5 miti sulla sicurezza del nostro computer sfatati dagli esperti

Federico Tesio

10 Luglio 2014 - 14:30

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Quali siano le misure di sicurezza necessarie da adottare sul nostro PC e quali siano invece superflue è da sempre oggetto di speculazione. Gli esperti ci aiutano a sfatare qualche mito.

5 miti sulla sicurezza del nostro computer sfatati dagli esperti

Passano gli anni, i software migliorano, la rete si evolve. Risultato? Non è facile venire a capo di cosa sia meglio per la protezione del nostro computer. Ma qualche esperto ci viene incontro sfatando 5 tra i più diffusi miti sulla sicurezza informatica.

1. Nessuno muoverà guerra al mio sistema, non ho nessuna informazione degna di hacking
La convinzione di essere soltanto un minuscolo puntino informatico nella galassia della rete è di per sé convinzione tanto sufficiente quanto errata per compromettere la sicurezza dei nostri sistemi. Quello di cui spesso la gente non è a conoscenza è che le azioni di hacking avvengono nella maggior parte dei casi in massa e non su sistemi individuali. Esistono programmi specializzati denominati bot che scandagliano 24/7 le vulnerabilità di reti e computer. Nonostante il malintenzionato non abbia alcun interesse specifico nei vostri dati, è comunque facile entrare nel mirino dei suoi strumenti per la semplice facilità di accesso consentita dal nostro sistema. Frederick Lane, specializzato di tecnologie emergenti, dice che:

“Il semplice hardware del vostro PC in quanto tale è fonte preziosa per l’hacker: senza toccare i vostri dati, potrà comunque utilizzare i vostri hard disk per immagazzinare informazioni scomode (pornografia infantile per fare un esempio) senza che ve ne rendiate conto."

Quelle che spesso non ritenete informazioni vitali nelle mani di un esperto possono assumere nuove proporzioni. Piccoli pezzi raccolti qua e là possono completarsi a vicenda permettendo di ricostruire una precisa identità del vostro essere utenti.

2. Attraverso servizi quali Tor o VPNs posso rendermi completamente anonimo e irrintracciabile
Sia Tor che VPNs sono ottime soluzioni preventive ad attacchi e tracking. Ma non sempre sono sufficienti. Il primo aiuta a preservare la vostra identità attraverso la navigazione completamente anonima del web, Un VPN invece cripta le informazioni sul vostro traffico e rende sicure le comunicazioni, allontanando occhi indiscreti. Ma un individuo davvero determinato sarà in grado di decriptare le comunicazioni o tracciare i vostri log. Per quanto sia Tor che VPNs costituiscano equipaggiamento essenziale del vostro arsenale anti-hacker, se pensate che siano sufficienti a garantirvi sonni sicuri state sbagliando di grosso.

3. Per protegge la mia rete Wi-Fi è sufficiente utilizzare i filtri MAC e disabilitare l’SSID
Tutti sanno che rendere e lasciare pubblica il proprio network privato Wi-Fi può portale a grossi problemi e imprevisti, rendendo il nostro sistema molto vulnerabile. Nascondere l’SSID può tenere lontani i vicini di casa più rumorosi e invadenti dalla nostra rete, ma non fermeranno chi ha maggiore esperienza tecnica di reti. Senza contare che l’operazione rende poi difficile la connessione dei dispositivi legittimi. Puntate invece sulla criptazione standard WPA2, la migliore e più sicura tra quelle di default, associandoci una password lunga che non sia presente nei dizionari di qualsivoglia lingua.

4. La modalità di navigazione in incognito è sufficiente a proteggere la mia privacy
Attenzione: la modalità incognito può sì proteggere la vostra privacy online, ma esclusivamente dagli altri utenti che utilizzano il vostro stesso computer. Non costituisce assolutamente una alternativa valida alla protezione dei vostri dati dal resto della rete! Sarete comunque tracciabili e vulnerabili. Come Google spiega nelle sue FAQ, i siti che visitate in incognito possono comunque tenere un record delle pagine visitate e del contenuto scaricato (in alcuni casi più rari, anche dei vostri cookies). Sui dispositivi mobile poi, la sicurezza garantita dalle modalità incognito dei browser è ancora più labile.

5. Non ho bisogno di protezione dai malware, non intraprendo nessuna attività a rischio online
Il più grande aiuto involontario che riceve l’hacker di turno è proprio la convinzione profondamente radicata nell’utenza media che è sufficiente usare il «buon senso» durante la navigazione per non incappare nei malware. Peter Theobald, esperto di riciclaggio di informazioni cancellate, spiega che:

Proprio come per la guida sicura, la navigazione in sicurezza non dipende soltanto dalle vostre abitudini. Dipende soprattutto dalle abitudine di tutti gli altri. Di recente anche pagine della portata di YouTube han subito attacchi, installando virus nei sistemi che hanno visitato determinate pagine considerate dal buon senso comune assolutamente sicure!

Ecco perchè è necessario aggiornare costantemente il proprio sistema operativo e tutti i software installati e fare uso oculato di un buon antivirus, facendo uso di tools specializzati e in costante evoluzione.

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