Aria tossica sugli aerei: sintomi, rischi e perché in Italia nessuno ne parla

Fiammetta Rubini

16 Dicembre 2019 - 13:26

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I sintomi della “sindrome aerotossica” sono causati dagli oli del motore e i fumi che entrano in cabina, potenzialmente cancerogeni. Cosa è l’aria tossica sugli aerei e perché in Italia non se ne parla.

Aria tossica sugli aerei: sintomi, rischi e perché in Italia nessuno ne parla

Vi è mai capitato di salire su un aereo e sentire odori di gas in cabina? Questi possono provocare sintomi come capogiri, vista offuscata, convulsioni, nausea e difficoltà a respirare.

Quello dell’aria tossica sugli aerei di linea, che provoca ciò che viene chiamata sindrome aerotossica per l’appunto, è un problema che sta venendo a galla anche in Italia, sebbene le compagnie di volo tendano a nasconderlo o negarlo.

Il servizio delle Iene sulla sindrome aerotossica ha messo in allerta tantissime persone che prendono l’aereo frequentemente. Esiste davvero la sindrome aerotossica? Quali sono le cause, i sintomi e i rischi per la salute? Come difendersi? Proviamo a fare chiarezza.

Sindrome aerotossica cos’è

La sindrome aerotossica non è riconosciuta dal punto di vista medico, non ha cioè una diagnosi certa e studi che la dimostrino.

Dalla pubblicazione di un articolo scientifico sull’argomento uscito nel 2000 si parla di sindrome aerotossica per indicare una serie di sintomi che colpiscono chi viaggia in aereo, hostess, steward e piloti, a seguito dell’esposizione ai getti di fumo di nafta durante i voli.

Stando ad alcuni studi l’aria che respiriamo in aereo potrebbe essere tossica a causa delle perdite di olio e lubrificanti che passano attraverso le turbine dei motori, circolano in cabina e arrivano nei nostri polmoni. Il problema sarebbe il sistema di areazione che, non funzionando correttamente per scarsa manutenzione o logoramento, farebbe arrivare l’olio sintetico in cabina.

Come dichiarato alle Iene da un ingegnere che si occupava di manutenzione motori e sistema di areazione, i condotti di olio e aria arrivavano in condizioni abbastanza pietose, problema riscontrato nell’80% dei casi.

Sindrome aerotossica: sintomi e rischi per chi prende l’aereo

Gli effetti della sindrome aerotossica possono includere mal di testa, dispnea, dolori muscolari, affaticamento, paralisi temporanea degli arti, problemi alla vista e mancanza di concentrazione. L’esposizione prolungata all’aria contaminata degli aerei può portare a danni al sistema nervoso e problemi neurologici.

All’estero gli assistenti di volo parlano tranquillamente del problema della sindrome aerotossica, mentre in Italia l’argomento è un taboo. Piloti e personale equipaggio intervistati dalle Iene negano l’esistenza del problema, ma allo stesso tempo non mancano le segnalazioni (anonime) di chi ha contratto problemi di salute per questo motivo o è stato costretto al pensionamento anticipato.

Quando si verificano i casi di fumo in cabina l’aereo dovrebbe per legge stare fermo per almeno 100 ore, ma ciò non succede quasi mai poiché un aereo fermo costa tantissimo all’azienda. C’è anche chi ha raccontato che i piloti, quando si sentono odori forti sull’aereo causati da gas e oli motore, indossano la mascherina per proteggersi, mentre i membri della cabin crew, stando a contatto con i passeggeri, non possono per non allarmarli.

Le aziende produttrici di aerei, come Airbus (leader mondiale), sarebbero al lavoro sul miglioramento di sistemi di areazione e produzione di filtri innovativi per eliminare odori e composti organici volatili emessi dal carburante.

Il riconoscimento del problema è già un passo avanti per l’industria aerospaziale, anche se la sindrome aerotossica al momento resta nel campo dell’incertezza scientifica.

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