Italia, tensioni nel Governo: cosa dice lo spread BTp-Bund?

Ufficio Studi Money.it

8 Agosto 2019 - 15:22

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Lo spettro dello spread tra BTp e Bund a 10 anni è tornato a palesarsi dopo diverse settimane di continua discesa. Quali sono le prospettive future per il differenziale tra la carta italiana e quella tedesca?

Italia, tensioni nel Governo: cosa dice lo spread BTp-Bund?

Mai come ora, la tenuta del Governo Conte è appesa a un filo. Le ultime dichiarazioni del Vicepremier Matteo Salvini, sembrano infatti aver messo sul tavolo l’ipotesi di elezioni anticipate “a breve”.

La diatriba principale per l’esecutivo giallo-verde è quello della Tav. Ciò si è notato nell’aula del Senato, che ha bocciato la mozione NoTav dei pentastellati approvando quella a favore della Torino-Lione del Carroccio.

In un quadro che appare piuttosto intricato, sembra che Salvini abbia mandato al capo dell’Esecutivo, Giuseppe Conte, una lista di richieste da soddisfare per evitare il divorzio tra Lega e 5 Stelle (per approfondire).

Le reazioni dello spread tra BTp e Bund

In questo quadro, lo spettro dell’incremento dello spread tra BTp e Bund a 10 anni è tornato a palesarsi. Gli investitori, temendo un’imminente crisi di Governo, hanno fatto schizzare il rendimento della carta italiana, che si apprezza del 10,4% attestandosi all’1,52%. Dall’altro lato, il rendimento dell’omonimo bond tedesco si sta apprezzando solamente di uno 0,8%.

Questa grande differenza fa salire lo spread tra gli yield dei due titoli di Stato, che al momento della scrittura si è riportato a 210 punti base, in crescita del 4,92% rispetto a ieri. In un momento nel quale molti si stanno apprestando a partire per le ferie, cosa ci si potrebbe attendere per i futuri movimenti dello spread tra BTp e Bund decennali?

Spread BTp-Bund: il parere dell’analisi tecnica

Andamento dello spread BTp-Bund a 10 anni. Fonte: Bloomberg

Dal punto di vista grafico si può osservare come l’andamento dello spread BTp-Bund abbia iniziato un percorso ascendente che sembra mirare a quota 214,66 punti base, ostacolo lasciato in eredità dal 18 giugno 2018.

Questo livello sarà quello su cui, tecnicamente, si giocherà la vera partita. Se le quotazioni dovessero superarlo, si verificherebbe il classico breakout con obiettivo identificabile verso il pullback della trendline disegnata con i lows del 18 settembre 2018 a quelli del 18 marzo scorso, a 240 punti base.

Se invece sull’area orizzontale menzionata prima i prezzi dovessero venire respinti, il differenziale tra la carta italiana e quella tedesca potrebbe tornare a raffreddarsi, riportandosi al di sotto dei 200 punti base.

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