Zara ritira le immagini di una campagna pubblicitaria. Modelle troppo magre

Giorgia Paccione

6 Agosto 2025 - 15:29

Zara ritira due pubblicità dopo il veto dell’autorità pubblicitaria britannica per presenza di modelle giudicate “malsanamente magre”. L’azienda annuncia controlli più stretti sulle immagini.

Zara ritira le immagini di una campagna pubblicitaria. Modelle troppo magre

La nota catena internazionale Zara si è trovata costretta a ritirare due immagini della propria campagna pubblicitaria nel Regno Unito, a seguito dell’intervento della Advertising Standards Authority (ASA), l’autorità regolatrice britannica della pubblicità. La decisione è arrivata dopo che le immagini, apparse sia nell’app che sul sito web del brand, sono state giudicate “irresponsabili” per la rappresentazione di modelle con un aspetto di magrezza definita “malsana”.

Secondo quanto stabilito dalla ASA, la denuncia è partita da gruppi di attivisti che da tempo si battono contro la trasmissione di messaggi pro anoressia nel mondo della moda. Nel pronunciamento ufficiale, l’autorità sottolinea dettagli significativi delle fotografie, dalla presenza di braccia “quasi scheletriche” ai volti emaciati e alla spiccata visibilità di ossa come le clavicole. In particolare, una delle pubblicità incriminate ritraeva una modella con ombre posizionate in modo tale da accentuare la magrezza delle gambe, facendo apparire inoltre sproporzionata la parte superiore delle braccia e la zona dei gomiti.

La seconda pubblicità raffigurava invece una maglietta, ma la posa della modella metteva in risalto le clavicole, rendendole l’elemento focale della comunicazione visiva. Nonostante l’indagine abbia coinvolto altre due pubblicità di Zara, solo queste due immagini sono state coinvolte nel provvedimento.

Le motivazioni dell’Authority e le azioni di Zara

La Advertising Standards Authority ha chiarito che “le immagini non dovranno più apparire nel Regno Unito” e che la rappresentazione di magrezza estrema come quella osservata non può essere considerata compatibile con una comunicazione etica e responsabile nel settore moda. La ASA ha aggiunto che i professionisti della pubblicità devono operare responsabilmente e con attenzione nei confronti del pubblico, soprattutto nell’esposizione di modelli fisici potenzialmente pericolosi nella percezione comune, specie tra i giovani.

Zara UK, attraverso un portavoce, ha scelto una linea collaborativa subito dopo la decisione dell’Authority: “Siamo impegnati a proporre contenuti pubblicitari responsabili”, si legge in una dichiarazione diffusa dai media. L’azienda ha confermato di aver già provveduto al ritiro delle immagini e di aver rafforzato i controlli interni sulla selezione delle future foto di campagne pubblicitarie, assicurando che ogni nuovo contenuto venga valutato in modo rigoroso e aderente alle direttive impartite dagli organismi di vigilanza.

Il dibattito attorno ai canoni estetici nel mondo della moda

L’episodio ha riacceso il dibattito, da anni centrale nel settore fashion, sui canoni estetici proposti dai grandi brand attraverso le proprie campagne. Le critiche mosse contro Zara si inseriscono infatti in una discussione più ampia sulle responsabilità sociali dell’industria. Immagini che possono essere interpretate come promozione di stili di vita malsani sono da anni nel mirino di associazioni, medici e istituzioni, che chiedono maggiore attenzione soprattutto per il pubblico più giovane e sensibile. Il rischio di favorire disturbi alimentari o di diffondere standard irrealistici di bellezza è considerato concreto da molti osservatori.

La decisione della ASA, e la successiva reazione di Zara, sono già state commentate da molte realtà attive nella lotta contro la diffusione di modelli estetici nocivi. Alcune organizzazioni hanno definito la scelta un importante precedente, che potrebbe indurre altre aziende a una maggiore responsabilità e prudenza nella selezione delle immagini utilizzate a fini pubblicitari.

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