ASPI, che cos’è e come si calcola

Manuela Margilio

8 Settembre 2014 - 15:00

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Una mini guida per capire come viene corrisposta e quali sono i requisiti necessari per richiedere l’Assicurazione Sociale per l’impiego.

ASPI, che cos’è e come si calcola

L’ASPI (Assicurazione Sociale per l’impiego) è un ammortizzatore sociale introdotto con la Riforma Fornero – Legge 92/2012 a favore dei lavoratori che hanno perduto il lavoro. Per poter accedere al suddetto strumento di sostegno è necessario che il lavoratore abbia raggiunto un livello minimo di contribuzione.
Cerchiamo di capire più nel dettaglio di cosa si tratta e come deve essere effettuata la richiesta di erogazione.

L’Aspi è operativa a partire dal primo gennaio 2013 in caso di disoccupazione del lavoratore e ha sostituito l’indennità di disoccupazione; dal primo gennaio 2017 sostituirà l’indennità di mobilità.

A chi spetta
Spetta ai lavoratori dipendenti del settore privato che hanno perso il lavoro per motivi non connessi alla loro volontà. Sono esclusi pertanto i casi di dimissione volontaria e scioglimento consensuale del rapporto di lavoro.
Possono beneficiare dell’Aspi anche i lavoratori con contratto di apprendistato e i lavoratori di cooperativa. Non possono richiedere l’indennità di disoccupazione i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni, gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato e i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno di lavoro stagionale

Requisiti necessari
Per poter accedere all’Aspi occorre:
- essere assicurati presso l’Inps da almeno due anni
- aver versato almeno un anno di contributi nei due anni che precedono il fatto che ha causato la perdita di lavoro del soggetto.
Per i lavoratori che non hanno detti requisiti si applica la cd “Mini ASPI” per la quale si richiedono 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi e che verrà corrisposta per un periodo corrispondente alla metà delle settimane lavorate nell’ultimo anno.

Come si calcola
Con l’ASPI si ha il sostegno al reddito per una durata (a regime a partire dal 2017) di massimo 12 mesi per chi ha meno di 55 anni di età e di 18 mesi per chi li supera.
Consiste in una indennità mensile pari al 75% dello stipendio percepito dal lavoratore. Se questi percepiva una retribuzione superiore a 1.192,98 euro, l’indennità viene aumentata di un ulteriore 25% determinato dalla differenza tra lo stipendio effettivamente percepito e il limite dii 1.192,98 euro.
L’indennità mensile non può in ogni caso superare l’ importo massimo pari a 1.165,58 euro (per il 2014), che viene annualmente rivalutato.
L’indennità viene ridotta del 15% dopo i primi sei mesi e di un ulteriore 15% dopo i successivi sei.

Aspi viene alimentata dalle imprese mediante il versamento da parte del datore di lavoro di un’aliquota che sarà dell’1,3 per cento, per chi è assunto a tempo indeterminato, che diventerà di 1,4 per cento per tutti gli altri.

Come si deve presentare la domanda
La domanda per ottenere l’Aspi può essere presentata mediante gli appositi servizi telematici dell’Inps, mediante il Contact Center multicanale o attravarso i servizi telematici proposti da patronati e intermediari dell’Inps.
La domanda deve essere presentata entro due mesi a partire dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro; in caso di mancato rispetto del termine si perde il diritto al consegimento dell’indennità. Ulteriori aspetti relativi alla presentazione della domanda sono stati precisati dall’Inps mediante circolare n. 154 del 28 ottobre 2013.

Perdita del beneficio
Per poter usufruire dell’indennità è necessario il permanere dello stato di disoccupazione del lavoratore. In caso di riassunzione con un contratto di lavoro subordinato l’indennità verrà sospesa d’ufficio.

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