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BCE e tassi di interesse: domani il taglio? Previsioni e possibili effetti

mercoledì 7 novembre 2012, di Federica Agostini

E’ possibile che domani la Banca Centrale Europea decida di intervenire, tagliando i propri tassi di interesse? Sebbene molti credano che domani la BCE non deciderà di intervenire, esistono previsioni diverse, ma una cosa è certa: il discorso di Mario Draghi previsto per domani avrà, come sempre, la capacità di far muovere i mercati.

Come da calendario economico, domani si svolgerà il consueto meeting del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea che prenderà le decisioni in merito alla politica monetaria che saranno successivamente esposte e discusse durante la conferenza stampa (alle ore 14:30 ora italiana, disponibile in streaming su Forexinfo.it) presieduta dal Presidente Mario Draghi e dal suo vice, Victor Constancio.

Veniamo, dunque, alle previsioni su cosa potrebbe accadere domani e quali potrebbero essere gli effetti delle dichiarazioni del Presidente BCE sui mercati valutari, in particolare sul cambio Euro/Dollaro.

Banca Centrale Europea: ultimi interventi

 Taglio ai tassi di interesse: da 1% a 0.75%

Il 5 luglio 2012, durante il discorso introduttivo della conferenza stampa, il Presidente Mario Draghi ha annunciato un taglio di 25 punti base sul riferimento dell’Euro, portandolo così dal 1.0% allo 0.75%.

Le ragioni del taglio, ha spiegato Draghi, sono state determinate dalle aspettative sull’inflazione che, per quanto riguarda l’area Euro deve rimanere ancorata alla soglia del 2% e dalla preoccupante situazione economica, al tempo definita "stagnante".

 Misure non convenzionali: OMT contro lo spread

Il 6 settembre 2012, alla consueta conferenza, Mario Draghi ha annunciato il lancio del programma OMT (Outright Monetary Transaction), successivamente ribattezzato "piano anti spread" mediante il quale la Banca Centrale Europea si pone di acquistare, senza limiti, i titoli di Stato dei paesi che aderiranno al programma di "condizionalità".

(Approfondimento: OMT, cos’è il piano anti-spread)

BCE: è possibile il taglio? Previsioni

 BCE: il taglio sì

C’è una piccola fetta di analisti che sostiene la possibilità concreta che da domani sarà annunciata una nuova riduzione ai tassi di interesse per altri 25 punti base, passando così dallo 0.75% allo 0.50%. Quanti sostengono questa posizione fanno appello al deterioramento economico che sta colpendo l’Eurozona (senza escludere la Germania), alle preoccupazioni che riguardano la richiesta d’aiuti dalla Spagna e il recente calo dell’inflazione.

 BCE: il taglio no

L’opinione più condivisa sostiene che domani la BCE non annuncerà alcun taglio e nessuna particolare innovazione nella condotta della propria politica monetaria, lasciando i tassi di riferimento invariati allo 0.75%.

Come ampiamente annunciato, c’è la possibilità che entro la fine del 2012 la BCE decida di ridurre il tasso di riferimento, ma è difficile che questo possa avvenire prima che la situazione in Spagna e in Grecia non assuma contorni ben definiti e prima che il programma delle OMT abbia, finalmente, preso forma concreta.

(Approfondimento: BCE, possibili tagli ai tassi entro la fine del 2012?)

BCE: considerazioni decisive

Nel voler prevedere cosa potrebbe accadere domani, bisogna prendere in considerazione alcuni fattori, alcune considerazioni emerse dagli ultimi interventi del Presidente Draghi:

 Aspettative sull’inflazione

Durante il discorso del 4 ottobre (data dello scorso meeting del Direttivo BCE), il presidente Draghi ha parlato nuovamente di inflazione e di prospettive di crescita, in particolare ha detto:

“A causa dell’andamento dei prezzi del petrolio e dell’energia e dell’aumento delle tasse in alcuni paesi della zona Euro, si prevede che l’inflazione rimanga al di sopra del 2% per il 2012, ma che nel corso del prossimo anno possa scendere e rimanere in linea con la politica della stabilità dei prezzi".

In questo modo, le aspettative sull’inflazione da parte della BCE rimangono ancorate alla linea del 2% e non dovrebbero destare particolari problemi nelle nuove analisi economiche. Anche la crescita economica, lo ha ribadito in più occasioni Draghi, rimarrà debole, ma si tratta di elementi che la BCE ha già preso in considerazione.

 Perché l’anti spread è meglio del taglio ai tassi di interesse?

Pochi giorni più tardi, il 9 ottobre, durante il suo discorso al meeting Ecofin, il presidente Draghi ha spiegato in un dettagliato intervento le ragioni per le quali, ai fini del proprio mandato, la Banca Centrale Europea ritiene più efficaci le operazioni delle OMT, piuttosto che un taglio ai tassi di interesse.

Una riduzione, ha spiegato Draghi, ha esiti differenti sui paesi dell’Eurozona che vivono, sotto questo profilo, una situazione estremamente sbilanciata.

"In altre parole -ha proseguito Draghi- prese due aziende ipoteticamente identiche, ma dislocate in paesi diversi, queste avranno effettivamente accesso al credito sotto condizioni differenti, e questo ne influenzerà inevitabilmente l’andamento futuro".

 Inoltre, proprio oggi, il Presidente Draghi ha ribadito come l’economia dell’Eurozona resterà debole, ma l’inflazione risulti "ben contenuta". Dichiarazione, questa, che contribuisce ad allontanare la possibilità di un nuovo taglio.

 Il caso Germania

Arriva come una doccia gelata la dichiarazione di Draghi sulla Germania: l’Eurozona ha perso il suo motore. Dopo i deludenti dati sulla produzione rilasciati oggi, è evidente che l’economia tedesca non possa dirsi immune dagli effetti devastanti della crisi economica.

Discorso di Draghi: possibili effetti sul cambio Euro/Dollaro

Riassumendo, con buona probabilità domani la BCE lascerà invariati i tassi di interesse, in linea con la politica del mantenimento della stabilità dei prezzi e della trasmissione delle decisioni di politica monetaria.

Premesso che durante gli interventi delle banche centrali i mercati vivono fasi di elevata volatilità, potremmo supporre tre possibili effetti sul cambio EUR/USD dopo la conferenza stampa:

 1. La BCE lascia i tassi invariati e Mario Draghi espone un discorso positivo che pone poca enfasi sulle problematiche della zona Euro.

In questo caso, l’Euro potrebbe viaggiare al rialzo (proseguendo sulla scia de "l’effetto Obama").

 2. La BCE lascia i tassi invariati e Mario Draghi espone un discorso negativo, in cui vengono sottolineati i difetti di fondo e le tante problematiche che affliggono la zona Euro.

In questo caso, allora, sarebbe naturale assistere ad un progressivo indebolimento della moneta unica conto il Dollaro.

 3. La BCE annuncia (a sorpresa) il taglio ai tassi di interesse.

In questo caso, una notizia del genere darebbe il via ad un massivo sell-off sul cambio Euro/Dollaro.

BCE: tre date da ricordare

Prima della fine dell’anno, sono attesi altri tre incontri del Consiglio Direttivo BCE:

  1. il 22 novembre,
  2. il 6 dicembre,
  3. il 20 dicembre.

Che sia tra queste la data di un nuovo intervento?

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