Stop alle partite in streaming, stretta sulle Iptv: ecco cosa sta per cambiare

Giorgia Bonamoneta

21 Dicembre 2022 - 19:23

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Agicom è pronta a smantellare la rete di streaming illegale e dire stop alle partite piratate. Ecco cosa sta per cambiare nel mondo delle Iptv.

Stop alle partite in streaming, stretta sulle Iptv: ecco cosa sta per cambiare

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha annunciato una stretta sulla pirateria delle partite in streaming. Con la seduta del 20 dicembre 2022 è stata avviata una consultazione per contrastare l’offerta dello streaming illegale in generale, ma con particolare attenzione alle partite di calcio e alle altre manifestazioni sportive.

Stop alle partite in streaming quindi e stretta alle Iptv. L’Autorità applicherà il Regolamento sul diritto d’autore online anche alle partite in streaming con potere rafforzato. Tra un mese e mezzo (entro 45 giorni) tutti i soggetti interessati dovranno esprimere il loro parere ad Agcom in merito alle azioni per la lotta ai pirati dello streaming.

Il passo intrapreso da Agcom, giunto in seguito a una vasta operazione delle Forze Armate contro le Iptv, potrà aprire la strada ad altre azioni di controllo contro la pirateria, in particolare rafforzando i poteri di intervento per contrastare tali azioni illegale. L’Autorità vuole impedire che un fenomeno così esteso - l’ultima rete coinvolgeva più di 900 mila utenti - possa continuare a danneggiare il settore legale dello streaming. Ecco cosa cambierà per gli utenti.

Stop allo streaming illegale, coinvolte le Iptv: la dichiarazione di Agcom

In seguito allo smantellamento della più grande rete di pirateria audiovisiva in Italia, con oltre 900.000 utenti nel mirino, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è intervenuta per lavorare a una stretta sullo streaming illegale, in particolare sulla pirateria nel mondo sportivo. L’operazione che ha visto indagate 70 persone - la Polizia ha parlato di una vera e propria struttura criminale ben organizzata - riesce a generare profitti per 10 milioni di euro. È stato calcolato infatti che sono nel 2021 il fenomeno della pirateria è costato 267 milioni di euro di perdita ai servizi legali.

Da tempo Agcom sta cercando di agire per lo stop definitivo allo streaming illegale e all’utilizzo di Iptv. Da settimane infatti sta lavorando a un intervento contro la pirateria. In una nota dell’Autorità (delibera n. 680/13/Cons) si legge che è stata avviata una consultazione pubblica in merito all’applicazione del Regolamento sul diritto d’autore online per rafforzare i poteri di intervento e contrastare così l’offerta illegale di contenuti audiovisivi live.

La nota fa particolare riferimento proprio alle partite di calcio e alle altre manifestazioni sportive. La necessità di sottolineare questo passaggio indica una propensione maggiore da parte degli utenti di visionare questo genere di contenuti in maniera illegale.

Cosa succede allo streaming illegale: la decisione di Agcom

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha sottoposto a tutti i soggetti interessati, che potranno presentare loro osservazioni sul provvedimento entro 45 giorni a partire dalla pubblicazione dell’Autorità, il testo che prevede la possibilità di inibire in via cautelare l’accesso degli utenti a piattaforme e siti pirata nei primissimi minuti (massimo 30 minuti dall’inizio) della trasmissione dell’evento sportivo.

Al momento il provvedimento è stato adottato dalla maggioranza dei componenti, con il solo voto contrario della commissaria Elisa Giomi. Ma cosa significa e cosa potrebbe cambiare? Agcom sta lavorando, facendo anche scuola sul fronte della pirateria ad altri attori del settore, alle azioni per contrastare lo streaming illegale. Un primo passo e un importante cambiamento potrebbe essere proprio quello di non permettere agli utenti di piattaforme siti e pirata di guardare la trasmissione dell’evento sportivo, bloccando l’accesso.

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