso da quello dell’1,9% registrato a novembre del 2009. L’anno scorso l’inflazione si aggirava intorno a un valore del 5,2%.
Visto anche il risultato britannico, ci aspetta davvero un taglio sui tassi di interesse da parte della BCE già a novembre? E che effetto avrà sulla crisi dell’euro?
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