Presentati i risultati dell’Osservatorio Venture Capital realizzato da Growth Capital e Italian Tech Alliance: nel Q2 2025 il numero di round resta stabile, ma calano gli investimenti.
Il secondo trimestre del 2025 si chiude per il Venture Capital italiano con una raccolta di 227 milioni di euro distribuiti su 104 operazioni. È quanto emerge dal nuovo Osservatorio trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance.
I dati relativi al secondo trimestre confermano un trend di stabilità nel numero di round, in linea con i trimestri precedenti e la media annuale degli ultimi tre anni. Tuttavia, si tratta del terzo trimestre consecutivo senza operazioni di grandi dimensioni (mega round) e il livello complessivo della raccolta è il più basso dal Q2 2024. Il round di finanziamento più significativo è stato quello di Jet HR, che ha chiuso un’operazione Serie A da 25 milioni di euro. Seguono Iama Therapeutics (15 milioni), Blubrake (12 milioni), Sibill (12 milioni) e Moneyfarm (11,8 milioni).
L’analisi, presentata a Milano presso il Camperio Business Park, ha visto la partecipazione di Francesco Cerruti (Italian Tech Alliance), Fabio Mondini de Focatiis (Growth Capital) e numerosi protagonisti del settore.
VC in Italia: numeri, anali settoriali e confronto europeo
Analizzando la composizione delle operazioni per tipologia, emerge che i round Pre-Seed e Seed rappresentino il 64% delle operazioni del trimestre. In termini di valore però, i round Serie A assorbono il 42% del capitale investito, seguiti dai Serie B (8%). Questa dinamica si riflette anche sull’intero primo semestre, dove la maggior parte delle operazioni resta concentrata sugli stadi iniziali, mentre il grosso della raccolta arriva dalle operazioni più mature.
Complessivamente, il primo semestre del 2025 ha visto 545 milioni di euro raccolti in 210 round. Un risultato che, pur senza la spinta dei mega round, si mantiene in linea con le performance semestrali registrate dal 2022 in poi.
Dal punto di vista settoriale, il trimestre ha visto primeggiare il comparto Smart City per numero di operazioni (20 round), seguito da Fintech (16) e Life Sciences (15). Tuttavia, se si guarda agli importi investiti, il primato va a Life Sciences con 49 milioni di euro, seguito da Fintech (42 milioni) e Smart City (40 milioni). Questo andamento si conferma anche a livello semestrale, dove il Life Science guida con un distacco ancora più marcato, a conferma di un crescente interesse verso settori ad alta intensità di capitale.
A livello europeo, il secondo trimestre ha segnato un lieve rallentamento con 14 miliardi di euro raccolti in 2.490 operazioni, in calo del 13% rispetto al trimestre precedente.
VC Index ai minimi, ma gli operatori sono ottimisti
Durante l’evento di presentazione è stato presentato anche il VC Index, un indicatore semestrale sullo stato di salute dell’ecosistema Venture Capital italiano. Basato su un mix di dati quantitativi e valutazioni qualitative, l’indice misura il sentiment del mercato e il livello di sviluppo del settore, con un punteggio compreso tra 1 e 10. Attualmente il VC Index segnala un clima di forte incertezza, ma non mancano elementi di speranza, come sottolinea Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital:
L’Italia mantiene ai massimi livelli il numero dei round ma non ha ancora avuto quest’anno aumenti di capitale superiori ai 25 milioni di Euro. Prevediamo invece che questi diventino più frequenti nel secondo semestre, portando il 2025 a essere l’anno con il maggior numero di round e l’ammontare investito più alto senza mega round. Nonostante le difficoltà ed il sentiment ai minimi storici registrato dal VC Index, c’è un ottimismo cauto per il dispiegamento di nuovo capitale, grazie al numero costante di nuovi fondi annunciati e al potenziale aumento dei round Serie B+, derivanti dalla solida pipeline di oltre 150 Serie A del triennio 2022-2024.
Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance, ha aggiunto:
I dati presentati oggi non ci raccontano quella crescita che era lecito attendersi e che sarebbe una naturale conseguenza della maggiore attenzione di cui sta godendo questo ambito negli ultimi mesi. Va rilevato però che nel secondo trimestre del 2025 sono state poste le basi per dei concreti passi avanti sia sul fronte delle norme europee, con la presentazione della strategia Choose Europe da parte della Commissione, sia a livello nazionale, con una serie di misure volte a migliorare l’operatività di alcune norme contenute nella Legge Annuale sulla Concorrenza, che hanno l’obiettivo di attirare maggiormente verso questo ambito gli investitori istituzionali. Detto questo, va anche riconosciuto che è necessario un salto di qualità per rendere i numeri dell’ecosistema all’altezza delle aspettative e delle potenzialità degli operatori.
Il report completo è disponibile online.
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