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Sondaggi politici elettorali: tonfo Lega, bene il centrosinsitra. Renzi vince solo assieme MDP?
venerdì 3 novembre 2017, di
Sondaggi politici elettorali: cresce il Movimento 5 Stelle che si conferma essere il primo partito in Italia, bene anche tutto il centrosinistra mentre continua la crisi della Lega Nord che spinge in ribasso tutto il centrodestra.
Questo è l’esito dell’indagine condotta da Index Research per conto del programma PiazzaPulita, che in sintonia con gli ultimi sondaggi politici elettorali diffusi andrebbe a evidenziare una crisi del carroccio. Matteo Renzi per poter effettuare un sorpasso però a questo punto non può fare a meno dei voti della sinistra.
Sondaggi politici elettorali: nuovo calo della Lega
In attesa delle elezioni regionali in Sicilia, anche a livello nazionale ormai tutti i partiti si stanno preparando per quella che sarà una lunga e feroce campagna elettorale. Con l’approvazione del Rosatellum-bis, adesso è chiaro che alle prossime elezioni si presenteranno quattro blocchi politici ben distinti: centrodestra, centrosinistra, Movimento 5 Stelle e la sinistra.
Il sondaggio politico elettorale realizzato dall’istituto Index Research per conto del programma di La7 PiazzaPulita, ci consegna un paese frammentato dove gli equilibri e i rapporti di forza possono mutare anche rapidamente.
- Movimento 5 Stelle - 27,4% (+0,3%)
- Partito Democratico - 25,6% (+0,2%)
- Lega Nord - 15,1% (-0,5%)
- Forza Italia - 14% (/)
- Fratelli d’Italia - 4,9% (-0,1%)
- MDP - 3% (/)
- Sinistra Italiana - 2% (/)
- Alternativa Popolare - 2% (/)
- Altri centrosinistra - 3,1% (-0,1%)
- Altri centrodestra - 1,8% (/)
Nel probabile gioco delle coalizioni quindi in testa secondo il sondaggio ci sarebbe il centrodestra con il 35,8% (-0,6%), seguito dal centrosinistra al 30,7% (+0,1%), Movimento 5 Stelle al 27,4% (+0,3%) e la sinistra al 5,8% (+0,1%).
Allo stato delle cose il centrodestra comunque rimane il grande favorito per la vittoria finale. Anche se non ci sono premi di maggioranza da conquistare con la nuova legge elettorale, alla fine per poter vincere l’asticella da raggiungere si dovrebbe sempre aggirare attorno al 40%.
La crisi della Lega Nord però è un evidente campanello d’allarme. La speranza comunque per la coalizione è che una eventuale vittoria in Sicilia possa ridare slancio a tutto il centrodestra in vista della campagna elettorale.
Il Movimento 5 Stelle continua a crescere confermandosi in pianta stabile come il primo partito del paese. Con il Rosatellim-bis però l’unica speranza per andare al governo è quella di fare alleanze, infrangendo così un loro grande tabù, una volta chiuse le urne.
Il centrosinistra invece sta dando segnali di ripresa dopo settimane di calo nei sondaggi. Matteo Renzi continua a ripetere di voler puntare al 40% per governare, ma senza i voti della sinistra al momento questo traguardo sembrerebbe essere una chimera.
Pace con gli scissionisti?
Nonostante la crescita paventata dal sondaggio, allo stato delle cose per il Partito Democratico la situazione non è delle migliori. Se in questi mesi che ci separano dal voto non ci sarà una decisa crescita in materia di punti percentuali, anche le possibili larghe intese con Forza Italia non sarebbero possibili.
Da tempo però sono ripresi i contatti anche con quella parte della sinistra considerata non “radicale” e ostile a prescindere al PD. Gli ammiccamenti anche reciproci con il Movimento Democratico e Progressista non sono mancati, mentre Sinistra Italiana è molto più fredda a riguardo.
Con la fuoriuscita di Pietro Grasso dai dem la sinistra potrebbe aver trovato il leader a cui affidare le redini dell’eventuale listone unitario. Una ipotesi questa che sembrerebbe aver fin da subito rivitalizzato tutta l’area.
Quello che gli scissionisti e soci vorrebbero cercare di ottenere è un buon risultato alle urne, magari maggiore di quello ora attestato dai sondaggi, per cercare poi di essere decisivi nella composizione di un eventuale governo di larghe intese.
Se però Matteo Renzi vuole veramente cercare di vincere le elezioni senza ricorrere agli “inciuci”, deve per forza stringere un’alleanza elettorale prima del voto con MDP e tutti quelli che a sinistra potrebbero aderire.
Oltre ad aumentare sensibilmente così la percentuale relativa alla parte proporzionale della legge elettorale, si potrebbero ottenere molti più seggi nella parte maggioritaria che assegnano il 36% del totale dei parlamentari.
Con i collegi infatti viene eletto il candidato che prende più voti, con un centrosinistra allargato che così soprattutto al Nord potrebbe riuscire a sottrarre molti seggi al centrodestra. Visto che per formare il prossimo governo sarà con ogni probabilità una questione di numeri risicati, anche una manciata di parlamentari in più potrebbe fare la differenza.
Il problema maggiore però è senza dubbio la ruggine esistente tra gli scissionisti e Matteo Renzi. Una distanza e un astio anche personale che, nonostante qualcuno ci stia provando, al momento non sembrerebbe superabile.
Dopo le elezioni in Sicilia la situazione politica nazionale sarà più chiara. Numeri alla mano al momento il pareggio elettorale sembrerebbe essere inevitabile, ma in questi mesi che ci separano dal voto può succedere ancora di tutto anche in tema di alleanze. Non rimane quindi che stare comodi e aspettare.