Si tiene oggi a Roma l’assemblea del PD, in cui verranno ratificate le dimissioni di Martina. Renzi diserta l’incontro
È in corso in queste ore l’assemblea nazionale del Partito Democratico all’Hotel Ergife di Roma, durante la quale verranno ufficializzate le dimissioni del segretario Maurizio Martina. Ma a pesare sul clima è la - già annunciata - assenza di Matteo Renzi.
Già nei giorni scorsi diverse fonti insistevano sul fatto che a disertare sarebbero stati diversi renziani, non solo l’ex-premier. L’obiettivo, secondo i commentatori, è impedire il conseguimento del numero legale. Ma non è tutto qui. Sono sempre più diffuse le voci che vorrebbero Matteo Renzi sempre più lontano dal PD, se non prossimo a una vera separazione.
Galeotto fu il like del fiorentino al commento in cui un fan gli chiedeva di abbandonare il partito "zavorra". Il suo impegno principale, per il momento, sarà comunque quello di svolgere al meglio il proprio ruolo di senatore e di sostenere Dario Nardella per le amministrative del capoluogo toscano.
Una settimana fa Renzi ha riunito i suoi a Salsomaggiore. Tra i fedelissimi, in particolare Giachetti e Rosato, avevano evocato la scissione nel caso di vittoria di Zingaretti.
Maurizio Martina lascia la segreteria
Conferma le dimissioni il segretario uscente del PD Maurizio Martina. L’ex ministro dell’Agricoltura, nel suo discorso, tiene a ricordare all’assemblea che il vero nemico è la destra, appellandosi all’unità.
“Dobbiamo concentrarci sui tanti argomenti che ci aggregano, piuttosto che sui pochi che ci dividono”
Il dovere del PD, secondo Martina, è quello di fornire un’alternativa al governo 5Stelle-Lega. Esigenza che sarebbe stata espressa dalle mobilitazioni di piazza a Roma, a Torino, e dei ragazzi che in tutta Italia hanno manifestato per chiedere più cultura.
“Non c’è una sfida più ambiziosa e appassionante di questa. È il nostro compito. Abbandoniamo la logica rassegnata e frustrata”
conclude in maniera accorata Martina.
Interviene la prima donna
Molto critico nei confronti dell’establishment democratico è stato l’intervento di Katia Tarasconi, la prima donna a parlare nell’assemblea odierna. La consigliera PD per l’Emilia Romagna esordisce con un
“Ritiratevi tutti. Il valore della squadra viene prima del singolo”
Tarasconi striglia il pubblico affermando che lo spazio a Salvini e ai 5Stelle è stato lasciato proprio dal PD, diviso fra correnti. "Continuiamo a parlare di fuoco amico - ha detto Katia - quando il fuoco vero è arrivato dalla gente". Il PD è diventato, agli occhi degli (ex) elettori, il partito delle elite. E proprio su questo, secondo la consigliera, che sia vero o meno il partito deve fare i conti.
Ma Tarasconi va oltre, evocando la necessità di persone nuove, fuori dalle logiche di potere e non riconducibili ad alcuna corrente. Lamenta il fatto che persino oggi l’assemblea sia divisa da un cordone, che separa i VIP del partito da tutti gli altri.
“Siamo un aggregato di singoli, arroganti, presuntuosi e autoreferenziali. Facciamo un congresso in un altro modo. Ritiratevi tutti e ripartiamo dalle idee, dai valori. Riscriviamo lo statuto”
affonda Tarasconi.
Cesare Damiano conferma la sua candidatura
Interviene alle 13,20 Cesare Damiano, che conferma la sua candidatura al prossimo Congresso per la carica di segretario. Damiano auspica il ritorno a un partito orgogliosamente di sinistra, e anche lui, come Tarasconi, invoca il rinnovo statutario.
“Il nostro statuto, scritto ai tempi del bipolarismo, appartiene ad un’altra epoca. Il Pd va riconsegnato ai suoi iscritti”
Damiano promette di essere un segretario a tempo pieno, superando così la coincidenza tra leader del partito e candidato alla presidenza del Consiglio.
Dario Corallo, il candidato giovane
Parla Dario Corallo, il più giovane (30 anni) candidato alla segreteria, laureato in Filosofia con una tesi su Marx e Gramsci. Secondo lui il PD non solo ha male interpretato le paure dei cittadini, piuttosto le ha ignorate.
“Si parla da anni della fine del capitalismo. Noi invece l’abbiamo difeso a spada tratta. Abbiamo lasciato un’intera generazione indietro: la mia”
afferma Corallo. Tenui gli applausi dell’assemblea.
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