Autotrasporto, saranno confermati i 50 milioni per rinnovare il parco circolante?

Redazione Motori

10 Dicembre 2018 - 11:52

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Le associazioni di settore chiedono la conferma dell’investimento per adeguare il parco circolante alle norme in materia di sicurezza.

Sui camion viaggia buona parte dell’economia nazionale, e per questo quello dell’autotrasporto è un settore che non può essere trascurato. In sintesi è questa la richiesta delle sigle rappresentative degli autotrasportatori che hanno inviato al Governo una nota congiunta affinché venga confermato l’investimento di 50 milioni di euro per rinnovare il parco circolante.

La misura era già prevista nel disegno della Legge di Bilancio 2019 e ora deve essere mantenuto nella manovra definitiva: quello italiano è tra i parchi circolanti più vecchi, tra tir, camion e auto articolati spesso sprovvisti ancora dei sistemi di assistenza alla guida divenuti obbligatori nel 2015 come la frenata automatica d’emergenza e il mantenimento di corsia.

L’investimento si fa ancora più importante considerando l’attuale contesto del settore che a causa di mancati interventi strategici e per la chiusura di tante imprese, ha fatto perdere 105 milioni allo Stato di gettito fiscale, un miliardo e mezzo di fatturato alle case costruttrici e ha visto ridursi i posti di lavori di 135.000 autotrasportatori.

Autotrasporto, investimento in attesa di conferma

Di fronte alla mancanza di attenzione razionale ai gravi problemi che affliggono da tempo il settore, si chiede di considerare finalmente il mondo del trasporto e della logistica come strategico per il Paese e di ripristinare le forme di sostegno destinate al rinnovo tecnologico del parco circolante.

Questo è quanto si legge nella nota siglata dalle associazioni di settore Anfia, Anita, AsConAuto, AssoTir, CnaFita, Confarca, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto, Fai, Federauto, Trasporto Unito Fiap, Unasca e Unrae.

La richiesta del settore è che il fondo specifico per gli investimenti di 50 milioni di euro, già previsto nel Disegno di Legge di Bilancio 2019, sia confermato nella manovra in via di approvazione.

Il parco circolante italiano è il più vecchio d’Europa con un’età media dei camion di 13,5 anni: di questi, il 63,1% dei veicoli maggiori di 3,5 tonnellate, circa 418.668 veicoli, è ante Euro 4, e solo il 12,4%, circa 82.274, è rappresentato da veicoli Euro 6.

Di questo passo, senza incentivi, il rinnovamento completo del parco circolante richiederà circa 17 anni, un danno soprattutto per la sicurezza.

Più sicurezza a un settore fondamentale

La sicurezza è un elemento fondamentale perché solo l’11,9% dei veicoli attualmente a lavoro è dotato dei sistemi di sicurezza obbligatori dal 1° novembre 2015. Sono accorgimenti che ora sono obbligatori anche sulle automobili, come la frenata autonoma d’emergenza e il mantenimento di corsia, senza i quali anche le auto destinate al commercio ricevono punteggi bassissimi nei crash test e che diventano fondamentali su mezzi pesanti spesso guidati per ore e ore di fila.

Le associazioni di settore chiedono quindi che non venga trascurato l’autotrasporto nonostante la necessità di ridurre le spese dello Stato, perché quello del trasporto su gomma è un pilastro dell’economia del Paese e nonostante la crisi ha un ruolo strategico.

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