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Sondaggi politici: nuovo tonfo M5S, centrodestra unito al 44% vincerebbe le elezioni

martedì 11 dicembre 2018, di Alessandro Cipolla

L’incertezza sulla legge di Bilancio fa crollare il Movimento 5 Stelle, tutto a vantaggio di un centrodestra - stabile la Lega - che vola unito oltre il 44% mentre nel centrosinistra soltanto +Europa viene dato in crescita.

Questa è la fotografia scattata dal consueto sondaggio politico realizzato dall’istituto SWG per conto del Tg La7. Aspettando di capire come evolverà il braccio di ferro con l’Europa in merito alla manovra, nella maggioranza sarebbero i pentastellati a pagare questo stallo.

Sondaggi politici: crisi M5S

Ormai l’andazzo all’interno della maggioranza carioca sembrerebbe essere chiaro: le difficoltà del “governo del cambiamento” nella trattativa con la Commissione Europea sulla legge di Bilancio, finiscono tutte sul groppone del Movimento 5 Stelle.

I pentastellati infatti nell’ultimo sondaggio politico di SWG fanno registrare un nuovo sensibile calo, con il divario con la Lega - che viene data stabile e sempre più primo partito del paese - che così aumenta in questa sorta di sfida tutta interna alla maggioranza.

Le difficoltà dei 5 Stelle non verrebbero però sfruttate dal Partito Democratico, che anzi viene dato in leggero calo, mentre al contrario sembrerebbero continuare nel loro ottimo periodo sia Forza Italia che Fratelli d’Italia.

In particolare se sommiamo i tre partiti del centrodestra, la coalizione stando al sondaggio sarebbe al 44,4% senza contare l’apporto che potrebbe arrivare anche dai centristi. Con il Rosatellum si arriverebbe con queste percentuali a una piena vittoria elettorale.

Se il PD non riesce a scuotersi, dall’indagine invece emerge come +Europa sia ormai arrivata al 3%: se da una parte questo risultato basterebbe in caso di elezioni politiche, alle europee del 26 maggio servirà invece il 4% per superare la soglia di sbarramento.

Asticella quella delle elezioni europee che al momento sembrerebbe essere proibitiva per la sinistra: Potere al Popolo rispetto al 4 marzo avrebbe raddoppiato i propri voti, ma così come gli altri partiti dell’area da soli non si va da nessuna parte.

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