Home > Altro > Archivio > Sondaggi politici elettorali: con il Rosatellum saranno i partitini l’ago (…)
Sondaggi politici elettorali: con il Rosatellum saranno i partitini l’ago della bilancia?
martedì 28 novembre 2017, di
Sondaggi politici elettorali: continua la sua crescita Forza Italia che sottrae consensi alla Lega Nord, stabile il Partito Democratico e la sinistra mentre fa registrare una lieve flessione il Movimento 5 Stelle che comunque rimane sempre la prima forza politica del paese.
Questo è il responso del sondaggio politico elettorale realizzato dall’istituto EMG Acqua per conto del TG La7. A pochi mesi dalle elezioni politiche 2018, il sentore è che visto il nuovo sistema di voto alla fine saranno i partiti più piccoli il vero ago della bilancia.
Sondaggi politici elettorali: bene Forza Italia
Si confermano le tendenze delle ultime settimane anche nel consueto sondaggio politico elettorale realizzato, tra il 24 e il 26 novembre, da EMG Acqua per il telegiornale di Enrico Mentana.
- Movimento 5 Stelle - 27,9% (-0,1%)
- Partito Democratico - 25,6% (/)
- Forza Italia - 14,6% (+0,4%)
- Lega Nord - 13% (-0,4%)
- Fratelli d’Italia - 5,3% (+0,1%)
- MDP - 3,4% (/)
- Sinistra Italiana - 1,9% (/)
- Alternativa Popolare - 1,7% (-0,1%)
- UDC - 1,1% (+0,2)
- PSI - 0,9% (/)
- Rifondazione - 0,8% (/)
- Verdi - 0,7% (/)
- Campo Progressista - 0,6% (-0,2%)
- Altri centrodestra - 0,6% (/)
- Altri centrosinistra - 0,6% (+0,2%)
- SVP - 0,4% (/)
- Possibile - 0,2% (/)
- Altri - 1,5% (-0,1%)
Alla luce di queste percentuali, ecco come sarebbe la situazione considerando le coalizioni che dovrebbero presentarsi alle urne.
- Centrodestra - 34,6% (+0,3%)
- Centrosinistra - 30,5% (-0,1%)
- Movimento 5 Stelle - 27,9% (-0,1%)
- Sinistra - 5,5% (/)
Dopo un periodo di crescita frena leggermente il Movimento 5 Stelle. I pentastellati comunque rimangono sempre la prima forza politica del paese anche se, visto che non fanno alleanze con altri partiti, il Rosatellum-bis li mette fuori dai giochi per quanto riguarda un’ipotetica vittoria elettorale.
Cresce il centrodestra per merito soprattutto dell’Udc di Lorenzo Cesa. Forza Italia infatti guadagna lo 0,4% ma, visto lo stesso risultato però in negativo della Lega Nord, alla fine dovrebbero essere tutti voti che si spostano all’interno della coalizione.
Un calo di Campo Progressista e di Alternativa Popolare sembrerebbe frenare ogni velleità del centrosinistra di recuperare terreno nei confronti di Berlusconi e Salvini. Stabile il Partito Democratico che rimarrebbe sempre distante dai 5 Stelle nella sfida per essere il primo partito del paese.
L’ormai rottura anche con Rifondazione fa perdere alla sinistra voti preziosi. Il listone che dovrebbe trovare in Pietro Grasso la sua guida continua a galleggiare in una posizione di limbo: ampiamente sopra la soglia di sbarramento del 3% ma ancora troppo debole per poter avere un ruolo da protagonista in caso di un pareggio elettorale.
Il peso dei partitini
Nelle prossime settimane dobbiamo aspettarci un gran turbinio di trattative soprattutto per quanto riguarda i partiti più piccoli. La nuova legge elettorale prevede come detto una soglia di sbarramento del 3% per le liste che si presentano da sole, ma anche per quelle in coalizione cambia poco.
A livello proporzionale, soltanto le liste che dentro una coalizione raggiungono il 3% potranno eleggere propri rappresentanti. Facciamo un esempio. Se nel centrosinistra Alternativa Popolare dovesse prendere il 2%, nessun esponente della sua lista verrebbe eletto e la percentuale ottenuta sarebbe ripartita tra le liste della sua coalizione che hanno superato la soglia.
Sempre rimanendo in ambito del centrosinistra quindi, per essere sicuri di ottenere il 3% i centristi dovranno unirsi tutti insieme in un’unica lista così come la parte più a sinistra della coalizione, ovvero Campo Progressista, Verdi, Socialisti, Radicali e Italia dei Valori.
Superare la soglia di sbarramento per una lista vuol dire di solito eleggere alla Camera almeno 20 deputati. Nel gioco delle possibili trattative post voto per un governo dalle larghe intese, questo può risultare determinante.
Partito Democratico, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lega con Fratelli d’Italia e la sinistra, sarebbero le principali forze politiche che in caso di pareggio elettorale cercherebbero di trovare accordi per formare una maggioranza.
Vista la frammentazione, sarà difficile però nel caso trovare i numeri ed ecco che quindi potrebbero diventare fondamentali i partitini. I possibili centristi eletti con il centrodestra e gli altrettanti con il centrosinistra, messi insieme formerebbe un plotone di 50 deputati alla Camera, meno numeroso al Senato ma proporzionalmente sempre importante.
Ecco dunque che i vari partitini potrebbero tornare a essere decisivi come in questa legislatura, con buona pace per chi sperava che la nuova legge elettorale avesse portato al paese una maggiore governabilità.