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Sondaggi gradimento premier: Di Maio davanti a tutti, seguono Gentiloni e Salvini
venerdì 19 gennaio 2018, di
Sondaggi gradimento premier: Luigi Di Maio sarebbe il leader politico più apprezzato tra gli elettori, seguito da Paolo Gentiloni e Matteo Salvini che precederebbe di poco il forzista Antonio Tajani. Male invece Renzi in questa speciale classifica.
Questo è il responso di un sondaggio sul gradimento dei vari aspiranti premier condotto dall’istituto Index Research. Un’indagine che sembrerebbe rispecchiare le intenzioni di voto degli italiani in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, ma più che il primo posto di Di Maio a far riflettere è il doppio delle preferenze attribuite a Gentiloni rispetto a Renzi.
Sondaggi gradimento premier: Di Maio batte tutti
Oltre agli ultimi sondaggi politici elettorali che ci confermano il sentore di un pareggio alle urne, nonostante l’indubbia crescita del centrodestra, è interessante prendere in considerazione anche l’indagine compiuta da Index Research per conto di PiazzaPulita sul gradimento dei premier in vista del voto del 4 marzo.
Il gradimento del Premier per gli italiani chiamati al voto il prossimo #4Marzo. #Elezioni2018 @PiazzapulitaLA7 @NatasciaTurato @corradoformigli pic.twitter.com/H2wXEhJxMC
— Index Research (@Index_Research) 18 gennaio 2018
Come si può vedere, il più apprezzato sarebbe il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio con il 19%. Alle sue spalle viene dato Paolo Gentiloni con il 17% mentre completa il podio Matteo Salvini attestato all’11%.
Scorrendo la lista, troviamo Antonio Tajani al 10% e Matteo Renzi fermo all’8%. Un risultato questo molto basso per il segretario del Partito Democratico, che verrebbe più che doppiato dal suo compagno di partito Gentiloni.
Buono l’indice di gradimento per Tajani, considerato come uno dei più papabili aspiranti a Palazzo Chigi in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni se Forza Italia, all’interno della coalizione, risultasse essere più forte della Lega.
Visto che Silvio Berlusconi non potrà essere candidabile, anche se l’ex premier spera sempre in una sentenza favorevole nel merito da Strasburgo entro l’estate, in caso di successo elettorale gli azzurri dovranno indicare un nome alternativo al loro fondatore e leader.
Può sorridere però guardando il sondaggio soprattutto Luigi Di Maio: dopo un certo scetticismo iniziale di chi magari gli avrebbe preferito Alessandro Di Battista, il giovane deputato ormai sembrerebbe poter contare sul sostegno compatto di tutto il Movimento.
Renzi in crisi
Scorrendo i dati snocciolati dal sondaggio sul gradimento degli aspiranti premier, la percentuale che più balza agli occhi è quella relativa a Matteo Renzi. L’ex premier infatti sembrerebbe godere al momento della fiducia soltanto dell’8% dell’elettorato.
Se paragonata a quella di Gentiloni, la percentuale farebbe intendere come gli stessi elettori del Partito Democratico in qualche modo non credano più in lui. Un po’ come se il pensiero di Marchionne “il Renzi che appoggiavo non lo vedo da tempo” avesse contagiato anche la base dem.
In un borsino delle percentuali si può senza dubbio dire che, al momento, Paolo Gentiloni ha molte più chance di essere il prossimo premier rispetto a Matteo Renzi, nonostante che questo sia il candidato del centrosinistra.
In caso di larghe intese infatti, è scontato che il segretario del PD dovrà fare un passo indietro verso una figura più di garanzia. Chi allora potrebbe essere meglio del sobrio e silenzioso Gentiloni?
Ma le prospettive per Matteo Renzi potrebbero essere anche peggiori. In caso di un tracollo del Partito Democratico, sarebbero inevitabili le sue dimissioni. A quel punto avverrebbe un vero e proprio ribaltone all’interno dei dem con i vari Franceschini e Orlando pronti a far un solo boccone dei renziani.
Un po’ come avvenne il 4 dicembre del 2016 in occasione del Referendum, anche il voto del 4 marzo sarà uno spartiacque per Renzi: se il PD crolla, potrebbe essere la fine politica di quello che fino a un paio di anni fa era considerato essere il futuro protagonista del nostro paese.