Assunzione disabili, come fare: le regole per l’azienda e cosa serve sapere

Claudio Garau

12 Ottobre 2021 - 10:00

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L’assunzione disabili segue specifiche regole a tutela dei soggetti svantaggiati. Ecco una guida rapida su alcuni aspetti essenziali per il datore di lavoro.

Assunzione disabili, come fare: le regole per l’azienda e cosa serve sapere

Oggigiorno ottenere un posto di lavoro è una conquista assai significativa per chiunque, ma soprattutto per una persona disabile. Quest’ultima in particolare potrebbe infatti avere dei concreti problemi a inserirsi nel mondo del lavoro. Ecco perché le norme vigenti in tema di contratti e rapporti di lavoro pongono grande attenzione alla tutela delle persone con disabilità.

Di seguito vedremo come funziona il cd. collocamento mirato, quando è obbligatoria per un’azienda l’assunzione di disabili, chi ne ha diritto e non solo.

Ciò al fine di fare chiarezza su una materia senza dubbio complessa e articolata.

Assunzione disabili: che cos’è il collocamento mirato?

Dal collocamento mirato derivano le assunzioni obbligatorie delle persone disabili, a determinate condizioni che più avanti vedremo. Ma che cosa si intende esattamente per collocamento mirato? Ebbene, il collocamento mirato consiste in un servizio rivolto agli invalidi che prevede la predisposizione di un progetto d’inserimento lavorativo ad hoc per il disabile e per le sue difficoltà.

Più nel dettaglio, il collocamento mirato attiene all’insieme di strumenti che consentono di valutare in modo opportuno le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e d’immetterle nel posto adatto, con forme di sostegno, azioni concrete e soluzioni dei possibili problemi e difficoltà che possono emergere negli ambienti di lavoro.

Tutti gli interessati devono sapere che se hanno già conseguito il certificato INPS d’invalidità, vale a dire il documento ottenuto dopo la visita della commissione INPS, e intendono entrare nel mondo del lavoro, possono recarsi presso il Centro per l’Impiego ed effettuare l’iscrizione nelle apposite liste per il collocamento mirato, dette anche liste speciali.

I benefici dell’iscrizione al cd. collocamento mirato sono limpidi. Infatti, l’iscrizione comporta l’introduzione in una graduatoria unica che include tutte le invalidità e da cui il Cpi attinge i lavoratori ogni volta che riceve domanda da un datore di lavoro. Attenzione però: la posizione in graduatoria non dipende soltanto dal livello di disabilità, ma anche da altri fattori come la condizione economica e il carico familiare.

Quando un’azienda fa avere al Cpi la richiesta di un lavoratore disabile, l’ufficio ha già la lista compilata e sulla scorta della graduatoria chiama i disabili. Tenendo ovviamente conto della compatibilità tra un certo lavoro e il singolo disabile. Al Cpi spetta di valutare la capacità lavorativa dell’iscritto, in modo da combinare disabilità del disoccupato che cerca lavoro con le caratteristiche delle mansioni che si andrebbero a svolgere.

Perciò, specialmente nel caso dell’assunzione disabili, il ruolo d’intermediazione del Centro per l’Impiego è d’indubbia rilevanza.

Assunzione disabili e collocamento obbligatorio: come funziona?

Come accennato sopra, dal collocamento mirato deriva l’istituto dell’assunzione disabili obbligatoria. Infatti, in base alle norme di legge vigenti, le aziende con più di 14 dipendenti sono tenute a riservare una quota di posti di lavoro ai seguenti soggetti svantaggiati:

  • invalidi civili con percentuale d’invalidità dal 46 al 100%;
  • invalidi del lavoro con percentuale d’invalidità superiore al 33%;
  • invalidi per servizio (ex dipendenti pubblici, inclusi i militari);
  • invalidi di guerra e civili di guerra con minorazioni dalla prima all’ottava categoria;
  • non vedenti e sordomuti;
  • categorie protette, ossia profughi italiani, orfani e vedove/i di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio ed equiparati, vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata.

Pertanto, abbiamo che i datori di lavoro che utilizzano un numero di dipendenti:

  • dalle 15 alle 35 unità, sono tenuti ad assumere un disabile;
  • dalle 36 alle 50 unità, sono obbligati ad assumere due disabili;
  • sopra le 50 unità, sono tenuti a riservare il 7% dei posti per i disabili, più l’1% a favore dei familiari degli invalidi e dei profughi rimpatriati.

In base alla legge vigente, l’azienda ha 60 giorni di tempo per presentare domanda di assunzione di un disabile, presso il Cpi competente. L’obbligo di assunzione disabili scatta in particolare nel momento nel quale l’azienda tocca il numero di dipendenti minimo, secondo quanto appena indicato. Insomma se un’azienda supera i 14 lavoratori inseriti, dovrà procedere all’assunzione di un disabile.

Assunzione disabili: quali lavoratori considerare nel conteggio?

Per capire se è necessario attivare l’assunzione disabili, l’azienda deve contare i suoi dipendenti, ma con le precisazioni che seguono.

Il calcolo del numero dei disabili da assumere è costituito dal computo, tra i lavoratori già inseriti, di tutti i dipendenti che hanno firmato un contratto di lavoro subordinato.

Non sono tuttavia da immettere nel conteggio le seguenti categorie di lavoratori:

  • i lavoratori occupati con contratto a tempo determinato di durata al di sotto dei sei mesi;
  • i disabili;
  • i soci di cooperative di produzione e lavoro;
  • i dirigenti;
  • i lavoratori occupati con contratto di somministrazione presso l’utilizzatore;
  • i lavoratori assunti per attività da svolgersi all’estero per la durata di tale attività;
  • i soggetti impegnati in lavori socialmente utili;
  • i lavoratori a domicilio;
  • i lavoratori che fanno parte del cd. “programma di emersione”;
  • gli apprendisti.

A questo punto, ci si potrebbe domandare come procedere, di fatto, all’assunzione disabili. Ebbene, le modalità possono essere le seguenti:

  • chiamata nominativa: consiste in una modalità di assunzione che consente al datore di lavoro di scegliere il lavoratore disabile da assumere in azienda. Per questo scopo il suddetto collocamento mirato dà all’azienda privata o Ente Pubblico un elenco selezionato di persone disabili candidate a quel tipo di offerte collegate a quanto ricercato dall’azienda. Quest’ultima provvede poi a compiere i colloqui di selezione e a valutare i vari candidati.
  • l’avviamento per graduatoria, ossia la chiamata numerica compiuta dai Centri Provinciali per l’Impiego sulla scorta dell’ordine della graduatoria, tenendo conto della compatibilità del soggetto con le mansioni aziendali previste.

Assunzione disabili: rifinanziati gli sgravi contributivi

In tema di assunzione disabili è da notare che il Decreto del Ministro del lavoro di concerto con il Ministro per le disabilità e il Ministro dell’economia e delle finanze dell’8 luglio 2021, pubblicato in GU il 31 agosto scorso, ha rifinanziato lo sgravio contributivo per l’assunzione di lavoratori disabili.

Finalità evidente della misura in oggetto, prevista fin dalla legge n. 68 del 1999, è favorire l’avvio di rapporti di lavoro a tempo indeterminato per i disabili, e anche la stabilizzazione di contratti a termine.

Concludendo, lo sgravio contributivo, assegnato al datore di lavoro con domanda all’INPS, è finanziato in virtù del “Fondo per il diritto al lavoro dei disabili”, previsto presso il Ministero del lavoro con lo specifico scopo di promuovere l’assunzione di lavoratori disabili e finanziare progetti d’inclusione dei soggetti svantaggiati.

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