Space Economy, cos’è, quanto vale, perché è il futuro: intervista a Simonetta Di Pippo

Dario Colombo

10 Gennaio 2023 - 16:33

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Cos’è la Space Economy, quanto vale e dove ci porterà in futuro? Ce lo ha spiegato Simonetta Di Pippo, astrofisico e direttore dello Space Economy Evolution Lab

Space Economy, cos’è, quanto vale, perché è il futuro: intervista a Simonetta Di Pippo

Cos’è la space economy, quanto vale e dove ci porterà? Fra SpaceX, Starlink, Polaris e tutti i progetti avveniristici che imprenditori visionari come Elon Musk o Jared Isaacman possono proporci, quanto c’è di abbordabile per le imprese normali? Quanto business si può creare e quanto ne può fare un paese come il nostro?

Lo abbiamo chiesto a Simonetta Di Pippo, Professor of Practice di Space Economy alla SDA Bocconi School of Management, dove dirige lo Space Economy Evolution Lab (SEE Lab). Ma Simonetta Di Pippo è anche un astrofisico (l’International Astronomical Union nel 2008 le ha dedicato l’asteroide 21887 per suoi contributi alle attività spaziali) che ha lavorato per le Nazioni Unite, è autrice del libro Space Economy - La nuova frontiera dello sviluppo (Egea), è copresidente del World Economic Forum Global Future Council.

Cos’è la space economy

Simonetta Di Pippo sposa la definizione che dà l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico): la space economy è l’insieme delle attività e dell’uso delle risorse spaziali che creano valore e benefici per l’umanità nel corso dell’esplorazione, comprensione, gestione e utilizzo dello spazio.
Uno spazio, per definizione, infinito, ma che ha bisogno di regole.

Per Simonetta Di Pippo, infatti, l’esplorazione spaziale deve trarre sostenibilità e crescita dalla space economy, sia che ci si occupi di attività produttive vicino alla Terra, dell’utilizzo della Luna o dello sfruttamento delle materie prime presenti sugli asteroidi.

Platino, oro e terre rare, sulla Terra sono ormai monopolio cinese, osserva Simonetta Di Pippo, mentre nello spazio sono di tutti.
Per garantire un futuro alla space economy, insomma, bisognerà stabilire regole chiare e adeguare i trattati internazionali (nello spazio vige il principio della non-appropriazione) in modo che sia equa e redditizia.


Chi partecipa alla space economy

La space economy include tutti i soggetti, pubblici e privati, impegnati a sviluppare, fornire e utilizzare prodotti e servizi legati allo spazio: ricerca e sviluppo, costruzione e uso delle infrastrutture spaziali (stazioni a Terra, veicoli di lancio, satelliti), applicazioni derivanti dallo spazio (strumenti di navigazione, telefoni satellitari, servizi meteorologici), come pure le conoscenze che ne scaturiscono e che creano il progresso scientifico.

Insomma: noi andiamo nello spazio per acquisire dati che consentono di migliorare la nostra vita sulla terra.

Per Simonetta Di Pippo la space economy va dunque ben oltre il settore spaziale in senso stretto, perché si estende agli impatti sempre più pervasivi e mutevoli dei prodotti e dei servizi che derivano dalla conoscenza che si costruisce spazio.

Sono molte le applicazioni che in altri settori beneficiano dei dati e delle tecnologie spaziali: agricoltura protezione dell’ambiente, gestione delle risorse naturali e trasporti, per citarne solo alcuni.

Quanto vale la space economy

La space economy vale oggi a livello globale 469 miliardi di dollari, con un tasso medio annuo di crescita di 6,84% tra il 2022 e il 2026.
Ma per Simonetta Di Pippo il valore è sottostimato. La space economy, con l’indotto che genera, vale già adesso molto di più e crescerà in futuro, offrendo opportunità anche ai paesi meno sviluppati, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Senza mezzi termini, per Simonetta Di Pippo la space economy sarà “la spina dorsale dell’economia”.

Esplorazioni e turismo spaziale, comunicazioni extra-terrestri, economia degli asteroidi, nuovi prodotti «Made in Space» ma anche la gestione di detriti spaziali che vagano nel traffico di orbite congestionate e attività di manutenzioni orbitali sono i settori della space economy a maggiore crescita.

Stiamo infatti andando sempre più nello spazio: Simonetta Di Pippo ci rivela che nel 2022 sono stati messi in orbita quasi 2.000 oggetti spaziali e la maggior parte di questi sono satelliti commerciali.

La space economy in Italia

Forse non tutti immaginano che l’Italia è una delle prime economie spaziali e una delle poche industrie spaziali ad avere a disposizione l’intera filiera, dalla produzione alla commercializzazione dei servizi.

Teniamo conto che l’Italia è nella top ten per investimenti nel settore spaziale in relazione al PIL (secondo European Space Policy Institute e l’OCSE) e in Europa è il terzo contribuente ai programmi dell’Agenzia Spaziale Europea dopo Francia e Germania.

L’Italia collabora e partecipa al programma Artemis per il ritorno sulla Luna, ai programmi di osservazione della Terra come la futura costellazione Iride e ha predisposto lo spazioporto a Grottaglie, in Puglia.

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