Con una lunghezza di 108 metri questo enorme mostro del cielo effettuerà il primo volo entro il 2030. Servirà per uno scopo ben preciso.
Le energie rinnovabili rappresentano il futuro della produzione energetica globale. Sfruttando risorse naturali come sole e vento, possono generare elettricità a costi ridotti e offrire soluzioni sostenibili anche in aree rurali difficilmente raggiungibili dalle reti tradizionali. Tuttavia, rimane aperta una grande sfida: la logistica.
In particolare, il trasporto delle enormi pale eoliche è un’impresa complicata. Oggi, la consegna avviene via terra, e spesso è necessario costruire nuove strade per permettere il passaggio dei mezzi di trasporto eccezionali. Un processo costoso, lento e ad alto impatto ambientale.
Ma presto tutto potrebbe cambiare grazie a un progetto ambizioso: lo Skytanic, un aereo attualmente in fase di sviluppo che promette di diventare il più grande del mondo. Se i test andranno a buon fine, il suo primo volo potrebbe avvenire entro il 2030.
Un gigante dei cieli al servizio dell’energia
Lo Skytanic sarà lungo 108 metri, ben 38 metri in più di un Boeing 747. Avrà un’apertura alare di 79 metri e un’altezza di 24 metri. Secondo le stime, potrà trasportare fino a 12 volte il carico utile di un 747. Il progetto è curato dalla Radia, una società energetica che lavora da oltre un decennio a questa innovazione.
Sebbene pensato per essere un velivolo estremamente versatile, lo Skytanic è stato progettato su misura per trasportare un carico molto specifico: le pale eoliche, sempre più grandi e difficili da movimentare.
Le pale eoliche di nuova generazione possono raggiungere lunghezze di 105 metri, con un peso che arriva fino a 26.000 kg. Sono realizzate in materiali compositi come poliestere rinforzato con fibra di vetro o resina, che, in queste dimensioni, rappresentano una vera sfida per il trasporto su strada. Con lo Skytanic, sarà possibile trasportare o una pala da 105 metri, oppure fino a tre pale da 80 metri in un solo viaggio.
Questo permetterà non solo di risparmiare tempo e costi, ma anche di accelerare la diffusione degli impianti eolici, soprattutto in aree remote. Secondo le stime, le pale più lunghe potrebbero raddoppiare la produzione di energia rispetto a quelle attuali e contribuire a una riduzione dei costi del 35%. Inoltre, garantirebbero una maggior costanza nella produzione (fino al 20% in più), un parametro fondamentale per l’affidabilità del sistema elettrico.
Un altro punto di forza del progetto riguarda la versatilità operativa: lo Skytanic è progettato per atterrare su piste corte e non asfaltate, eliminando la necessità di grandi aeroporti e permettendo l’arrivo diretto nei pressi dei cantieri.
Radia ha spiegato: «Le capacità uniche dello Skytanic non solo gli permettono di soddisfare le esigenze attuali del trasporto aereo industriale, ma anche di espandere le possibilità logistiche in numerosi settori».
Infatti, se il progetto avrà successo, l’aereo potrebbe essere impiegato anche in altri ambiti industriali, diventando una soluzione rivoluzionaria per il trasporto di carichi eccezionali in tutto il mondo.
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